Enel chiude il 2016 confermando un utile di 3,2 miliardi e un dividendo di 18 centesimi (di cui 9 già pagati in acconto
lo scorso gennaio). Il monte dividendi raggiunge 1,8 miliardi circa, oltre 400 milioni andranno al Tesoro che controlla il gruppo con una quota del 23,5%. Ancora rinnovabili e reti per spingere la crescita nel 2017, con tre novità in arrivo: un’accelerata sulla digitalizzazione non solo dei processi interni e dei sistemi ma anche dei servizi ai clienti; dietro l’angolo c’è la nascita della nuova Global Business Line, la nuova divisione che si occuperà di mobilità elettrica, efficienza energetica, illuminazione pubblica e servizi per la casa intelligente ovvero di tutte le attività di Enel al di fuori dalla produzione, vendita e distribuzione di elettricità e gas elettricità; resta il terzo pilastro, quello della semplificazione, efficientamento e crescita particolarmente focalizzato sull’espansione nelle rinnovabili e nelle reti.
Sono questi i driver che Francesco Starace ha illustrato alla stampa poco prima della conference call con gli analisti e dell’apertura della Borsa, presentando il bilancio 2016 approvato giovedì dal Consiglio d’amministrazione. Le cifre sono già note (dopo i preliminari presentati in febbraio e le recenti audizioni al Senato sul bilancio del triennio) ma vale la pena ricordarle perché segnano un progresso rilevante nonostante le difficili congiunture del settore energetico a livello mondiale. L’utile 2016 è confermato a 3,2 miliardi (+12,3%), l’Ebitda è rimasto stabile a 15,276 miliardi nonostante il calo dei prezzi dell’energia che ha impattato negativamente sui ricavi in calo del 6,7% a 70,59 miliardi. La tenuta dell’arbitro è stata difesa con un piano di efficienze sui costi e ai risparmi ottenuti sugli oneri finanziari (-8%) che ha consentito di recuperare 1 miliardo. L’Ebitda ordinario, che riflette l’andamento dell’attività aziendale escluse le partite straordinarie, è cresciuto a 15,174 milioni di euro (15,040 milioni di euro nel 2015, +0,9%) ed “è la prima volta dal 2013“, ha sottolineato l’Ad e direttore generale, che ha pure rilevato “l’aumento del 12,3% dell’utile netto a 3,2 miliardi e la crescita del pay out al 57%”. Ma soprattutto, Francesco Starace ha messo l’accento sul “robusto incremento dei flussi di cassa al 27% del debito netto”, un indice che segnala la maggiore efficienza nell’utilizzo del capitale circolante. Il rapporto debito netto/Ebitda è al 2,5 “un livello tra i migliori nel settore”.
Insomma un bilancio positivo verso la probabile riconferma alla guida dell’Enel su cui il governo dovrà togliere il velo prima dell’assemblea convocata per il prossimo 4 maggio.
Starace ha prudentemente parlato di “quest’anno” nell’indicare gli impegni per il futuro – in attesa di avere la certezza della riconferma per il tirennio – ma ha già tracciato il percorso: “I 9 miliardi investiti nel 2016, la maggior parte in crescita industriale, sono un vero record e porteranno i loro frutti nel corso del 2017 rafforzando l’incremento dell’Ebitda”.
BUY BACK e AMERICA LATINA
Come già annunciato, nel caso non si riuscisse a completare il riacquisto delle minorities nelle società partecipate dopo il riassetto in America Latina, il gruppo si tiene l’opzione del buy back. Il Cda chiederà all’assemblea di maggio l’autorizzazione all’acquisto fino a 500 milioni di azioni proprie, pari a 4,92% circa del capitale, con un esborso massimo da 2 miliardi. L’eventuale buy back si protrarrà per 18 mesi a partire dalla delibera assemblea, precisa la nota dell’Enel. “Si tratta di uno strumento in più – ha chiarito l’Ad – e non abbiamo, al momento, previsto l’annullamento delle azioni”.
M&A: SUL TAVOLO 1,2 MILIARDI
Una parte della provvista per acquisizioni nel 2017, ha chiarito Starace, è stata impegnata per l’acquisizione dela società che distribuisce l’elettricità nell’area di Brasilia, in Brasile, con 3 milioni di clienti. L’acquisizione, avviata a fine 2016, prevede in contratto quest’anno. Starace non ha voluto entrare nel merito di possibili shopping in Europa (Rwe è la “preda” a cui si è fatto riferimento) limitandosi a precisare che “in Europa ci sono potenziali opportunità ma si potranno valutare solo dopo le elezioni in Francia e Germania e solo dopo che la Commissione Ue avrà fornito le indicazioni sull’importante cambio regolatorio in corso. Prima sarebbe troppo rischioso”
LA NUOVA GLOBAL BUSINESS LINE
Sarà planetaria, nel senso che coprirà tutti i Paesi in cui Enel opera e si occuperà come si è detto dei business extra-elettricità e gas. La nuova unità riferirà direttamente all’Ad. “E’ un’unità dedicata allo sviluppo tecnologico e all’innovazione, individuerà gli spazi che esistono nella domanda dei nostri clienti. Nella prima fase l’obiettivo è di diffondere le attività in cui siamo già operativi, in seconda battuta punteremo all’offerta di prodotti nuovi”: Enel ha annunciato un piano per l’installazione di 12.000 colonnine di ricarica elettriche in Italia e la e-mobility è al centro dell’attività per la nuova divisione.
Nonostante i dati siano in linea con le attese, il gruppo Enel perde il 2% intorno alle 10,30 a Piazza Affari a quota 4,164 euro in un mercato fiacco dopo lo sprint di giovedì.