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Energia: il decreto sulle rinnovabili ritarda ancora. Si muove l’industria del solare

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Quando arriva il decreto FER X per l’ulteriore crescita delle rinnovabili? Stando all’ultimo incontro tra i rappresentanti dell’Associazione Italia Solare e del Ministero dell’Ambiente il testo dovrebbe essere pronto nel giro di qualche settimana.

Il valore aggiunto del decreto, che il governo ha annunciato da mesi, risiede soprattutto nelle aree da destinare ai nuovi impianti solari e nei prezzi da mettere a base d’asta per le concessioni. I due aspetti sono centrali per un’accelerazione delle nuove installazioni nelle Regioni del Sud. Per il prezzo di riferimento d’asta, la bozza preparata dal Ministro Pichetto Fratin parla di 85 euro al MWh. Appare soddisfacente, ma solo se considerato in rapporto all’indicizzazione delle tariffe elettriche. Il successo del Fer X, poi, dipende dalla capacità di garantire un numero di autorizzazioni annue adeguate ai contingenti di elettricità previsti, spiega Italia Solare. I due aspetti di cui dicevamo sono, quindi, legati e sono la rappresentazione dei reali costi per la produzione di energia rinnovabile. Il governo non può ritardare ancora il decreto perché abbiamo bisogno di capire di quanto aumenterà la produzione green a fine anno.

I veri costi dell’energia solare

Italia Solare ha scritto anche una lettera al Ministro in cui chiede che il decreto diventi operativo al più presto. L’associazione mette in risalto gli impegni di Terna e GSE per i contingenti da mettere nelle aste e i prezzi per ciascuna zona di mercato. Ora, non bisogna trascurare nemmeno le autorizzazioni già ottenute da molte società che hanno investimenti fermi.

Da questo punto di vista “il testo deve essere integrato proprio per tenere conto delle autorizzazioni già rilasciate, della tipologia di impianti e della loro localizzazione geografica” scrive Italia Solare. È una proposta di concertazione che rivelerà la volontà del governo di allargare la disponibilità di fonti rinnovabili. Senza chiarezza su questi passaggi gli industriali non faranno investimenti. A loro, in questa fase di turbolenza dei prezzi di tutte le fonti di energia, interessa che i costi di esercizio da indicizzare, di pari passo con le tariffe, siano concertati con le associazioni di categoria. Non è punto di poco conto perché si tratta di sviluppare con nuovi capitali in mercato specifico. Bisogna stare attenti in quanto alla fine tutti i benefici generati dal sole si potrebbero annullare. In pratica le famiglie non distinguerebbero più tra vecchi e nuovi sistemi di produzione elettrica

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