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Enel, Macquarie valuta OF 7,3 miliardi. Cda Tim sulla rete

Il fondo australiano ha presentato un’offerta vincolante per il 50% di Open Fiber. Telecom volatile, Enel in rialzo in Borsa. Prossima settimana Cda e incontri sulla rete unica.

Enel, Macquarie valuta OF 7,3 miliardi. Cda Tim sulla rete

Il fondo australiano Macquarie ha offerto a Enel 2,65 miliardi per acquisire il 50% di Open Fiber di pertinenza del colosso elettrico nazionale. Il restante 50% com’è noto è in mano a Cdp. La cifra porta a 7,3 miliardi la valutazione complessiva di Open Fiber, considerati anche 2 miliardi di indebitamento della società. L’offerta vincolante, presentata mercoledì sera a Enel e oggetto di una prima informativa al Cda di giovedì, mette sul tavolo della partita sulla rete unica – co-protagonisti Tim e Cdp ma anche gli altri operatori concorrenti come Fastweb, Vodafone, WindTre e Sky – un primo elemento di concretezza, dopo il Memorandum of Understanding firmato da Tim e Cdp sul percorso da seguire per arrivare ad una rete nazionale unica in fibra ottica. E’ chiaro infatti che ora su queste cifre si dovrà ragionare nella complessa trattativa in corso.

L’OFFERTA VINCOLANTE DI MACQUARIE SU OPEN FIBER

L’offerta vincolante presentata dal fondo australiano Macquarie è di 2,65 miliardi per la componente in equity. A questa cifra va aggiunto 1 miliardo di debito per completare l’enterprise value. Moltiplicando per due si ottiene la cifra di 7,3 miliardi per Open Fiber nel suo complesso. Nel comunicare la notizia Enel ha precisato che è prevista la possibilità di earn out ovvero di aumento aggiuntivo dell’offerta qualora – per esempio – andasse in porto la trattativa sulla rete unica e si arrivasse ad una fusione tra FiberCop (la società in cui Tim farà confluire la sua rete secondaria in rame e a cui partecipano anche il fondo KKR e Fastweb) e Open Fiber.

Per avere un ordine di paragone, la capitalizzazione di Tim in Borsa risulta al momento di 5,49 miliardi a fronte di 8,3 miliardi di capitale sociale e 25,9 miliardi di debito finanziario netto al 30 giugno.

La presentazione dell’offerta ha rimesso in moto l’interesse per la partita sulle Tlc con effetti contrastanti in Borsa. Enel procede in rialzo venerdì mattina a Piazza Affari mentre Telecom Italia, dopo un iniziale recupero, è più volatile in seguito al ribasso di giovedì, influenzato dall’indiscrezione di un possibile veto dell’Antitrust europeo sul modello di rete unica cui si sta lavorando. Secondo Bruxelles il fatto che il controllo sulla nuova società della rete unica rimanga a Telecom Italia potrebbe rappresentare un ostacolo al via libera sull’operazione.

L’offerta di Macquarie non ha una scadenza e il Cda di Enel si è data tempo per esaminarla. “I tempi sono quelli necessari per approfondire cose del genere, parliamo di settimane, un mese”, ha detto l’Ad di Enel Francesco Starace interpellato a margine di un evento. “Non c’è niente di urgente, non abbiamo un calendario che ci corre dietro. Gestiremo la cosa con i tempi necessari”.

LA RETE UNICA SUL TAVOLO DEL CDA TIM

Sul percorso verso la rete unica e la nascita di AccessCo – la società dove dovrebbero confluire, in un secondo tempo le reti di accesso di Tim in rame e di Open Fiber in fibra ottica – si concentrerà mercoledì prossimo il Cda di Tim. Secondo le indiscrezioni raccolte dal Sole 24 Ore, il vertice della società intende fissare alcuni paletti per il proseguimento della trattativa: 1) che non vi siano ostacoli lato Antitrust; 2) che si riesca ad arrivare a qualche risultato concreto entro 6 mesi (intorno a febbraio), il tempo necessario per avviare l’operatività di Fiber Cop e il graduale passaggio da rame a fibra sull’ultimo miglio; 3) che il controllo della rete rimanga in mano a Tim come sancito dal Memorandum con Cdp in cui si parla del 50,1% in mano alla società telefonica.

LA RETE UNICA, IL MEF, BRUXELLES E I CONCORRENTI

I tasselli della partita sulla rete unica per dotare l’Italia di un infrastruttura moderna in fibra ottica, sono dunque complessi. E il gioco di incastri non può non passare da Bruxelles. Tim ha inviato a Bruxelles il Memorandum siglato con Cdp il 31 agosto. Un modo per tenere informata la direzione generale sulla concorrenza, più che una notifica vera e propria. E anche il presidente di Open Fiber Franco Bassanini sembra abbia attivato i suoi contatti con la Commissione.

Il ministro dell’Economia Gualtieri osserva da vicino l’andamento delle operazioni attraverso continui colloqui con Enel, l’ultimo con Francesco Starace mercoledì, e con la Cassa depositi. Il Mef vuole conservare il controllo di Open Fiber in mano a Cdp, a quanto si dice, per non scombinare i piani su AccessCo. Il che non è scontato, dopo l’offerta di Macquarie.

Tutto questo non può non coinvolgere i concorrenti di Tim, i primi ad essere interessati a come andrà a finire la partita visto che l’accesso alla rete – quella attuale come la futura – a condizioni eque è indispensabile per il loro business. Lunedì è previsto un incontro a cui parteciperanno Tim e Cdp ma anche i vertici di Vodafone (che ha già manifestato la sua contrarietà al controllo di Tim su AccessCo), WindTre e Sky Italia: nell’ordine, Aldo Bisio, Jeffrey Hedberg e Maximo Ibarra. La settimana delle Tlc si preannuncia intensa.

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