Migliaia e migliaia di dati, aggiornati in tempo reale (con un intervallo di 15 minuti) per sapere esattamente quanta energia elettrica consumiamo ogni giorno in Italia, quanta ne produciamo e da quali fonti, e quanta ne importiamo o esportiamo all’estero. La nuova piattaforma di datasharing, con tutti i dati del sistema elettrico italiano, è da pochi giorni online sul sito di Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale: “E’ una novità di assoluta avanguardia a livello europeo – spiegano da Terna -, frutto di un anno intero di lavoro che ha coinvolto diversi settori dell’azienda. Solo Francia, Svezia e Regno Unito sono dotati di un sistema analogo, anche se il nostro sito è quello più evoluto e contiene un download center da cui scaricare qualsiasi dato in formato excel”.
La nuova sezione Transparency Report, disponibile anche in lingua inglese come il resto del sito di Terna, è una manna soprattutto per gli addetti ai lavori, i data scientist di aziende, istituzioni, del mondo accademico, ma pure i giornalisti e perché no i comuni cittadini, che possono così avere libero accesso a un database che parte dal 1° gennaio 2015 ed è in continuo e dettagliato aggiornamento. “Si parla tanto dei dati, che sono il nuovo petrolio: ecco, Terna ne ha tanti ed ha deciso di renderli aperti, attraverso una piattaforma navigabile in maniera piacevole ed intuitiva”, aggiungono gli esperti della società nel commentare la novità con FIRSTonline.
Le sezioni principali alle quali accedere sono tre: consumi, produzione e trasmissione. In tempo reale, è dunque possibile monitorare quanta elettricità gli italiani stanno consumando, con le consuete curve che registrano i picchi nel cuore della mattinata e del pomeriggio, salvo scendere la notte e nei weekend. Ogni giorno, la curva disegnata in tempo reale viene affiancata da quella delle previsioni, che sono elaborate sempre da Terna grazie a un lavoro di confronto statistico con le medie del periodo e alle più rigorose previsioni meteorologiche. E’ poi possibile vedere i grafici dell’ultimi mese, dell’ultimo anno, selezionare intervalli di tempo e confrontare i consumi, ad esempio, di un mese dell’anno con lo stesso mese degli anni precedenti.
In questo periodo di grande caldo e dunque di grande consumo, l’esercizio diventa interessante anche per un cittadino qualsiasi: sul grafico di Terna è possibile ad esempio realizzare che la terribile ondata di caldo africano registrata tra fine giugno e inizio luglio ha prodotto il picco di consumi finora in Italia nel 2019. Il 28 giugno, alle ore 15, si sono consumati in tutto il Paese 58 GW, e ancora il 3 luglio si è arrivati a 58,2 GW alle ore 16, un dato non molto lontano dal record assoluto del 22 luglio 2015, quando il fabbisogno salì a 60,6 GW. Sempre il 28 giugno, Milano ha addirittura battuto il suo record di sempre, con 1,63 GW. Il relativo fresco di questi giorni invece è riscontrabile anche nei consumi: l’11 luglio, ad esempio, Terna prevedeva nel Paese un picco inferiore ai 55 GW, e osservando il grafico in tempo reale, il dato si è fermato anche al di sotto, sui 52-53 GW di fabbisogno massimo, nelle ore di punta.
I consumi sono calcolati anche separando le aree territoriali: Nord, Centro-Nord, Centro-Sud, Sud, Sicilia, Sardegna. Lì, ad esempio, chiunque può verificare che – come è noto agli esperti – il Nord da solo consuma più energia elettrica di tutto il resto del Paese messo insieme. Esempio: alle 15 dell’11 giugno nelle regioni settentrionali si sono consumati circa 325 GWh, nel resto d’Italia circa 255 GWh. “Questo dato riguarda tra l’altro molto da vicino Terna – precisa l’azienda – visto che una delle sfide del sistema è veicolare, attraverso le infrastrutture, l’energia da fonti rinnovabili che viene prodotta principalmente al Sud, ma consumata principalmente al Nord”.
A proposito di produzione, il sito di Terna offre la completa panoramica sul contributo di ogni singola fonte, sempre in tempo reale. Così gli appassionati di temi ambientali potranno verificare che nonostante l’Italia abbia una quota di energia prodotta da fonti rinnovabili molto alta rispetto ad altri Paesi (oggi intorno al 18%), è sempre l’energia termica a farla da padrona, e che siamo ancora un po’ lontani dal raggiungere gli obiettivi del 2030. Sebbene siamo in piena estate, infatti, dal grafico è possibile osservare ad esempio che il fotovoltaico negli ultimi 30 giorni è stato solo la quarta fonte di generazione di energia, dietro al termico, all’idroelettrico e all’autoconsumo, ovvero ai generatori (spesso a loro volta fotovoltaici) indipendenti di energia (pannelli sulle abitazioni, impianti nelle imprese, etc). Un trend peraltro, quello dell’autoconsumo, in grande espansione: “Oggi in Italia ci sono 800.000 punti di produzione e si arriverà presto al milione”.
Infine, la trasmissione. Cioè, quanta quota dell’energia che produciamo rimane in Italia, quanta va all’estero e quanta ne importiamo dall’estero? Anche questi dati sono consultabili e scaricabili in tempo reale. Mediamente, l’Italia produce al di sotto del fabbisogno, motivo per il quale importa più di quanto esporta: l’import di solito si aggira intorno al 10-15% dei consumi. Prendiamo un esempio: alle ore 13 di giovedì 11 luglio, il flusso totale di energia elettrica sulla rete italiana è stato di 42,55 GW. In quel momento, importavamo circa 5 GW da Francia, Svizzera, Austria e Slovenia (Francia e Svizzera, soprattutto gli elvetici, sono mediamente i nostri maggiori fornitori), mentre immettevamo molto meno, nemmeno 1 GW, nelle reti della Corsica, di Malta e della Grecia.