Il rigassificatore di Porto Empedocle si farà. Questa la decisione del Consiglio di Stato, che ha accolto il ricorso dell’Enel contro lo stop alla realizzazione dell’opera. I lavori erano stati interrotti nel 2010 da una sentenza del Tar del Lazio, che aveva accolto i ricorsi del Comune di Agrigento e del comitato cittadino “No Rigassificatore”, di cui fa parte anche Legambiente. Il progetto prevede 800 milioni di investimento e 50 milioni peri opere compensative.
Secondo il segretario confederale della Cgil, Fabrizio Solari, e il responsabile energia del sindacato, Antonio Filippi, quella di oggi è “una buona notizia per l’intero Paese, perché abbiamo un urgente bisogno, oggi ancor più di ieri, di diversificare l’approvvigionamento del gas”. Le difficoltà nell’approvvigionamento registrate “con la crisi libica oggi e con quella tra Ucraina e Russia negli anni passati – proseguono i sindacalisti – ci dicono quanto sia importante diversificare: adesso, infatti, potremmo essere in grado di acquistare gas naturale liquefatto anche in altre parti del mondo, il che dà garanzie certe di approvvigionamento energetico al nostro paese perchè senza energia non c’è sviluppo economico e occupazionale che tenga”. I vertici di Legambiente invece si dicono ancora “convinti che la reindustrializzazione di Porto Empedocle sia un grave errore”.