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Enea, ecobonus: 9,5 miliardi di lavori. Risparmi record su petrolio e gas

Gli interventi di efficientamento energetico hanno consentito di risparmiare, in dieci anni, 3,5 miliardi di importazioni di petrolio e gas. Ma ci sono ancora criticità da superare. E l’Enea, insieme al Gse, fa nascere la Task Forse per aiutare la Pubblica amministrazione a ridurre i propri consumi e recuperare il ritardo accumulato con il settore privato.

Enea, ecobonus: 9,5 miliardi di lavori. Risparmi record su petrolio e gas

Molti passi avanti nella strada per una maggiore efficienza energetica in Italia. Ma esistono ancora due velocitàtra il settore privato e la Pubblica amministrazione. E non mancano criticità e ostacoli da superare.

Dal 6° Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica dell’Enea, presentato nella mattinata di martedì a Roma, emerge circa un milione di interventi per oltre 9,5 miliardi di euro di investimenti negli Eco-bonus, di cui 3,3 miliardi nel solo 2016. Inoltre, al 2016 risultano effettuate 15 mila diagnosi energetiche di aziende, un record in Europa, e le richieste di incentivi sul “Conto Termico” per interventi di efficienza della PA locale sono cresciute del 300%. E, grazie ai minori consumi, dal 2005 ad oggi sono stati risparmiati 3,5 miliardi di euro di importazioni di petrolio e gas.

Il presidente dell’Enea, Federico Testa, ha dichiarato il buon livello di efficienza energetica raggiunto in Italia e al contempo la necessità di supportare la Pubblica Amministrazione, che al giorno d’oggi registra consumi più elevati della media nazionale.

Nel 2016 la bolletta energetica complessiva della PA per elettricità, riscaldamento e trasporto è stata di oltre 3,3 miliardi di euro, di cui 117 milioni di euro spesi a livello centrale (35% per l’energia elettrica, 4% per il gas ed il 61% per carburanti e combustibili), 1,85 miliardi nelle amministrazioni periferiche, 220 milioni nelle Province che gestiscono gran parte dell’edilizia scolastica e 1,13 miliardi di euro nelle strutture sanitarie pubbliche.

Un fattore decisamente critico per il rispetto della Direttiva sulle prestazioni energetiche degli edifici, in vigore dal 2019. Nell’occasione ha annunciato, infatti, la creazione di un’apposita task force operativa “PA-Obiettivo efficienza energetica” con il GSE, per realizzare interventi di riqualificazione energetica

Il Comune di Assisi sarà il protagonista dei primi interventi della task force e di alcuni progetti per la sicurezza sismica e la conservazione dei beni del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, in accordo con Enea.

A supporto della PA, saranno attivati specifici strumenti operativi, con siti dedicati e consulenze di esperti, anche in diretta sui social network. Le migliori competenze pubbliche lavoreranno per una green PA, che a sua volta costituirà un cospicuo potenziale di posizioni lavorative e ricollocamenti, come sostenuto dal viceministro Bellanova. Industria 4.0 ed efficienza energetica rappresentano solo il punto di partenza per consentire alle imprese di competere sul mercato globale.

Dal Rapporto emerge che in 10 anni (2007-2016) con il meccanismo degli ecobonus sono stati effettuati circa 3 milioni di interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti per circa 32 miliardi di euro di investimenti totali. Inoltre, sono già stati raggiunti gli obiettivi di efficienza previsti dal Piano nazionale PAEE 2011 per il periodo 2005-2016 e gli obiettivi 2011-2020, indicati nel PAEE 2014, sono stati raggiunti al 40%, con punte dell’84% nel settore residenziale, mentre trasporti e terziario (nel quale rientra la PA) sono più lontani.

Una continua collaborazione tra il mondo della ricerca, l’innovazione tecnologica e le politiche pubbliche che spingono gli investimenti privati sono i presupposti per gli obiettivi raggiunti e per quelli futuri, prospettati al 2030 dal Clean Energy Package dell’Unione Europea. Da non dimenticare che tutti questi strumenti messi in campo hanno permesso di attenuare gli effetti della crisi economica, tra il 2013 e il 2016 sono stati, infatti, generati 270mila posti di lavoro diretti ogni anno, che arrivano a oltre 400mila considerando anche l’indotto.

Nell’occasione è stato presentato anche il Rapporto ENEA sulle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio, fotografia aggiornata degli investimenti  per settore stimolati dagli ecobonus: nel periodo 2014-2016, la quota principale pari a 4,36 miliardi di euro ha riguardato la sostituzione di 1,9 milioni di serramenti, mentre 1,7 miliardi di euro sono stati destinati ad oltre 52mila interventi sulle pareti orizzontali ed inclinate.

I risparmi nel triennio sono stati di circa 3.300 GWh/anno, poco più di 0,28 Mtep/anno. Nel 2016 in particolare, i risparmi hanno superato i 1.100 GWh/anno, soprattutto per la sostituzione di serramenti (oltre il 41%) e la coibentazione di solai e pareti (oltre il 26%), tipologie di interventi che, insieme alla riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento dell’intero edificio, hanno il miglior rapporto costo/efficacia. Grazie agli incentivi fiscali per la riqualificazione energetica (detrazione fiscale del 65%) e per il recupero edilizio (detrazione fiscale attualmente del 50%, ma con aliquote diverse dalla prima introduzione nel 1998), sono stati realizzati oltre 14,2 milioni di interventi, che hanno riguardato il 55% delle famiglie italiane in poco meno di 20 anni. Gli investimenti corrispondenti ammontano a 237 miliardi di euro, di cui 205 miliardi hanno riguardato il recupero edilizio e circa 32 miliardi la riqualificazione energetica.

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