Non si ricorda un patrimonio immobiliare così prezioso e ambito da scatenare una lunga battaglia, senza esclusione di colpi, come quella che ha caratterizzato l’ultimo anno di gestione del Fondo Megas, che fa capo a Sorgente Group di Valter Mainetti, ed è sottoscritto dalla Cassa di Previdenza Enasarco.
Anche la cessione del patrimonio del Fondo – la Galleria Alberto Sordi insieme a una quota del Flatiron sono gli asset più importanti – ad un altro veicolo, fondo o sicav, sempre gestito da Sorgente, ma sottoscritto dal gruppo Usa Hines, che consente ad Enasarco una ricca plusvalenza e di scendere negli investimenti immobiliari come prevede la legge, sembra diventare un altro fronte della vecchia guerra.
Doveva essere un’opportunità che favorisse anche la chiusura del contenzioso fra gestore e sottoscrittore – già sul tavolo della Magistratura inquirente e delle Authorities del settore – ma l’operazione, sia pure già approvata dal cda di Enasarco e alla fine della due diligence, continua ad agitare nell’ente la fazione contraria, minoritaria ma irriducibile.
Ora la prospettiva è quella di trasformare una vantaggiosa conclusione di un business in un altro capitolo della guerra dichiarata a Sorgente, due anni fa, dall’ex presidente Brunetto Boco, intenzionato a trasferire ad altri, in totale opacità – come ebbe a denunciare la stessa Sorgente alla Commissione bicamerale degli enti previdenziali – il Fondo col suo importante patrimonio.
Ora – a quanto si apprende negli ambienti vicini alla trattativa – sarebbero comparse anche lettere anonime che punterebbero soprattutto a screditare il ceo di Sorgente Group, Valter Mainetti per aver trovato un’allettante offerta di mercato, quella della multinazionale del mattone ‘’Hines’’, sottraendo in tal modo anche stavolta il patrimonio Megas agli amici degli amici.
Già lo scorso mese un articolo de ‘’Il Fatto quotidiano’’ – del quale il gruppo Sorgente ha smentito gran parte dei contenuti, considerati diffamatori e chiedendo i danni – aveva pubblicato una ricostruzione dei fatti che metteva in discussione la credibilità di Mainetti presso gli interlocutori statunitensi, ignorando però la grande stima che la sua famiglia gode proprio negli ambienti immobiliari di quel Paese. Come dimostrano gli acquisti ‘’iconici’’ della holding Usa del gruppo Sorgente: dal Chrysler Building al Flatiron di New York, alla Clock Tower di Los Angeles.
Comunque – a quanto risulta – al di là degli attacchi ricevuti, Mainetti, per dare anche un netto segnale di discontinuità con i contrasti del passato, avrebbe deciso di dimettersi da Ceo di Sorgente Sgr, che gestisce il Fondo Megas.