Il mercato dei droni commerciali è in fermento. Secondo la Federal Aviation Administration, solo negli Stati Uniti i velivoli utilizzati dalle aziende aumenteranno come minimo del 1.000% nel periodo 2016-2021, passando da 42mila ad almeno 442mila apparecchi in funzione, per una crescita media del 58,6% l’anno.
In questo contesto, qualcosa si muove anche in Italia. È di oggi la notizia che Enel ha inaugurato un nuovo sistema di droni per la manutenzione e la protezione della centrale di Torrevaldaliga Nord, vicino Civitavecchia (Roma).
Il progetto nasce dalla collaborazione con due startup israeliane, Percepto e Convexum. La prima ha creato un drone “capace di rilevare se la temperatura del mare sale oltre la soglia di guardia, oppure se in acqua sono state sversate sostanze che non dovrebbero esserci”, spiega Ernesto Ciorra, responsabile Innovability di Enel. “Non solo: il drone è in grado anche di dare l’allarme se c’è un uomo a terra o se qualcuno tenta di introdursi nel perimetro della centrale. Ed è utile anche per la manutenzione, perché permette di ispezionare in sicurezza anche le ciminiere e tutte le parti dell’impianto che normalmente richiederebbero un ponteggio”.
Convexum, invece, ha inventato una sorta di “antivirus per droni“, dice Nicola Rossi, responsabile Innovation Global Thermal Generation di Enel. “Se un drone non autorizzato sorvola la nostra centrale, il sistema sviluppato da Convexum lo intercetta e ne forza l’atterraggio in una zona sicura, interrompendo il ponte radio fra l’apparecchio e il pilota”.
In generale, continua Rossi, “l’iniziativa si inserisce nel più ampio percorso di innovazione digitale che Enel ha intrapreso e che coinvolge anche il parco centrali dell’azienda”. Luca Noviello, head of operations and maintenance Enel Global Thermal Generation, spiega che l’obiettivo è “digitalizzare 40 impianti entro il 2020, per un totale di 31 GW, circa il 90% della produzione termoelettrica”.