Flavio Cattaneo festeggia il suo primo anno alla guida di Enel con ottimi risultati finanziari. Nel primo trimestre del 2024, il gigante dell’energia ha superato le aspettative degli analisti, con un utile netto ordinario di 2,2 miliardi di euro (+44,2%) e un ebitda ordinario di 6,1 miliardi di euro (+11,6%). Inoltre, Enel ha sostanzialmente raggiunto la neutralità di cassa, dove la crescita dell’FFO (flussi di cassa generati dalla gestione operativa), pari a 4,4 miliardi di euro (+19% rispetto al primo trimestre dell’anno precedente), ha sostanzialmente coperto gli investimenti del periodo e il pagamento dei dividendi. Così, Enel avanza spedita verso la piena neutralità dei flussi di cassa, mantenendo la rotta per raggiungere gli obiettivi di riduzione del debito. Il trimestre ha evidenziato anche una forte spinta verso la decarbonizzazione, con oltre l’82% della produzione totale del gruppo a zero emissioni, rispetto al 70% registrato un anno fa. Significativa anche la diminuzione della produzione da fonti termoelettriche (-44,7%).
I risultati messi a segno sono stati apprezzati dal mercato. Molte banche, tra cui Goldman Sachs, sono ottimiste sul futuro del colosso energetico e prevedono un ulteriore miglioramento delle sue prospettive per l’anno in corso. Dopo un inizio d’anno instabile, il titolo Enel sta mostrando segni di ripresa: sia su base annua che mensile, le azioni hanno registrato un aumento. Nonostante il calo dell’ultima seduta, il loro prezzo era di 6,76 euro, segnando un incremento del 11,94% rispetto all’anno precedente e del 11,75% rispetto al mese precedente.
Nel frattempo, prosegue a passo spedito il piano taglia-debito, che non solo prevede la cessione mirata delle attività per ridimensionare la presenza o per uscire dai mercati non più considerati “strategici”, ma anche la costituzione di partnership nel settore delle rinnovabili. Questo duplice approccio mira a ridurre il debito e aumentare il ritorno sul capitale investito.
Enel va avanti con il piano di dismissioni taglia-debito
Tenendo conto delle operazioni realizzate dopo la fine del 2023 e di quelle siglate ma non ancora finalizzate, l’indebitamento finanziario netto pro-forma si attesta a circa 54 miliardi. L’ultima operazione, finalizzata all’indomani della pubblicazione dei dati trimestrali, riguarda gli asset di generazione elettrica di Enel in Perù. Nel dettaglio, si tratta della vendita delle partecipazioni detenute da Enel Perú in Enel Generación Perú e in Compañía Energética Veracruz alla canadese Niagara Energy per 1,3 miliardi di dollari. Quest’accordo ha contribuito a ridurre il debito di Enel di circa 1,2 miliardi di euro nel 2024, che si sommano ai circa 400 milioni di euro già riconosciuti nel 2023, principalmente dovuti alla riclassificazione degli asset di generazione in Perù come “posseduti per la vendita”.
Sempre in Perù, si attende il closing per la cessione da 2,9 miliardi di dollari di Enel Distribución Perù ed Enel X Perù al gruppo cinese China Southern Power Grid Company. La cessione degli asset di distribuzione genererà una riduzione dell’indebitamento di 3,1 miliardi di euro. “Tutte le autorizzazioni sono state ottenute in Perù, ma si attende la fine del procedimento in Cina. Ci aspettiamo di chiudere il deal in alcune settimane, in sostanza a giugno”, ha spiegato il cfo di Enel Stefano De Angelis durante la presentazione agli analisti dei risultati del primo trimestre.
Alla lista delle cessioni, si aggiunge un’operazione di grande portata in Italia: l’accordo per la vendita ad A2A del 90% delle attività di distribuzione di Enel in alcuni territori della Lombardia nelle province di Milano e Brescia. L’operazione, dal valore complessivo di 1,35 miliardi di euro, ridurrà il debito di Enel di circa 1,2 miliardi di euro e avrà un impatto positivo sull’utile netto reported del gruppo per 1 miliardo. Il closing è previsto entro la fine dell’anno, una volta soddisfatte alcune condizioni sospensive, tra cui il rilascio dell’autorizzazione Antitrust e dell’autorizzazione Golden Power.
Non ancora perfezionata ma in dirittura di closing, la vendita del 49% del capitale di Enel Libra Flexsys, la società di stoccaggio di energia a batteria, al fondo Sosteneo, affiliato a Generali Investments. L’operazione, una volta finalizzata, avrà un effetto positivo sull’indebitamento del gruppo pari all’intero corrispettivo, di circa 1,1 miliardi. Nonostante fosse originariamente prevista la cessione dell’80%, come indicato nel piano di dismissioni della precedente gestione, l’operazione si è trasformata in una partnership, permettendo al gruppo di mantenere il controllo di Enel Libra Flexsys e di impiegare meno capitale senza impattare sul debito, aumentando così il rendimento dell’investimento.
Con queste operazioni, Enel sta rafforzando la sua posizione finanziaria avvicinandosi sempre di più al traguardo dei 54 miliardi di euro di debito, non più solo “pro forma”.
Confermati dividendi e prospettive per il 2024
Tutti questi risultati hanno consentito ad Enel di confermare la sua politica sui dividendi, garantendo una cedola minima di 0,43 euro per azione per il periodo 2024-2026, con la possibilità di distribuire fino al 70% dell’utile netto ordinario in caso di neutralità dei flussi di cassa. “L’ottima performance del primo trimestre ci fornisce ampia visibilità anche sulla conferma della politica di remunerazione degli azionisti presentata nel Capital Markets Day di Novembre 2023”, ha commentato De Angelis, confermate quindi, anche le previsioni per l’anno: un ebitda ordinario compreso tra 22,1 e 22,8 miliardi di euro e un utile netto ordinario compreso tra 6,6 e 6,8 miliardi di euro.
Alla prova dei conti la strategia di Cattaneo, incentrata sulla sostenibilità sia finanziaria sia ambientale con una maggiore attenzione sui costi e sul debito e una selezione più oculata degli investimenti, sta dunque iniziando a dare i suoi frutti.