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Enel: utile e Ebitda in rialzo nel primo trimestre. Il Cda chiede il silenzio stampa ai manager fino all’assemblea

Francesco Starace ha presentato l’ultima trimestrale dopo 9 anni alla guida di Enel. Ricavi in calo per l’effetto gas ma redditività in ascesa. Il Cda impone il silenzio fino all’assemblea sulle nomine

Enel: utile e Ebitda in rialzo nel primo trimestre. Il Cda chiede il silenzio stampa ai manager fino all’assemblea

È certamente una trimestrale eccellente quella dei primi tre mesi 2023 che Francesco Starace consegna, in conclusione dei suoi 9 anni alla guida di Enel, nelle mani del nuovo management che sarà eletto dall’assemblea degli azionisti il 10 maggio. Un’assemblea che si preannuncia molto vivace con la presentazione di tre liste in contrapposizione fra loro e l’inevitabile coda di polemiche che ha indotto il Cda a prendere posizione, al termine della riunione che ha approvato i conti. Il board ha chiesto il silenzio stampa al vertice fino all’assemblea. Un chiaro riferimento alle dichiarazioni di Francesco Starace che si era detto disponibile ad affiancare i nuovi amministratori per un’ordinato passaggio di consegne. Ma procediamo con ordine, partendo dai conti innanzitutto.

Enel: utile e Ebitda in rialzo, ricavi in calo per l’effetto gas

I ricavi di Enel nel primo trimestre sono in calo del 22,6% a 26,4 miliardi per effetto della significativa riduzione dei prezzi sullo scenario internazionale. Per contro, l’Ebitda ordinario è aumentato del 22% raggiungendo 5,5 miliardi, un risultato strettamente collegato alla crescita del business integrato. Il risultato netto ordinario del gruppo elettrico si attesta a 1,5 miliardi (+1,9%) con l’andamento positivo della gestione operativa ordinaria. Quest’ultima ha più che compensato – spiega il comunicato Enel – l’incremento degli oneri finanziari netti, dovuto all’aumento dei tassi di interesse combinato al maggior debito lordo del periodo rispetto al primo trimestre 2022, nonché il maggior carico fiscale. Durante la conference call con gli analisti è infatti emerso che le misure messe in atto dai governi europei durante la crisi energetica – dalla riduzione o eliminazione degli oneri di sistema al price cap, alla perequazione delle tariffe – hanno avuto un impatto negativo di 3,2 miliardi sui conti. Confermata la discesa del debito che si posiziona a 58,9 miliardi (60,06 miliardi di euro a fine 2022, -1,9%).

Gli investimenti salgono a 2,873 miliardi nel primo trimestre, in aumento di 340 milioni di euro rispetto all’analogo periodo del 2022 (+13,4%). In particolare, nel primo trimestre del 2023 si registra la crescita degli investimenti in Enel Green Power, principalmente in Italia, Spagna, Colombia e Brasile, e in Enel Grids, soprattutto in Italia.

Con questi risultati la guidance è confermata: nel 2023, il Gruppo prevede un Ebitda ordinario compreso tra 20,4 e 21 miliardi di euro, un utile netto ordinario compreso tra 6,1 e 6,3 miliardi di euro e un indebitamento finanziario netto compreso tra 51 e 52 miliardi di euro.

Enel, Starace: sono stati 9 anni entusiasmanti

“I 9 anni che ho passato con voi in questo lavoro sono stati entusiasmanti, tutti molto soddisfacenti e hanno portato al meraviglioso sviluppo di questo gruppo e sono convinto che i prossimi anni saranno altrettanto soddisfacenti e auguro a tutti il migliore successo con l’evoluzione di Enel”, ha detto l’amministratore delegato di Enel, Francesco Starace, commentando i risultati durante la conference call con gli analisti. Starace ha ricordato che gli incassi del piano di riposizionamento su Italia e altre geografie core, hanno superano già la metà del target di 21 miliardi di euro di dismissioni annunciato in occasione della presentazione del Piano Strategico 2023-2025.

Nel corso della conference call il Cfo Alberto De Paoli ha confermato la guidance e affermato che vi è “una ampia visibilità sui target”, sottolineando che il modello di business integrato ha dato risultati in linea con attese e si ritiene che farà lo stesso nei prossimi tre trimestri. Sulla possibilità di un miglioramento della performance, De Paoli ha indicato che il modello integrato ha un potenziale di crescita e che, se non intervengono altre misure governative, non si esclude un miglioramento rispetto al target. Parlando dell’aumento del debito, il Cfo ha segnalato che è da attribuire allo scenario di aumento dei tassi di interesse, ma nel 2024 si prevede ci sarà un calo per la normalizzazione dei tassi e delle tariffe elettriche.

Enel: assemblea infuocata e silenzio stampa

All’assemblea del 10 maggio si arriva con tre liste in contrapposizione fra loro che si contenderanno i 9 posti in Cda. Quella presentata dal Mef (23,6% del capitale) indica Paolo Scaroni presidente e Flavio Cattaneo amministratore delegato. L’hedge fund Covalis Capital ha presentato una sua lista invitando a non votare i due manager e proponendo Marco Mazzucchelli presidente. Infine Assogestioni (rappresenta l’1,8% del capitale Enel) ha presentato i suoi candidati per il Cda, confermando il sostegno a Scaroni. Ma nell’ultima settimana è stata una rincorsa di dichiarazioni e diversi fondi hanno manifestato posizioni critiche nei confronti delle nomine decise dal governo al termine di un “processo opaco e incerto”. Di fronte a questa situazione, l’Ad di Enel Francesco Starace si è detto disponibile – in un’intervista prima al Sole e poi a Repubblica – a garantire per un tempo determinato e breve il suo contributo al nuovo management, tanto più se diverso da quello indicato dal Tesoro, in modo di assicurare un passaggio di consegne ottimale. La posizione, collaborativa negli intenti di Starace, è stata tuttavia interpretata con irritazione negli ambienti del governo che l’ha considerata un assist al fondo Covalis.

Ecco allora la decisione del Cda: per preservare “la neutralità della società rispetto alla nomina del nuovo consiglio di amministrazione nell’assemblea del 10 maggio”, il consiglio Enel ha deliberato che “fino a tale data non vengano rilasciate in proposito, direttamente o indirettamente, interviste, dichiarazioni o comunque alcuna comunicazione da parte degli amministratori e/o del management della società”. Il Cda ha preso atto delle dichiarazioni rilasciate da Francesco Starace riguardo al fatto “di non avere alcuna intenzione di rimanere in Enel per un ulteriore mandato e di essere disponibile soltanto a consentire, nell’esclusivo interesse della società e per un periodo non superiore a un mese, un ordinato passaggio di consegne, che alla luce della presentazione di tre liste concorrenti non è stato finora possibile”. Prossimo appuntamento il 10 maggio.

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