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Emergenza fino al 15 ottobre: ecco cosa significa

Imagoeconomica

Prorogato lo stato d’emergenza sanitaria. L’idea era venuta al Governo già qualche settimana fa, quando si era parlato di estendere l’emergenza dichiarata lo scorso 31 gennaio (e valida fino al 31 luglio) fino alla fine del 2020, il 31 dicembre. L’ipotesi sembrava poi rientrata, alla fine si è deciso per una via di mezzo: lo stato di emergenza viene prorogato, ma solo fino al 15 ottobre. Il premier Giuseppe Conte è intervenuto in Aula giustificando la decisione e ricordando che l’aspetto più importante è “il potere di ordinanza a disposizione, durante lo stato di emergenza, della Protezione civile, che le consente di emanare norme in deroga, ovviamente nei limiti dei principi generali dell’ordinamento giuridico e delle norme comunitarie”.

Conte ha spiegato che il venir meno dello stato di emergenza, che giustifica una serie di interventi straordinari della Protezione civile, farebbe perdere efficacia a diverse iniziative prese da mesi e ancora utili. Ma in concreto, che cosa cambia per i cittadini? Vediamo i punti principali.

Scuola

Innanzitutto, il provvedimento permetterà di acquistare tutto il materiale necessario a far ripartire in sicurezza la scuola: mascherine, gel, banchi, distanziatori di plexiglas, saltando alcuni passaggi per l’affidamento degli appalti che seguono percorsi agevolati. “Questo ci consentirà di aprire regolarmente a settembre, un obiettivo che riteniamo prioritario”, ha specificato Conte.

Zone rosse

La proroga consente di istituire, in caso di gravi focolai, nuove “zone rosse”, ovvero totalmente confinate e chiuse agli scambi con l’esterno.

Smart working

In questo caso, almeno per quanto riguarda la pubblica amministrazione, secondo quanto previsto nel decreto rilancio, la proroga varrà fino al 31 dicembre. Per la durata dello stato di emergenza i dipendenti pubblici (per tutto l’anno) e quelli privati (almeno fino al 15 ottobre) possono rimanere in smart working secondo le modalità che vengono concordate con l’azienda.

Viaggi

Lo stato di emergenza consente anche di bloccare i voli da e per gli Stati che vengono ritenuti a rischio, oppure di individuare nazionalità che non sono ammesse in Italia. Questo tema è particolarmente caldo in queste settimane di vacanza estiva, e alcune decisioni in questo senso sono state recentemente prese, o presumibilmente lo saranno. Non rinnovare lo stato di emergenza non renderebbe possibili decisioni tempestive su questi aspetti.

Posti letto in caserme e alberghi

Nel caso di seconda ondata di Covid-19 la proroga permette di reperire posti letto in strutture diverse dagli ospedali, ad esempio le caserme o gli alberghi. Era già successo a marzo, all’inizio dell’emergenza.

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Categories: Politica