LE TOP TEN DELL’ENERGIA NEL 2014 (Platts)
Al primo posto come nel 2013 l’americana Exxon, che si conferma la più grande e redditizia compagnia dell’energia del mondo. L’Europa si difende bene con il secondo posto alla britannica Bp e altri 4 posti tra le prime 10 globali (due sono russe). Altre due posizioni tra le prime 10, oltre alla leader Exxon, sono occupate da società statunitensi e due da compagnie cinesi. Platts, società di analisi specializzata, per stilare la sua annuale classifica del 250 maggiori compagnie dell’energia al mondo utilizza quattro indicatori finanziari: valore degli asset, ricavi, profitti e ritorno sul capitale investito.
I dati utilizzati provengono dal database di S&P Capital IQ, una unità di business della McGraw Hill Financial. Le società dell’energia sono raggruppate secondo il loro codice di Global Industry Classification Standard (GICS). Ogni società viene assegnata a un settore industriale all’interno del mondo dell’energia in accordo con la definizione della loro principale attività. I settori sono: carbone, utility diversificate, utility elettriche, esplorazione e produzione, utility del gas, produttori indipendenti di energia elettrica, società integrate di raffinazione e commercializzazione di petrolio e gas, stoccaggio e trasporto. Una ulteriore suddivisione è per aree geografiche: Asia; Europa, Medio oriente, Africa; Americhe.Nella top ten, contro tre statunitensi, tra cui la leader Exxon, troviamo ben 5 europee (due sono russe) e due cinesi. Queste, nella classifica generale, le prime dieci compagnie dell’energia al mondo nel 2014 (tra parentesi l’avanzamento + o l’arretramento – rispetto al 2013):
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Rispetto al 2013 escono dalle prime dieci la norvegese Statoil (era 5a nel 2013, è 16a nel 2014), la russa Lukoil (era 7°, è 11° nel 2014). Balzo in avanti della inglese BP (era 11a) della statunitense Conoco Phillips (era 13a) e della russa Rosneft (era 9a). Le italiane le troviamo al 17° posto con Eni (che guadagna 5 posizioni rispetto al 2013) e al 36° con Enel che compie uno spettacolare balzo in avanti rispetto al 2013 quando era 69° (+33). La successiva italiana è la Terna al 145° posto.
LE TOP TEN DELL’ELETTRICITA’ 2014 (Platts)
Sempre secondo Platts, se concentriamo l’attenzione sul settore utility elettriche troviamo al primo posto una società giapponese, la Tokio Electric Power, che nel 2013, sui postumi del disastro di Fukushima, era precipitata al 37° posto, quattro europee, tra cui l’italiana Enel, e 5 statunitensi (tra partesi l’avanzamento + o l’arretramento – rispetto al 2013).
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Anche in questa classifica settoriale Enel conferma il balzo in avanti rispetto al 2013 (+7) a una incollatura dalla spagnola Iberdrola. La prima italiana successiva è la Terna al 33° posto tra le utility elettriche. Rispetto al 2013, escono dalle prime dieci la Edison International (Usa) che era 5a nel 2013, la brasiliana Energetica de Minas Gerias che era 7a, la finlandese Fortum Oyl che era 8a, la statunitense PPL che era 9a e la malese Tenaga Nasional Berhad che era 10a.
LE TOP TEN DELL’ELETTRICITA’ 2014 (Forbes)
La classifica redatta dalla rivista statunitense di economia e finanza Forbes si basa su capitalizzazione netta di mercato, assets, ricavi e profitti. Ma non prende in esame il ritorno sul capitale come invece fa la classifica di Platts e questo spiega l’esclusione di E.on addirittura dalla prime 250 compagnie energetiche della classifica Platts dove pure era al primo posto nel 2010.
Secondo la classifica di Forbes, cinque delle 10 maggiori utilities elettriche del mondo sono europee e le altre cinque statunitensi. (dati in miliardi di dollari Usa: capitalizzazione netta di mercato e assets al maggio 2014; ricavi e utile netto al 31 dicembre 2013).
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LE TOP TEN DEL GAS 2014 (Platts)
Secondo Platts, la gas utility più redditizia del mondo è la spagnola Gas Natural che conferma il primato già raggiunto nel 2013. L’Italiana Snam sale al terzo posto dopo la giapponese Tokio Gas. La società statunitense Oveak che era 8° nel 2013 tra le Gas utility del mondo non compare nella classifica 2014 (tra partesi l’avanzamento + o l’arretramento – rispetto al 2013).
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