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Enav: offerta chiusa con successo, in Borsa il 26 luglio

Il prezzo è stato fissato a 3,3 euro per azione – Al Tesoro vanno 759 milioni, che potranno salire fino a 833 in caso di totale esercizio della greenshoe – La capitalizzazione della società corrisponde a circa 1,788 miliardi – Padoan: “Non si può non sottolineare che la domanda è stata pari a circa 8 volte l’offerta”

Enav: offerta chiusa con successo, in Borsa il 26 luglio

La Borsa di Milano acquista una nuova matricola. Si è concluso con successo il collocamento di Enav, la società dei controllori di volo. Lo ha annunciato il Tesoro, spiegando che il prezzo è stato fissato a 3,3 euro per azione (la forchetta era tra 2,90 e 3,50 euro per azione), per un controvalore complessivo di 759 milioni di euro, che potrà salire fino a 833 milioni in caso di totale esercizio della greenshoe. Sulla base del prezzo di 3,30 euro per azione la capitalizzazione della società corrisponde a circa 1,788 miliardi.

La data di inizio delle negoziazioni delle azioni ordinarie di Enav è prevista per il 26 luglio 2016 (subordinatamente al relativo provvedimento da parte di Borsa Italiana) e per lo stesso giorno è fissato il pagamento delle azioni.

“La privatizzazione si è chiusa con successo – ha commentato il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan –, nonostante la fase di turbolenza che stanno attraversando i mercati per il dopo Brexit. Non si può non sottolineare che la domanda è stata pari a circa 8 volte l’offerta. Hanno aderito all’offerta sia risparmiatori e dipendenti, sia grandi investitori italiani e stranieri”.

L’offerta riguardava un massimo di 230 milioni di azioni ordinarie, pari al 42,5% del capitale sociale di Enav (46,6% in caso di integrale esercizio della greenshoe). In tutto, sono giunte richieste per 1,814 miliardi di azioni da parte di 16.413 richiedenti, di cui 659 dipendenti del gruppo Enav.

La domanda di 55 milioni di azioni arrivata dal pubblico indistinto e dai dipendenti è stata pari a circa 2,4 volte il quantitativo minimo a loro destinato (il 10% dell’offerta globale di vendita).

La domanda da parte degli investitori istituzionali ha raggiunto invece 1,759 miliardi di azioni, pari a circa 8,5 volte il quantitativo massimo riservato al collocamento istituzionale (il 90% dell’offerta complessiva).

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