Enel inizia bene il collocamento delle azioni Endesa, la controllata spagnola di cui il gruppo italiano (che ha il portafoglio il 92% del capitale) ha messo sul mercato il 22%. Secondo alcune fonti bancarie, l’Offerta pubblica di vendita – iniziata giovedì scorso – sarebbe stata coperta per intero già al secondo giorno con un incasso di circa tre miliardi di euro.
Nel dettaglio, la quota destinata agli investitori istituzionali (pari all’85% del 22% in vendita) sarebbe già stata prenotata, ma la società non sembra intenzionata a chiudere in anticipo l’offerta, che terminerà il 20 novembre. Quanto alla parte restante, riservata agli investitori retail (il 15% del 22%), l’offerta è iniziata il 7 novembre e si chiuderà questo mercoledì.
Gli investitori istituzionali avrebbero opzionato le azioni a 13,5 euro, con uno sconto del 5% rispetto al prezzo di chiusura di Endesa di venerdì (14,20 euro). Il prezzo massimo era stato fissato da Enel a 15,535 euro per azione.
L’incasso in arrivo dalla dismissione della quota di Endesa è interpretato da molti analisti come un passo avanti importante verso la riduzione del debito netto di Enel, che a fine settembre valeva 44,5 miliardi (in aumento del 12,3% rispetto ai 39,706 miliardi del 31 dicembre 2013).
Il management del gruppo italiano ha ribadito che la riduzione del debito continuerà a essere una priorità, ma ora la società prevede che a fine esercizio l’indebitamento scenderà a quota 39-40 miliardi di euro, quindi sopra i 37 miliardi indicati nel piano industriale.
Proprio questo punto penalizza oggi il titolo in Borsa di Enel, che all’inizio del pomeriggio perde lo 0,7%, a 3,7 euro.