Sole, vento e radiazioni. L’inedito trio – messo insieme per mere questioni burocratiche – sarebbe nel mirino di Bruxelles, che vuole cambiare le regole di settori apparentemente lontani, ma che hanno spesso un genitore comune: lo Stato. La Commissione europea sta per rivedere le norme che regolano gli aiuti pubblici al settore energetico, in particolare rinnovabili e nucleare.
“Abbiamo bisogno di molta più chiarezza”, ha spiegato un alto funzionario di Bruxelles al quotidiano francese Les Echos. E già per oggi è previsto un dibattito preliminare tra i 28 commissari: l’obiettivo è mettersi d’accordo sui principi su cui si baserà il nuovo quadro europeo.
Le proposte sul tavolo potrebbero portare a cambiamenti radicali per i produttori di solare e eolico. Questi ultimi hanno goduto di un sistema di sostegni adottato in quasi tutto il Vecchio Continente. “Il sistema attuale crea distorsioni – continua l’alto ufficiale – vogliamo capire come rendere il tutto più efficiente”.
Le Echos cita un rapporto interno alla Commissione e dà già qualche anticipazione. Il principio delle sovvenzioni pubbliche resta una strada praticabile. Ma Bruxelles potrebbe decidere di assegnare i fondi tramite gare d’appalto, che non tengano conto della tecnologia proposta (biomassa, eolico, solare, ecc…).
Allo stesso tempo, Bruxelles vuole cambiare le regole per il finanziamento pubblico del nucleare. Una questione che ha anche un valore simbolico, con il riaccendersi del dibattito sull’atomo dopo Fukushima.