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Emergenti e Fed fanno tremare la Borsa

Si aggravano i ribassi sui listini azionari europei e americani. Intorno alle ore 16 Piazza Affari lascia sul campo circa un punto percentuale. Male anche le altre principali piazze del Vecchio Continente: Francoforte e Parigi -1,5%, Londra -1,1%.

Wall Street non fa eccezione. La Borsa di New York ha aperto la seduta in territorio negativo, nel giorno in cui Ben Bernanke prende commiato dalla presidenza della Federal Reserve. Il Dow Jone scede di 140 punti, lo 0,88%, a quota 15.790, il Nasdaq lascia sul terreno 22 punti, lo 0,53%, a quota 4.063, mentre l’S&P 500 scivola di 15 punti, lo 0,81%, a quota 1.779

Il Governatore americano chiude oggi il suo ultimo meeting della Fed e il mercato attende una nuova accelerazione del tapering, ovvero il processo di riduzione degli stimoli monetari garantiti dalla Banca centrale americana. 

Un altro fattore di preoccupazione arriva dai Paesi emergenti, alle prese con il deprezzamento delle valute: fra ieri e oggi gli istituti centrali di Turchia, India e Sud Africa hanno alzato con decisione i tassi d’interesse.

Intanto, il petrolio amplia le perdite (-0,9%, a 96,56 dollari) e sale l’oro (+1,24%, a 1.266 dollari l’oncia). Sul versante obbligazionario, continua l’altalena dello spread Btp-Bund, che, dopo essere arrivato a lambire i 200 punti base, a metà pomeriggio torna nuovamente sopra quota 220.

Negli stessi minuti, sul Ftse Mib, si salva solo il titolo di Luxottica, in rialzo di circa due punti percentuali dopo i conti positivi diffusi ieri sera (record per il fatturato 2013) e la promozione incassata oggi da Mediobanca. 

Il titolo peggiore a Piazza Affari è invece quello di Fiat, che (dopo essere stato sospeso due volte per eccesso di ribasso) cede oltre il 6%. Le azioni scontano i conti deludenti pubblicati questa mattina dal Lingotto (e soprattutto la mancata distribuzione del dividendo 2013), nel giorno in cui l’ad Sergio Marchionne e il presidente John Elkann hanno presentato Fiat Chrysler Automobiles, la nuova società nata dalla fusione con il gigante di Detroit. 

Male anche Mediaset (-4,52%), Buzzi Unicem (-3,37%), Salvatore Ferragamo (-3,12%) e Prysmian (-2,43%).

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Categories: Finanza e Mercati