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Enel e Regione Toscana investono nella geotermia

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Una volta primo Paese assoluto, ora c’è la necessità di recuperare in fretta. L’Italia è stato l’antesignano delle potenzialità dell’energia geotermica, ma negli ultimi dieci anni è stato superato da Germania, Francia, Austria, Norvegia. A farlo mantenere una posizione degna di qualche considerazione nello scenario mondiale è comunque la Regione Toscana. Il rilancio della geotermia passa necessariamente da lì. Nonostante altri progetti in sviluppo, come quello nei Campi flegrei dell’area napoletana, ma con pochi soldi a disposizione.

In Toscana i 30 milioni di euro all’anno, distribuiti ai Comuni per utilizzo delle riserve potrebbero aumentare, dunque, nel giro di pochi mesi. Una strada per far riguadagnare all’Italia tutta le posizioni perse per mancanza di strategia di medio-lungo tempo. A Firenze si prepara un nuovo accordo con l’Enel per intensificare le ricerche. Nemmeno una recente indagine della procura della Repubblica di Grosseto sulle emissioni dei campi dell’Amiata sembra, comunque, bloccare la nascente partnership. Si andrà avanti con l’Enel : unica azienda italiana che ha centrato le potenzialità dell’energia geotermica.

Di recente ha investito in Cile, ma la forza sotterranea delle province di Pisa, Siena, Grosseto viene sfruttata solo al 5%. I soldi erogati alle comunità hanno il contrappasso di giacimenti da “svuotare “ ancora per il 95%, secondo i dati dell’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili. Fino al 2024 le royalties saranno erogate in base ad un accordo quadro che si collega anche alla sussistenza di uno speciale Fondo geotermico. Siamo, allora, davanti ad un business trasversale: da un lato ricerca ed immissione in rete di energia pulita; dall’altro concertazione con gli Enti locali protagonisti e concordi. Senza intralci e – quel che più conta- con la prospettiva di guadagni sicuri perché la ricchezza è sotto i piedi.

Il governatore toscano Enrico Rossi, guarda fuori della propria Regione. Intende dare slancio ad un potenziale energetico ed ambientale , utile all’Italia , di cui soltanto la sua terra è ricca. Gioca anche una partita politica e per questo lavora ad un accordo con il Ministero dello Sviluppo economico e con Enel Green Power per un programma più intensivo e veloce. E’ interesse comune arrivare in fretta anche ad una nuova normativa regionale sulle emissioni inquinanti di CO2 e di armonizzazione dei campi geotermici con i territori. Se ne discute anche a Bruxelles, mentre in Toscana le nuove concessioni sono ferme a tre anni fa.

Poi nei futuri accordi si cercherà di aumentare dal 6 al 10% del fatturato ricavato dallo sfruttamento del sottosuolo, i benefici economici alle comunità locali Per gli esperti di Business insider nel 2016 la geotermia ha contribuito alla produzione elettrica italiana – quasi tutta di Enel – solo per il 6%. Percentuale sicuramente da aumentare per vantaggi economici e per contare un po’ di più rispetto ai Paesi che ci hanno superato, sebbene fossimo in attività già ad inizio secolo.

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Categories: Economia e Imprese