La trimestrale Enel chiude i conti dei primi nove mesi 2020 con Ricavi e Ebitda in flessione, ma con un risultato netto di gruppo in crescita del 259,3% a 2,921 miliardi e un utile ordinario in aumento del 9% a 3,59 miliardi. Confermata la politica di remunerazione per gli azionisti: il Cda ha deliberato un acconto sul dividendo 2020 pari a 0,175 euro per azione, in pagamento dal 20 gennaio 2021, in crescita del 9,4% rispetto all’acconto distribuito a gennaio di quest’anno. Il dividendo complessivo sull’intero anno sarà pari “all’importo più elevato tra 0,35 euro per azione e il 70% del risultato netto ordinario del Gruppo Enel”.
La pandemia da Covid-19 produce i suoi effetti sui conti dei nove mesi, spiega il comunicato diffuso dal gruppo, per la flessione nelle vendite di gas ed energia elettrica in Italia e Spagna oltre che per le minori attività di trading e l’effetto cambi negativo in America Latina. E così, l‘Ebitda si attesta a 12,705 miliardi (-3,8%) mentre l’Ebit sale a 6,975 miliardi (+66,1%), precisa la nota, “per i maggiori adeguamenti di valore effettuati nei primi nove mesi del 2019 su taluni impianti a carbone in Italia, Spagna, Cile e Russia”. Ma come si è visto, la solidità della gestione è confermata e in grado di sostenere debiti in salita a 48,9 miliardi (45,175 miliardi a fine 2019, +8,4%) “per effetto degli investimenti del periodo e per l’acquisto di ulteriori interessenze nel capitale sociale di Enel Americas e Enel Chile”.
“Per la visibilità che abbiamo, possiamo confermare i target 2020 anche con la debolezza dei cambi e nonostante il peggioramento della situazione Covid-19 in alcune parti del mondo. E’ chiaro che monitoriamo l’evoluzione della seconda ondata di Covid-19 nel Paesi in cui operiamo e continuiamo a salvaguardare l’operatività e la sicurezza delle nostre persone”, ha risposto il Cfo di Enel Alberto De Paoli agli analisti nel corso della conference call seguita alla riunione del Cda lunedì sera. Enel “conferma la guidance per l’intero 2020 che prevede l’Ebitda a circa 18 miliardi e l’utile netto tra 5 e 5,2 mld”. Le proiezioni sul 2021-22 sono rinviate al 24 novembre, giorno in cui sarà presentato il nuovo piano industriale.
Nulla da segnalare su Open Fiber. “Non ci sono particolari aggiornamenti – ha glissato De Paoli – siamo ancora focalizzati sullo sviluppo della società e stiamo ancora valutando l’offerta ricevuta da Macquarie”.