Entro la fine del 2014 il debito di Enel scenderà a 37 miliardi, dai 44 miliardi di fine giugno. Lo ha annunciato l’amministratore delegato del gruppo, Fulvio Conti, in un’ intervista ad Affari & Finanza di Repubblica. “Non sono preoccupato per il debito – ha detto il manager – in quanto abbiamo flussi di cassa sufficienti a servirlo. Tra l’altro il rapporto Ebitda è costante da molti anni e inferiore a tre”. A metà mattina il titolo di Enel cede un punto a Piazza Affari.
Conti ha sottolineato anche che il debito non sarà ridotto vendendo il nucleare, “anzi, se ce ne sarà l’ opportunità investiremo”. Un proposito che non vale “per l’ Italia, dove la partita è chiusa, ma dove operiamo certamente”.
Per ridurre il debito, il Gruppo ha già cominciato a vendere “e continueremo a farlo – ha proseguito l’ad –, uscendo dai mercati dove siamo troppo piccoli o da attività che non possono crescere. Non ha senso essere dappertutto, è più importante scegliere o focalizzare”.
Quanto a un possibile consolidamento del settore in Europa, “i movimenti – ha concluso il manager – potrebbero accentuarsi quando ci sarà chiarezza sugli orientamenti del regolatore”.