Endesa, il gruppo energetico spagnolo controllato da Enel, ha chiuso il primo trimestre dell’anno con un utile netto ordinario in calo del 51%, attestandosi a 292 milioni in un contesto di mercato che torna su livelli normali dopo i picchi dello scorso anno. L’ebitda è stato di 1.079 milioni, il 26% in meno rispetto allo stesso periodo del 2023, quando aveva segnato il record storico per l’ebitda della società.
Endesa ha iniziato l’anno “in una situazione di progressiva normalizzazione del mercato energetico dopo le circostanze straordinarie vissute l’anno precedente” si legge nel comunicato. “Prova del cambiamento di tendenza è il calo dei prezzi del 53% dovuto ad una situazione di elevata produzione rinnovabile, soprattutto idraulica, e di domanda debole”.
Quasi la metà degli investimenti è andata alle reti, il 26% alle rinnovabili
La utility spagnola, punta ora ad adottare un approccio più selettivo nella sua politica di investimento: del totale degli investimenti del trimestre, che hanno raggiunto i 412 milioni, rimanendo stabili rispetto al 2023, il 45% è andato alle reti e un altro 26% alle rinnovabili.
In questo contesto Endesa “riconferma il raggiungimento degli obiettivi fissati al Capital Markets Day e spera ancora in un miglioramento e aggiornamento della regolamentazione del business della distribuzione di energia elettrica per consentire la Transizione Energetica”.
Recentemente il direttore finanziario di Endesa, Marco Palermo, ha detto che la utility spagnola è in trattative avanzate per la vendita di partecipazioni in attività rinnovabili e potrebbe avere notizie sul processo nella prima metà di quest’anno. Come i competitor Repsol e Iberdrola, anche Endesa sta cercando di raccogliere liquidità da investire in nuovi progetti rinnovabili vendendo quelli più sviluppati.