Cala ancora il traffico aereo in Italia nel primo trimestre 2021, rispetto allo stesso periodo del 2020, quando le limitazioni ai viaggi scattarono solo a trimestre inoltrato. Nonostante questo però Enav vede crescere i ricavi consolidati del 10% a 189 milioni, “grazie anche alla protezione fornita dalla regolamentazione europea”, mentre quelli operativi fatalmente perdono il 63% a 49 milioni di euro. L’Ebitda, che beneficiando delle azioni di controllo sui costi esterni rimbalza del 54,8% a 44,7 milioni. Soprattutto torna a crescere l’utile netto consolidato, che si attesta a 11,8 milioni di euro contro il risultato negativo di 6,2 milioni di euro registrato un anno fa, “principalmente per effetto del diverso meccanismo di valorizzazione del balance del periodo”. Il traffico di rotta e di terminale crollano rispettivamente a -65,1% e -66,9% in termini di unità di servizio rispetto al primo trimestre 2020.
“La regolamentazione europea e le azioni messe in campo da ENAV – ha commentato l’amministratore delegato di Enav Paolo Simioni – per mitigare gli impatti del Covid, ci stanno proteggendo dagli effetti derivanti dal forte calo del traffico aereo. Non ci stiamo adagiando sulle garanzie che ci offre la normativa comunitaria, stiamo invece portando avanti una serie di iniziative, dalla digitalizzazione infrastrutturale, al rinnovamento delle piattaforme operative e allo sviluppo dei servizi legati ai droni, che consentiranno ad ENAV di uscire prima e meglio dalla crisi generata dalla pandemia. Seppure in un contesto ancora molto difficile, ci aspettiamo che, grazie al progresso della campagna vaccinale, a partire dalla stagione estiva si possa recuperare almeno il 50% dei voli del 2019”.