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Enel: utile a giugno cresce del 20% a 4 miliardi. Accordo in Spagna da 800 milioni nel fotovoltaico. Avvio nuovo buyback

Il gruppo sta ripristinando una solida generazione di flussi di cassa operativi e nel primo semestre 2024 ha ridotto l’indebitamento a circa 55 miliardi di euro, raggiungendo un livello di leverage tra i più bassi dell’intero settore. Cattaneo: “Risultati eccellenti e ci sono le condizioni per confermare gli obiettivi del Piano al 2026”. Il dividendo potrebbe superare quota 0,43 euro

Enel: utile a giugno cresce del 20% a 4 miliardi. Accordo in Spagna da 800 milioni nel fotovoltaico. Avvio nuovo buyback

Mentre i tech e il lusso stanno registrando difficoltà nei bilanci del secondo trimestre di quest’anno, Enel ed Eni mostrano conti positivi. Per Enel i margini sono cresciuti a due cifre grazie a reti e rinnovabili, anche se i ricavi sono rallentati, ma soprattutto sta portando a termine il piano di dismissioni che, insieme alla crescita organica, consente la riduzione dell’indebitamento finanziario.

Nel primo semestre 2024 il gruppo guidato dall’ad Flavio Cattaneo ha visto ricavi in calo del 17,8% su anno a 38,7 miliardi di euro. Due le cause alla base della diminuzione: i prezzi decrescenti dell’energia e i minori volumi di energia prodotti da fonte termoelettrica. Ma a stupire gli analisti è stato il risultato netto di gruppo, salito di quasi il 65% a 4,144 miliardi, mentre il risultato netto ordinario è cresciuto del 20% a sfiorare i 4 miliardi di euro. Cresce a doppia cifra anche l’ebitda normale, con un +32,9% a 12,8 miliardi, grazie alla spinta delle rinnovabili e delle reti di distribuzione. Inoltre da segnalare che nel primo semestre è cresciuto dell’11% la generazione a zero emissioni, ormai all’84% del totale.

Il titolo a Piazza Affari è in calo dello 0,44% a metà seduta a 6,63 euro, in un Mib che perde lo 0,09%. Nell’ultimo mese il titolo a guadagnato poco più dell’1%, in sei mesi il 5,6%.

Scende l’indebitamento sotto i 60 miliardi

L’indebitamento finanziario netto è in calo del 4,6% a 57,4 miliardi di euro dagli oltre 60 miliardi di fine 2023, grazie ai flussi di cassa generati dalla gestione operativa e dall’incasso dei proventi derivanti dalle programmate cessioni di attività ritenute secondarie. I due fattori hanno più che compensato il fabbisogno generato dagli investimenti del periodo e dal pagamento dei dividendi. “Nel corso del primo semestre 2024 abbiamo conseguito eccellenti risultati, guidati da una significativa crescita organica realizzata attraverso la rigorosa esecuzione dei pilastri del nostro piano strategico”, sottolinea Cattaneo. “Le azioni manageriali intraprese ci hanno già permesso di ripristinare una solida generazione di flussi di cassa operativi e di ridurre l’indebitamento finanziario a circa 55 miliardi di euro, se consideriamo anche le operazioni in fase di finalizzazione già annunciate al mercato, raggiungendo così un livello di leverage tra i più bassi dell’intero settore”.

Cattaneo: “Per il 2024 siamo nella parte alta della guidance”

I target fissati per il 2024 sono confermati. “I risultati conseguiti e la visibilità sul prossimo semestre ci proiettano nella parte alta del range della guidance comunicata ai mercati, il che “anche nel rispetto del raggiungimento della neutralità di cassa, ci permetterebbe di erogare un dividendo superiore al fisso minimo di 0,43 euro per azione” ha detto ancora Cattaneo. Le stime indicate dal gruppo per il 2024 indicano un ebitda ordinario compreso tra 22,1 e 22,8 miliardi di euro e un utile netto ordinario compreso tra 6,6 e 6,8 miliardi di euro.

Enel Green Power España e Masdar: accordo sul fotovotaico da oltre 800 milioni

Proseguendo nella politica annunciata di dismissioni, proprio oggi Enel ha comunicato l’accordo tra Enel Green Power España e Masdar per la vendita a quest’ultimo di una partecipazione di minoranza, pari al 49,99% del capitale sociale, in Egpe Solar, veicolo nel quale confluiranno tutti gli asset fotovoltaici già operativi di Endesa in Spagna, per una capacità installata complessiva di circa 2 GW.

Masdar riconoscerà ad Enel un corrispettivo di 817 milioni di euro per l’acquisizione del 49,99% del capitale sociale di Egpe Solar, sulla base di un enterprise value di circa 1,7 miliardi di euro. L’impatto dell’indebitamento finanziario netto consolidato 2024 sarà pari all’importo della cessione, mentre non sono previste variazioni sui risultati economici perché, al perfezionamento dell’operazione, Enel continuerà a mantenere il controllo di Egpe Solar e a consolidarla integralmente, dice una nota.

Avviato un nuovo buyback su 2,9 milioni di azioni per circa 19 milioni di euro

Inoltre, sempre oggi, Enel ha comunicato che il consiglio di amministrazione ha approvato l’avvio di un buyback a servizio del piano di incentivazione di lungo termine 2024. Il programma prevede l’acquisto di 2,9 milioni di azioni proprie, equivalenti a circa lo 0,029% del capitale di Enel. Il potenziale esborso connesso all’esecuzione del programma, in base al prezzo di chiusura del titolo al 24 luglio 2024, è pari a 19,2 milioni di euro. Enel detiene 10.085.106 azioni proprie in portafoglio, pari allo 0,0992% circa del capitale.

Lo scorso giugno Enel aveva ricevuto dall’agenzia di rating Moodys’ una promozione, collocando la società in cima alla sua classifica delle utility italiane, che per altro sono tutte investment grade. In quell’occasione l’agenzia di rating Usa aveva confermato il rating Baa1 e aveva migliorato l’outlook da negativo a stabile, come già avevano fatto Fitch e Standard & Poor’s. Alla base della promozione Moody’s aveva citato proprio i dati che sono emersi oggi nel conti trimestrali: flussi di cassa crescenti, la spinta del nuovo piano strategico, la qualità del credito e il programma di dismissioni ormai alle battute finali. Enel è due notch sopra quello dell’Italia (Baa3) anche se è una partecipata pubblica per via della quota del 23,6% detenuta dal Tesoro, ma, dice Moody’s, “non avrà bisogno di aiuti straordinari da parte del governo”. Il gruppo è posizionato nella fascia alta anche tra i competitor europei, davanti a Eon, Edp, Rwe, tutte Baa2 con outlook stabile, e alla pari di Engie e Iberdrola, sempre stando ai giudizi di Moody’s.

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