Passare la giornata a fare volontariato ed essere pagati come quando si rimane in azienda, alla solita scrivania. Questa possibilità sarà concessa agli oltre 700 lavoratori del gruppo Enel che parteciperanno al nuovo programma lanciato dall’azienda e presentato venerdì a Roma.
I dipendenti del gruppo elettrico potranno collaborare ai progetti di quattro associazioni. Si comincia il primo aprile con la campagna “Puliamo il Mondo” di Legambiente, che prevede la pulizia di 10 aree urbane in nove città (Roma, Torino, Bologna, Venezia, Cagliari, Firenze, Palermo, Napoli e Milano).
Sempre ad aprile inizierà il lavoro con il Movimento Italiano Genitori nell’ambito del progetto “Giovani ambasciatori contro il bullismo e il cyberbulilsmo”, che consiste in una serie di incontri nelle scuole superiori di varie città.
Prima di Pasqua sarà il turno di “Illuminiamo le tavole”, iniziativa promossa dall’associazione Quartieri Tranquilli, che si occupa di aiutare famiglie in difficoltà nei quartieri più disagiati di Milano.
Infine, con l’estate partirà il progetto “Occhio ai Rifiuti” dell’associazione Marevivo, che punta a ripulire spiagge e argini di fiumi con azioni di riqualificazione ambientale.
Ma per quale motivo Enel ha deciso di lanciare un programma di volontariato? Lo abbiamo chiesto a Carlo Tamburi, direttore di Enel Italia.
Dottor Tamburi, da dove nasce questa iniziativa?
«Dalla necessità di organizzare in maniera strutturata il tema del volontariato. In tante occasioni abbiamo capito che c’è una grande spinta, un grande interesse dei nostri colleghi per il volontariato, che però finora è stato svolto in maniera destrutturata e al di fuori dei sistemi aziendali. Ora vogliamo facilitare queste iniziative spontanee, concedendo giornate di lavoro a chi vuole partecipare a questi progetti».
Quale risposta è arrivata dai dipendenti??
«Avevamo stimato un impegno per quest’anno di 700 persone, ma in mezza giornata abbiamo avuto 4mila accessi alla piattaforma online attraverso la quale i dipendenti possono aderire alle diverse iniziative. Forse dobbiamo già rivedere i nostri programmi, perché non ci aspettavamo un’adesione così numerosa e così entusiastica».
Come avete selezionato le associazioni con cui collaborare? In futuro potranno aumentare?
«Per iniziare abbiamo identificato queste quattro associazioni perché con loro avevamo già delle partnership legate al mondo della sostenibilità, ma in futuro ci sarà sicuramente la possibilità di estendere l’iniziativa anche ad altre realtà. Penso che sarebbe interessante ricevere anche delle proposte da parte dei colleghi per stringere rapporti con associazioni che ancora non conosciamo».