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Emiliano, il cacicco pugliese che ha fatto del trasformismo il suo stile di governo e che ora imbarazza il Pd

Imagoeconomica

L’aneddoto del Governatore della Puglia, Michele Emiliano, sulla visita alle sorelle del boss Capriati che compì quand’era sindaco di Bari per proteggere la bonifica della Città vecchia del suo assessore di allora, Antonio Decaro, oggi primo cittadino del capoluogo pugliese, si commenta da solo ma è solo la goccia che fa traboccare il vaso. Un vaso che raccoglie tutto l’imbarazzo del suo partito, il Pd, di fronte al populismo e al trasformismo del Governatore che è una ineguagliabile fabbrica di voti che lo ha reso un inossidabile cacicco e il padrone assoluto della Puglia. Basta un dato per capire l’effetto Emiliano: alle Regionali del 2020 l’ex magistrato trionfò con il 46,7% battendo l’attuale ministro Raffaele Fitto (38,9%) con una selva di liste di sostegno tra le quali quella del suo partito raccolse solo il 17,2%. Ma da dove nasce l’impero di Emiliano? Da un metodo di governo visibilmente trasformista che va a pescare uomini e voti a destra e a sinistra – altro che campo largo, quello di Emiliano è un campo larghissimo – anche a costo di battaglie insostenibili come quella contro il Tap che ora è la fortuna della Puglia. Con questo metodo Emiliano bypassa i partiti e calamita individualmente politici da tutte le parti, non escluso il sindaco di Nardò, Pippi Mellone, con un passato in Casapound che il Governatore appoggiò con rara spregiudicatezza. L’elenco dei transfughi pro-Emiliano è lungo: si va dall’assessore regionale alla Sanità, Rocco Palese, che prima stava con Fitto, a Simone Di Cagno Abbrescia, già sindaco e parlamentare di Forza Italia, a Massimo Cassano, ex senatore Pdl ed ex Presidente dell’ARPAL, ad Alessandro Delli Noci, assessore regionale allo Sviluppo economico di area liberale, ad Anita Maurodinoia, assessore regionale ai Trasporti che viene dalla destra e che è attualmente indagata per voto di scambio. Ma la lista non finisce qui. Quando venne eletto per la prima volta sindaco di Bari, Emiliano, rilasciò alla Direttrice del Corriere del Mezzogiorno, Maddalena Tulanti un’intervista di presentazione che si intitolava così: “Non sono un metodo, faccio politica”. In realtà un metodo Emiliano ce l’aveva: era quello del trasformismo a caccia del maggior potere possibile. E così che è diventato il ras della Puglia. Che poi tutto questo imbarazzi il suo partito e offuschi l’immagine del Pd non pare turbarlo minimamente. Ma forse sarebbe ora che la segretaria del Pd, Elly Schlein battesse un colpo sullo strano caso Emiliano O pensa che la rifondazione che va predicando possa poggiare su personaggi come il Governatore della Puglia? Noi lo buttiamo dalla torre.

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Categories: Politica