Energia, accordo nella notte sul rinnovo del contratto di lavoro per oltre 40.000 dipendenti del settore. Dopo quasi 9 mesi di trattative è stata siglata, tra Confindustria-Energia e i sindacati di categoria Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil l’ipotesi di accordo per il rinnovo contrattuale 1 gennaio 2019 – 31 dicembre 2021 del settore energia e petrolio.
Il nuovo contratto interessa i dipendenti di 34 imprese, tra cui il Gruppo Eni, Snam Rete Gas, Saipem, Esso, Lukoil, Saras, scaduto il 31 dicembre 2018. I dettagli dell’intesa sono stati forniti dai sindacati: l’aumento complessivo (Tec), secondo i dettami dell’accordo interconfederale sulla contrattazione del 9 marzo 2018, sarà di 120 euro nel triennio. L’intesa prevede un aumento medio sui minimi (Tem) di 90 euro diviso in 3 tranche così ripartite: 25 euro da ottobre 2019; 35 euro da ottobre 2020; 30 euro da luglio 2021.
Novità contenuta nel modello è l’introduzione dell’Edr (Elemento distinto della retribuzione) di due tranche: 15 euro da gennaio 2020; 10 euro da gennaio 2021.
L’intesa sottoscritta prevede di applicare l’accordo interconfederale sulla contrattazione, firmato il 9 marzo 2018, e che la fase di verifica degli scostamenti legati all’inflazione tenga conto degli scenari di andamento di settore garantendo i saldi salariali. L’accordo prevede, poi, che al termine della vigenza contrattuale ci si incontrerà per fare una verifica complessiva tra inflazione programmata e quella realizzata tenendo conto però dell’andamento complessivo del settore. Sul fronte del welfare contrattuale sono previsti, inoltre, incrementi sulla previdenza complementare ‘Fondenergia’ (5 euro).
“Sono soddisfatto – ha commentato il segretario di Filctem Cgil Marco Falcinelli – per due ragioni specifiche: la prima abbiamo connesso l’andamento salariale ed economico all’andamento del settore; la seconda, non meno importante, abbiamo riconfermato il nostro modello contrattuale e l’applicazione dell’accordo interconfederale del marzo 2018”