Enel ha ricevuto un’offerta non vincolante per il 66% della controllata Slovenske Elektrarne, la principale società energetica slovacca, il cui restante 33% è in mano allo Stato. La proposta è arrivata dalla società ungherese Moi, affiancata nell’operazione dal gruppo pubblico Mvm. La notizia è stata diffusa da alcune agenzie internazionali.
Ieri era arrivata un’altra offerta da parte della Cez per la quota di Enel nel gruppo slovacco, come dichiarato dalla stessa compagnia ceca, che ha precisato di avere chiesto un’analisi dettagliata e delle risoluzioni di importanti questioni legate soprattutto alla costruzione della centrale nucleare di Mochovce. Cez ha spiegato poi di non essere disposta ad accollarsi il rischio di un aumento dei costi e del ritardo del progetto.
L’ammodernamento degli impianti nucleari di Mochovce è stato al centro di un braccio di ferro fra Enel e il governo Slovacco a causa del lievitare dei costi.
Per Slovenske Elektrarne si parla di una valutazione da 3 a 4,5 miliardi in termini di enterprise value. Il pacchetto di dismissioni nel piano strategico Enel prevede 4,4 miliardi entro fine anno ed è su questo che punta l’ad di Enel, Francesco Starace, per ridurre il debito che comunque è stato rivisto a rialzo per quest’anno a 39-40 miliardi contro i 37 miliardi precendentemente stimati. La vendita di Slovenske Elektrarne potrebbe dunque rivelarsi strategica per centrare il target.
All’inizio del pomeriggio il titolo in Borsa di Enel cede il 2,44%, a 3,602 euro.