Gli Usa premono per l’embargo sul petrolio russo, ma l’Europa nicchia: per Germania e Italia in particolare, una misura del genere si trasformerebbe in un boomerang che colpirebbe le rispettive produzioni industriali. Intanto, le Borse viaggiano in caduta libera, le materie prime sono alle stelle e il rublo è ridotto a carta straccia. La guerra avanza senza quartiere, gli spazi per la diplomazia sono per ora quasi inesistenti. La Nato, Polonia compresa, ha rinunciato a partecipare alle operazioni aeree in Ucraina, scongiurando il rischio di un conflitto totale. In questo clima, non stupisce l’estremo pessimismo delle Borse, che ha contagiato anche le piazze asiatiche:
Le principali borse dell’Asia Pacifico perdono il 3%, o anche di più. L’indice Nikkei di Tokyo è in ribasso del 3,2%. Hang Seng di Hong Kong -3,4%. CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen -2,4%. Kospi di Seul -2%. BSE Sensex di Mumbai -3%.
Il future dell’indice EuroStoxx 50 segna un calo del 2,7/3%.
Nella notte l’oro ha varcato la soglia psicologia dei 2000 dollari l’oncia, salvo poi assestarsi a quota 1990.
Il rublo affonda: -11,4%, a 138,5 contro il dollaro.
Embargo sul petrolio russo: parla Blinken
Vola il petrolio: il Brent è salito fino a 139 dollari al barile (+18%), ai massimi dal 2008, per poi assestarsi per ora attorno a 120 dollari (+8%); il Wti +8%, a 125.
Nel corso della notte, dopo le dichiarazioni del ministro degli esteri degli Stati Uniti, Anthony Blinken, il Brent è arrivato a 139 dollari il barile. Blinken ha detto a un’emittente televisiva che sta trattando con l’Europa l’embargo sul petrolio russo, così come degli interventi capaci di assicurare comunque il soddisfacimento della domanda.
Record per il palladio (in rialzo del 5% a 3.230 dollari) e per il rame (+1% a 498 dollari).
Forti rincari per le derrate agricole, soprattutto per il frumento, +7% stamattina e +75% da inizio anno.
La Bce in campo per l’euro: verso la conferma dei sostegni
I mercati si avviano così ad un’altra settimana di passione sotto i boati delle bombe e la minaccia ormai palpabile della stagflazione. Perde colpi l’euro, che tratta a 1,09 contro il dollaro. Si guarda con ben poche illusioni alla riunione del direttorio della Bce di giovedì 16. Il conflitto tra Mosca e Kiev ha ribaltato il quadro economico e l’Eurotower non potrà non tenerne conto. La previsione è che madame Lagarde si affiderà alla massima flessibilità, perché, nonostante l’inflazione europea stia viaggiando al 5,8%, su livelli che non si vedevano da quaranta anni, la congiuntura non permette di pensare né ad un aumento dei tagli ma neanche a ridurre i sostegni.
In fuga 6,7 miliardi dall’Europa, tiene l’S&P
I mercati azionari ripartono da una condizione di grade fragilità. Venerdì, sotto l‘emozione dell’attacco russo alla centrale nucleare ucraina, i listini europei hanno bruciato 400 miliardi di capitalizzazione. E non si è trattato di un episodio isolato: secondo Bank of America, la settimana scorsa i deflussi netti di capitali dalle azioni europee hanno raggiunto i 6,7 miliardi, livello massimo in cinque anni. Dall’inizio dell’invasione russa, l’EuroStoxx 600 ha perso il 10%, mentre l’S&P 500, il principale indice di Wall Street, nello stesso periodo ha guadagnato il 2%.
Moody’s: Mosca pagherà il 35% del dovuto
L’agenzia Moody’s ha tagliato il rating sulla Russia a Ca, outlook negativo, citando i controlli sui capitali della Banca centrale che limitano i pagamenti transfrontalieri anche sul debito. Ora il nuovo declassamento è “guidato da gravi preoccupazioni circa la volontà e la capacità della Russia di pagare i suoi obblighi di debito”, ha detto l’agenzia di rating, aggiungendo che i rischi di default sono aumentati. “Al livello di rating Ca, le aspettative di recupero sono dal 35 al 65%”, ha aggiunto Moody’s.
Inflazione Usa verso il 7,5%, confermata la mini-stretta
Diversa la situazione oltreoceano, in attesa della riunione del 16 marzo, in cui la Fed aumenterà i tassi di un quarto di punto. Giovedì uscirà il dato sull’inflazione di febbraio: previsto un incremento nel mese di mezzo punto (7,5% su base annua).
Un nuovo iPhone per il compleanno di internet, e Lego brinda
Ben pochi i motivi per sorridere. Domani usciranno i dati di Lego, il colosso danese dei mattoncini, che dovrebbe aver toccato risultati record nell’anno della pandemia.
Sempre domani è prevista la presentazione di un nuovo prodotti di Apple: il nuovo iPhone.
Tim Berners-Lee, il padre di Internet, pubblicherà venerdì una lettera in occasione del 33esimo compleanno del World Wide Web, sullo stato della sua invenzione e la sua visione per il suo futuro.
Draghi oggi da Von der Leyen sul dossier energia
Oggi la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, riceverà il presidente del Consiglio, Mario Draghi. Uno dei temi principali dell’incontro sarà la questione energetica.
Nel calendario italiano spicca domani l’andamento della produzione industriale e mercoledì la nota mensile dell’Istat sull’andamento dell’economia italiana.
Giovedì ci sarà l’atteso incontro tra i vertici di Stellantis e il vicepremier Giancarlo Giorgetti.
Domani il Pil dell’Eurozona, mercoledì si vota in Corea
L’agenda. economica prevede domani la comunicazione dei dati del Pil del quarto trimestre 2021 dell’Eurozona.
Mercoledì, invece, sarà la volta del Pil del Giappone e del tasso di inflazione della Cina. Nello stesso giorno in Corea del Sud si svolgeranno le elezioni presidenziali: un voto in cui il ruolo delle generazioni più giovani si preannuncia rilevante.
Giovedì tocca ai dati sull’inflazione negli Usa a febbraio.