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Enel: al Tesoro cedola da 568 milioni. Niente Ipo su Open Fiber

FIRSTonline

Enel non pensa di quotare Open Fiber né tantomeno di entrare nel capitale di Tim. Benvenuto, invece, l’eventuale ingresso di Tim in Open Fiber.  Per Eletropaulo, la società di distribuzione brasiliana, il confronto con Neoenergia- Iberdrola slitta al 4 giugno, dopo l’arbitrato promosso dalla concorrente spagnola. Il gruppo ha annunciato nuovi record di produzione giornaliera da fonti rinnovabili quest’anno e ha già portato, in questi primi mesi, la nuova capacità produttiva verde entrata in esercizio vicina alla soglia di 1 GigaWatt. Sono le ultime novità del “pianeta Enel” così come sono emerse dall’assemblea dei soci che si è svolta giovedì 24 maggio a Roma e dalle comunicazioni in arrivo dal Brasile. Una giornata intensa per il gruppo che ha schierato presidente e amministratore delegato per certificare il buon andamento della gestione davanti agli azionisti che hanno approvato bilancio e dividendo e reso strutturali, inserendole nello statuto, le norma sulla parità di genere in Cda.

Nella sede di Enel era presente oltre il 61% del capitale e gli investitori istituzionali sono arrivati alla quota record del 57%.  Tutte novità positive che l’Ad Francesco Starace ha ricordato in apertura: “Oggi proponiamo all’assemblea di distribuire un dividendo pari a 23,7 centesimi per azione, in crescita del 32% rispetto a quello dell’esercizio precedente e con una remunerazione superiore ai target”. Starace ha confermato “la politica dei dividendi con un payout del 70% previsto per il 2018-2020 con un dividendo minimo garantito di 28 cent per azione nel 2018, in aumento di oltre il 30% rispetto al dividendo minimo di 21 cent per azione garantito per il 2017”.

Buone notizie per gli azionisti tra i quali spiccano il Tesoro con il 23,585% del capitale che incasserà un assegno di 568 milioni e il fondo Blackrock con il 5,105%.  La presidente di Enel, Patrizia Grieco, prima di lui aveva sottolineato i buoni risultati “che sono rispecchiati dall’andamento del titolo Enel: nel corso del 2017 ha registrato un rialzo di circa il 22% e, se consideriamo anche i dividendi distribuiti, il valore creato per gli azionisti è stato pari a quasi il 28 per cento a fronte di una performance del FtseMib di +11,7% e dell’Euro Stoxx Utilities, l’indice di settore, di +14,6%”.

Ma soprattutto Grieco ha posto l’accento sul fatto che nel 2017 Enel “si è confermata come la più grande utility integrata a livello europeo, con oltre 52 miliardi di euro di capitalizzazione al 31 dicembre, in netta crescita rispetto ai circa 43 miliardi di euro del 2016“.

RINNOVABILI, NEL 2018 GIA’ IN ESERCIZIO 1 GW DI NUOVI IMPIANTI

Le prospettive di produzione premieranno le rinnovabili “con nuovi record di produzione giornaliera” ha detto ancora Grieco. Proprio giovedì il gruppo ha annunciato, attraverso la controllata Enel Green Power Colombia, il via ai lavori di costruzione del Parco solare fotovoltaico di El Paso che con i suoi 86,2 MegaWatt di potenza sarà il più grande impianto solare in Colombia. Enel investirà circa 70 milioni di dollari nel progetto, la cui entrata in esercizio è prevista nella seconda metà del 2018. La produzione attesa è di 176 GigaWattora l’anno. Novità anche in Messico dove Enel Green Power ha inaugurato il mega-impianto solare di Don Josè a San Luiz de La Paz. E’ il quinto ad entrare in esercizio nel mondo quest’anno il che consente al gruppo di portare la capacità totale entrata in servizi nei primi mesi del 2018 a circa 1 GigaWatt.

UNA IPO PER OPEN FIBER NON E’ IN VISTA

Le telecomunicazioni rimangono comunque un argomento sotto i riflettori. “Non prevediamo di quotare Open Fiber”, ha riposto Francesco Starace alla domanda di un’azionista. Escluso anche un ingresso nel capitale di Tim, dopo il ribaltone nella governance: “Non siamo interessati ad essere azionisti di società di tlc come Telecom Italia, non è il nostro mestiere. Non ci vediamo alcun valore aggiunto”. Starace ha ricordato che Enel è stata “nelle tlc con Wind e ne siamo usciti. Non vediamo novità tali da permetterci di tornare indietro”. Al contrario,”dal punto di vista del business Open Fiber ha sempre detto di essere interessata a collaborazioni con operatori di tlc e se Tim ne vuole farne parte, Open Fiber ne sarebbe contenta”.

DISMISSIONI, LE CRITICHE M5S E LA CIBERSECURITY

Sul versante delle dismissioni, passi avanti sono da segnalare per la vendita della centrale russa Reftinskaya “contiamo di arrivare a giugno all’accordo per la vendita e poi definire il closing entro l’anno“, ha concluso il manager. Non è mancato, a fine pomeriggio, un intervento grillino in assemblea: quello del deputato M5S Paolo Parentela critico nei confronti dell’impianto a biomassa di Mercure. “Dal punto di vista autorizzativo e sostenibilità la centrale rispetta tutte le normative”, ha risposto Starace. Quanto alla vendita “non è legata alla sua redditività; abbiamo un programma di rotazione degli asset, un piano di messa a valore e quindi se ci fosse qualcuno interessato, siamo pronti a sentire l’offerta che fa”.

Infine, la cybersecurity: “E’ un tema molto importante”. “Mediamente – ha reso noto l’Ad – nel 2017 ogni giorno abbiamo ricevuto 2,8 milioni di messaggi mail malevoli o riconducibili a spam, 900 virus e 1.500 attacchi al portale web”. Tutti depistati.

ACCORDO CON LE FERROVIE RUSSE

Un’altra importante novità arriva dalla Russia, dove Enel, tramite la sua controllata per i servizi energetici avanzati Enel X, e RusEnergoSbyt, fornitore energetico nato da una joint venture fra Enel ed Esn, hanno siglato una partnership con la società ferroviaria russa RZhD, dedicata allo sviluppo congiunto di sistemi di accumulo energetico innovativi da installare lungo la rete ferroviaria del Paese. E’ la prima volta, sottolinea una nota di Enel, che questo tipo di tecnologia viene utilizzata nel settore ferroviario.

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