Enel chiude un anno difficile con risultati di tutto rispetto e qualche record da presentare agli azionisti all’assemblea di maggio 2023. Il gruppo Enel chiude il bilancio 2022 con un fatturato di 140,5 miliardi (+63,9%), un Ebitda arrivato a sfiorare i 20 miliardi (+2,5%), un dividendo complessivo in crescita a 40 centesimi e un piano di buyback di azioni da proporre all’assemblea per ulteriori 2 miliardi. Sono i dati definitivi del bilancio 2022, approvati dal consiglio di amministrazione e presentati agli analisti dal Ceo Francesco Starace e dal Cfo Alberto De Paoli. Nell’anno della guerra in Ucraina e dello shock energetico più pesante, l’utile ordinario del gruppo rimane stabile a 5,391 miliardi di euro, in lieve calo di 200 milioni sul 2021, ma superiore – precisa il comunicato della società – alla guidance di Gruppo comunicata ai mercati finanziari lo scorso novembre che indicava un range tra 5,0-5,3 miliardi. Il management è così riuscito a compensare la compressione dei risultati in Italia dovuti al particolare scenario dell’energia nell’anno buio della guerra e del gas schizzato oltre i 300 euro. L’utile netto di gruppo passa da 3,1 miliardi a 1,68 miliardi (-47,3%).
Enel bilancio 2022, Starace: un anno difficile, risultati oltre la guidance
Nonostante “il contesto altamente sfidante che ha caratterizzato gli ultimi tre anni”, il gruppo ha creato valore per gli stakeholder, ha commentato Francesco Starace, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Enel. “Siamo stati in grado di superare la guidance annunciata ai mercati. In virtù di questi risultati proponiamo ai nostri azionisti un dividendo di 0,40 euro per azione, in crescita rispetto all’anno precedente”. Gli obiettivi per i prossimi mesi dell’anno, ha proseguito il manager, sono di “continuare a crescere nelle rinnovabili e a digitalizzare le reti di distribuzione, contribuendo a decarbonizzare il mix di generazione e ad aumentare l’indipendenza energetica nelle geografie in cui operiamo, migliorando la qualità del servizio, abilitando l’elettrificazione dei consumi finali e tutelando i nostri clienti dalla volatilità dei mercati energetici. Concentreremo gli investimenti soprattutto in Italia e negli altri Paesi core, in modo tale da accelerare il percorso di crescita sostenibile del Gruppo, riducendone ulteriormente il profilo di rischio.”
I numeri del bilancio Enel 2022, definitivi, confermano quelli preliminari già comunicati dal gruppo. Scendendo più nel dettaglio, il dividendo complessivo proposto per l’intero esercizio 2022 è pari a 0,40 euro per azione (di cui 0,20 euro già corrisposti quale acconto a gennaio 2023), in crescita del 5,3% rispetto al dividendo complessivo di 0,38 euro riconosciuto per l’intero esercizio del 2021. L’Ebitda ordinario sale a 19,6 miliardi. Escludendo alcune partite straordinarie (nel 2021, la cessione della quota in Open Fiber, nel 2022 le plusvalenze per la cessione delle quote di Ufinet e Grispertise oltre alle società passate a Mooney Group) l’incremento del Mol ordinario è di 1,4 miliardi. L’Ebit sale a 11,19 miliardi (+48,2%) mentre resta sostanzialmente stabile l’utile netto ordinario del gruppo a 5,39 miliardi (-200 milioni sul 2021).
Debito a 60 miliardi, investimenti oltre 14 miliardi, record di nuova capacità rinnovabile
Il debito si ferma a 60,06 miliardi in linea con la guidance e con la discesa programmata dal Piano 2023-2025 che prevede un programma di cessioni da 21 miliardi, già avviato nel 2023 con l’uscita di Enel dalla Romania (1,2 miliardi di euro), la cessione della brasiliana Celg (1,6 miliardi di dollari) e la cessione di alcuni asset in Argentina (102 milioni). Proprio parlando di dismissioni con gli analisti, Starace ha indicato che sta procedendo la cessione degli asset in Perù e notizie potrebbero “arrivare prima della fine del semestre”.
Sono ulteriormente aumentati gli investimenti del gruppo sulle rinnovabili e le reti che hanno superato quota 14,34 miliardi (contro 12,9 miliardi nel 2021, + 10,4%). Nel 2022 Enel ha raggiunto una crescita record della nuova capacità rinnovabile installata: + 5.223 MW e si avvia a sfiorare i 60.000 Mw complessivi che ne fanno il primo operatore verde privato al mondo, confermando gli obiettivi di decarbonizzazione già annunciati al mercato.