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Enel e Rai Way sotto esame a Piazza Affari, il Btp cerca il nuovo record

Poco mosse le Borse in Asia e Usa, dopo una movimentata audizione di Janet Yellen al Senato Usa. Il presidente della Fed ha ribadito la sua strategia sul fronte dei tassi e difeso le nuove regole di controllo sulle banche. Forti le contestazioni della maggioranza repubblicana che hanno accusato il presidente di eccessiva vicinanza alla Casa Bianca. La conferma che il rialzo dei tassi non è imminente ha comunque favorito un nuovo record di Tokyo +0,8%. Il fondo pensione dei dipendenti pubblici ha annunciato che la quota del patrimonio investita in azioni salirà dall’8 al 25%, così coem chiede l’Abenomics. 
 
Su anche Hong Kong +0,2%, sostenuta dai dati in crescita del Pmi cinese. Piatta Wall Street: Dow Jones +0,08%, S&P 500 -0,1% e Nasdaq -0,02%. Sul listino tonfo di Hewlett-Packard, giù del 10% dopo che l’azienda ha abbassato le stime sugli utili 2015. Grande balzo di Aruba Networks + 20% in trattative per un’integrazione proprio con Hp per un’integrazione. L’euro/dollaro è 1,136 da 1,134 della chiusura precedente

EUROPA, AL SETTIMO GIORNO LE BORSE SI FERMARONO

Dopo sei sedute consecutive di rialzo, si è fermato il rally della Borsa di Milano. L’indice Ftse Mib ha perso lo 0,9% rispetto a martedì quando era stato il massimo dal giugno 2014. Anche l’indice Stoxx 600 (-0,3%), segna il primo ribasso dopo sei giornate positive che avevano spinto l’indicatore sui livelli record degli ultimi sei anni e mezzo. Francoforte ha ceduto lo 0,13%, Londra lo 0,37%, Parigi lo 0,27% e Madrid lo 0,24%. La Borsa di Atene ha perso l’1,6%, dopo il +9,8% di due giorni fa. In Europa le vendite hanno colpito in particolare le società dell’automotive (indice Stoxx -1,5% e le banche -1%) .

L’ITALIA PASSA L’ESAME, LA FRANCIA NO. BERLINO: NIENTE SCONTI AD ATENE

Lavori in corso a Bruxelles in vista delle raccomandazioni country specific che saranno rilasciate domani dalla Ue. Dalla Commissione europea è arrivato il via libera definitivo alla legge di Stabilità 2015 italiana e a quella del Belgio. Aperta invece la procedura d’infrazione nei confronti della Francia. Bruxelles ha però avvertito che l’Italia ha ancora lavoro da fare per correggere gli squilibri macroeconomici e una valutazione sulle riforme approvate è stata programmata per il prossimo marzo.

Resta dura la posizione di Berlino nei confronti di Atene. Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, ha avvertito il governo di Alexis Tsipras che se il programma di salvataggio non sarà pienamente rispettato e non arriveranno “numeri” sulle riforme a fine aprile, allora non sarà concesso nessun aiuto.

La Corte Costituzionale spagnola, intanto, ha stabilito che i referendum per l’indipendenza o l’autodeterminazione non possono essere organizzati dalle singole regioni, confermando quindi la sentenza che aveva portato alla sospensione della consultazione organizzata dalla Catalogna nello scorso settembre.

OGGI IN OFFERTA 8,75 DI TITOLI A MEDIO LUNGO

Lo spread tra Btp e Bund ha chiuso a 112 punti base e il rendimento del decennale domestico è sceso all’1,45%, nuovo minimo storico. Nuovo record per l’asta del Tesoro, che ha collocato tutti i 7 miliardi di Bot semestrali con rendimenti in discesa allo 0,09%, dallo 0,16% di gennaio. L’importo richiesto è stato pari a 12,6 miliardi e il rapporto di copertura di 1,81 volte. Oggi sarà la volta di Btp a e 10 anni oltre ai Ccteu: il quantitativo offerto oscilla nella forchetta tra 6,75 e 8,75 miliardi. 

IL TESORO VENDE IL 5,7% DI ENEL: VALORE 2,2 MILIARDI

Il Tesoro ha venduto 540 milioni di azioni di Enel, equivalenti al 5,7%, scendendo così al 25,5% del capitale. L’operazione, ai prezzi di Borsa di ieri (4,048 euro -0,34%) vale 2,2 miliardi di euro. La quota di controllo scende così sotto il 30%, soglia oltre la quale è obbligatorio lanciare una offerta pubblica di acquisto, rendendo così la società più contendibile sul mercato. Ora, liquidata la cessione di un’ulteriore partecipazione Enel, il Tesoro può concentrarsi sulla privatizzazione forzata di Poste e Ferrovie.

In settimana è prevista una riunione al Ministero dell’Economia sul dossier Poste. Sembrano invece in stallo le operazioni relative a Sace, Stm ed Enav. La congiuntura del settore petrolifero sconsiglia, ha più volte ripetuto il premier, la cessione di quote Eni o della controllata Saipem.

Va così avanti il piano del governo: tra il 2014 ed oggi sono state ultimate la quotazione di Fincantieri, la vendita del 35% di Cdp Reti (la scatola che contiene le partecipazioni di Terna e Snam) a State Grid of China e quella del 40% di Ansaldo Energia a Shanghai Electric. In settimana è sato definito il passaggio di Ansaldo Breda e Ansaldo Sts alla giapponese Hitachi. Da non dimenticare, infine, la quotazione in Borsa di Rai Way, oggetto ieri di un’Opa da parte di Ei Towers (Mediaset).

RAIWAY, IL GOVERNO FRENA L’OPA MEDIASET

Ieri è stata proprio Rai Way +9,46% a dominare le attenzioni del mercato dopo il lancio dell’Opa da parte di Ei Towers (controllata del Biscione) +5,26%. Mediaset ha guadagnato l’1%. L’offerta prevede una componente in denaro (3,13 euro) e una in azioni, valorizzando così la società delle torri di trasmissione della Rai 1,22 miliardi di euro, pari a circa 4,5 euro per azione (martedì Rai il titolo aveva chiuso a 3,70 euro). L’offerta, che prevede una componente in denaro (3,13 euro) e una in azioni, valorizza la società delle torri di trasmissione della Rai 1,22 miliardi di euro, pari a circa 4,5 euro per azione.

In serata una nota del ministero dell’Economia ha gelato le attese del mercato: “Il governo ricorda che, anche considerata l’importanza strategica delle infrastrutture di rete, un Decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri del 2 settembre 2014 ha stabilito di mantenere in capo a Rai una quota nel capitale di Rai Way non inferiore al 51 per cento”.

Il tema delle torri ha favorito Telecom Italia +1,57%, miglior titolo di Piazza Affari. La società guidata da Marco Patuano, si appresta a lanciare l’Ipo di Inway, la neo costituita società che raggruppa le torri di trasmissione dell’ex incumbent.

RCS ACCELERA LA CESSIONE DEI LIBRI A MONDADORI 

Il dossier torri di trasmissione non ha esaurito l’attivismo della Fininvest. La finanziaria di casa Berlusconi ha anche sciolto il patto parasociale in Molmed: il titolo biotech ha perso l’1,35%. Prende velocità infine l’operazione di acquisto da parte di Mondadori -2,16% di Rcs libri. Il cda di Rcs Mediagroup (-0,34%) è stato convocato per il prossimo 2 marzo con un ordine del giorno relativo all”avanzamento del piano di cessioni e progetti strategici in corso”. Non è escluso che in quella sede vengano esaminate anche le offerte pervenute al gruppo editoriale per l’acquisizione delle radio del gruppo Finelco.

BANCHE

Giornata di realizzi in Piazza Affari per il comparto bancario. Le vendite sul listino hanno interessato l’intero comparto: Banco Popolare – 2,23%, Bpm perde il 2,10%, Bper il 2,13%. Ubi Banca -2,85%. Mediobanca perde il 2,66% , Intesa l’1,51%, Unicredit il 2,21%. Battuta d’arresto anche per Monte Paschi -2,70%. Controcorrente Finecobank (+2,24%) che ha aggiornato il massimo storico a 5,485 euro +2,24%.

La Camera intanto stringe i tempi sulla riforma delle popolari. Oggi scade il termine per la presentazione degli emendamenti alle commissioni Finanze e Attività produttive, riunite per proseguire l’esame del provvedimento. Il testo, che scade il 25 marzo, dovrebbe così approdare in Aula già la prossima settimana, in tempo per essere licenziato e trasferito al Senato presso le commissioni competenti. 

EXOR FA CASSA CON CUSHMAN. A MARCHIONNE LO 0,851% DI FCA

Exor si prepara alla cessione di Cushman & Wakefield, uno dei colossi mondiali deI servizi immobiliari acquistato per 500 milioni di dollari nel 2007, alla vigilia della crisi dei subprime. La finanziaria di casa Agnelli, secondo The Wall Street Journal, ha ingaggiato Goldman Sachs e Morgan Stanley per cercare un compratore per il gruppo. Prezzo richiesto: 2 miliardi di dollari. La stessa Exor ha confermato che sta valutando la cessione ma “al momento non ci sono transazioni da comunicare né vi è alcuna garanzia che l’analisi in corso si concluda con una vendita”.

Intanto Fiat Chrysler, dopo il lungo rally, ha lasciato sul terreno il 2,12% a 13,38 euro. Dai files consegnati alla Sec risultato che il ceo Sergio Marchionne, ha aumentato la sua partecipazione nel capitale Fca allo 0,851% circa. Il manager ha invece venduto 600 mila azioni di Cnh Industrial -1,60% per 4,551 milioni di euro.

TONFO DI PRYSMIAN E DI HERA

Nel resto del listino da segnalare il tonfo di Prysmian -2,2% dopo la presentazione dei conti 2014. Brusco ribasso per Hera (-3,69%) di fronte alla prospettiva che la quota dei comuni azionisti scenda al 33%. Frena anche A2A (-0,33%) dopo il balzo seguito al collocamento del 5% da parte dei Comuni d Brescia e Milano. Vola infine Kinexian(+25,4%) dopo che il presidente Pietro Colucci ha annunciato che gli obiettivi del piano saranno già raggiunti nel 2015, con un anno di anticipo. 

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