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Enel-Enel Green Power: via libera all’integrazione

FIR

Via libera al progetto di integrazione di Enel Green Power in Enel. Lo hanno deciso ieri i Cda delle due società, riuniti a Londra. L’operazione sarà eseguita mediante una scissione parziale non-proporzionale di Enel Green Power per effetto della quale:

1) Le attività italiane rimarranno in capo a EGP S.p.A., che diventerà interamente controllata da Enel e conseguentemente verrà delistata.

2) Le partecipazioni estere in capo a EGP International B.V. saranno assegnate a Enel

3) Gli attuali azionisti di Enel Green Power riceveranno azioni di Enel di nuova emissione, con un rapporto di cambio di n. 0,486 azioni Enel per ciascuna azione EGP portata in concambio.

L’operazione comporterà la piena integrazione delle attività rinnovabili all’interno di Enel e – come si legge in una nota – consentirà di accelerare la crescita del gruppo attraverso:

– l’aumento della capacità d’investimento di Enel Green Power, permettendo di sfruttare al meglio la sua pipeline e la sua comprovata capacità di realizzazione;

– una più profonda integrazione tra generazione rinnovabile, reti e mercato retail che permetterà di cogliere nuove opportunità di business sia nei mercati in crescita che in quelli maturi;

– la veloce implementazione nel Gruppo Enel di best practices sviluppate e ben presenti in Enel Green Power;

– lo sfruttamento di sinergie commerciali e finanziarie nei paesi in cui sono presenti sia Enel che Enel Green Power.

Le assemblee straordinarie di Enel e di Enel Green Power per l’approvazione del progetto di scissione sono state convocate per l’11 gennaio 2016.

“Enel Green Power è uno dei motori dello sviluppo di Enel – ha commentato Francesco Starace, amministratore delegato e direttore generale del Gruppo Enel -, motivo per cui sarà al centro del nostro modello integrato di business. La piena integrazione di EGP nel Gruppo Enel ci permetterà di accelerare sia la crescita di EGP sia quella delle altre linee di business”.

Per Francesco Venturini, amministratore delegato e direttore generale di Enel Green Power, “alla luce della rapida evoluzione del settore energetico e della crescente competitività delle rinnovabili, questo è il momento giusto per integrare Enel Green Power nel Gruppo Enel. Il potenziamento della capacità di investimento e la maggiore flessibilità nel cogliere le opportunità di mercato sono solo alcuni dei principali benefici di questa operazione”.

Alla data di efficacia della scissione, da un lato, EGP ridurrà il proprio capitale sociale in misura corrispondente al valore del compendio scisso e, dall’altro, Enel aumenterà il proprio capitale a servizio della Scissione. In particolare, Enel emetterà massime n. 770.588.712 nuove azioni – aventi godimento regolare e valore nominale di un euro ciascuna – destinate ai soci di minoranza di EGP in applicazione del rapporto di cambio.

MOTIVAZIONI DELL’OPERAZIONE

Crescita e integrazione in senso stretto – si legge nella nota delle società – costituiscono le principali direttrici di creazione di valore di questa operazione. Con riferimento alla prima direttrice, l’operazione consente di incrementare significativamente l’attuale capacità di investimento stand-alone di EGP, in ragione della maggiore capacità finanziaria del Gruppo Enel, al fine di cogliere ulteriori iniziative di crescita nel business delle rinnovabili. L’integrazione, d’altro canto, permetterà al Gruppo Enel di realizzare sinergie di natura operativa e gestionale, tramite la veloce implementazione in tutte le unità operative del Gruppo di best practices già presenti e ben sperimentate in Enel Green Power.

TEMPISTICA DELL’OPERAZIONE

La scissione sarà sottoposta all’approvazione delle assemblee straordinarie degli azionisti di Enel ed EGP convocate in data 11 gennaio 2016 in unica convocazione ed è previsto che l’operazione sia perfezionata entro la fine del primo trimestre 2016.

AZIONARIATO ENEL POST SCISSIONE

Sulla base delle informazioni oggi disponibili, a seguito della scissione l’unico azionista titolare di una partecipazione superiore al 2% del capitale sociale di Enel sarà il ministero dell’Economia e delle Finanze con il 23,569%.

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