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Energia, ecco tutte le proroghe del Milleproroghe

Più tempo, nelle zone colpite da calamità naturali, per beneficiare degli incentivi sugli impianti fotovoltaici. Lo prevede il decreto Milleproroghe, la cui legge di conversione è stata pubblicata il 1° marzo sulla Gazzetta Ufficiale (qui in fondo in allegato).

Fotovoltaico e gas

Contiene numerose norme energia, che vanno dal rinvio del termine per l’entrata in funzione degli impianti fotovoltaici nelle aree colpite da eventi calamitosi nel 2012-2013, alla proroga dei termini per il primo raggruppamento di gare di distribuzione gas, passando per l’aggiornamento dei periodi di riferimento per gli obblighi ai soggetti che immettono gas nella rete nazionale, lo slittamento del seminario nell’iter per il deposito nazionale per i rifiuti radioattivi, la continuità delle operazioni della commissione Ippc sui cambiamenti climatici e il differimento dei termini per gli adempimenti relativi al libretto di centrale degli impianti termici civili.

La legge prevede anche lo slittamento di alcune scadenze per il Sistri (il sistema di tracciabilità dei rifiuti tossici), il posticipo dell’attuale tassazione in materia di cogenerazione, la disattivazione dell’aumento delle accise carburanti previsto dal DL Imu e il rinvio delle novità della tassazione in materia di agro energie introdotte dal DL Irpef 66/2014.

Terremoti e calamità

Per quanto riguarda gli impianti fotovoltaici, è prorogato al 30 settembre 2015 il termine entro cui devono entrare in esercizio, per essere ammessi agli incentivi, gli impianti fotovoltaici iscritti nel registro del Gse in posizione tale da rientrare nel quinto Conto energia, e situati nelle zone colpite da eventi calamitosi negli anni 2012 e 2013. Si tratta di Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Toscana, Sardegna. La norma che riguarda le rinnovabili è l’articolo 3, comma 3bis.

Fonti non fotovoltaiche

Per le fonti rinnovabili non fotovoltaiche, invece, il governo sta lavorando ad un decreto che consentirà il recupero degli incentivi rimasti non utilizzati al 28 febbraio. Il Gse, infatti, ha da poco aggiornato il “contatore nazionale”: la quota di incentivi goduta è di 5,769 miliardi su 5,8 miliardi di capienza complessiva. Mancano quindi circa 30 milioni per arrivare al tetto fissato per legge. Sul tavolo del sottosegretario allo Sviluppo Giuseppe De Vincentiis è tuttora in gestazione la bozza di decreto che dovrà stabilire come consentire il recupero dei fondi. Il provvedimento interesserà gli impianti che usufruiscono dei certificati verdi, delle tariffe omnicomprensive, delle aste per i parchi eolici, del Cip 6. Non è ancora certo che vi rientrino anche gli impianti a cogenerazione alimentati a biomasse. Le aspettative per l’uscita del decreto sono “in tempi brevi”, ha detto il sottosegretario, ma l’aspettativa degli addetti ai lavori è che ci voglia ancora circa un mese prima che il testo veda la luce. 


Allegati: Legge di conversione (1).pdf

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Tags: Energia