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Elon Musk nei guai con la Sec per frode finanziaria: “Speculò sull’acquisto di Twitter”. Ecco perché

Elon Musk è accusato dalla Sec di frode finanziaria per l’acquisizione di Twitter (ora X), con l’accusa di aver ritardato la comunicazione delle sue azioni per risparmiare milioni. Il team legale del miliardario respinge le accuse: “Una farsa”

Elon Musk nei guai con la Sec per frode finanziaria: “Speculò sull’acquisto di Twitter”. Ecco perché

Elon Musk, il miliardario fondatore di Tesla e SpaceX, è nuovamente finito sotto il mirino della Securities and Exchange Commission (Sec), l’autorità statunitense di vigilanza sui mercati finanziari. L’organismo lo ha citato in giudizio per frode finanziaria in relazione all’acquisizione di Twitter, oggi conosciuto come X, avvenuta nel 2022 per la cifra record di 44 miliardi di dollari. Le accuse mosse contro Musk riguardano una presunta violazione dei regolamenti finanziari: secondo la Sec, avrebbe tardato di 11 giorni a notificare il superamento della soglia del 5% delle azioni di Twitter. Questo ritardo gli avrebbe consentito di acquistare azioni a un prezzo più basso, risparmiando almeno 150 milioni di dollari.

Quella che doveva essere una mossa strategica si è rapidamente trasformata in una delle operazioni finanziarie più controverse degli ultimi anni. La trasformazione di Twitter in X non solo ha provocato perdite miliardarie per l’azienda, ma ha anche suscitato un’ondata di critiche per le drastiche decisioni di Musk. Tra queste, spiccano il licenziamento di gran parte del personale e le modifiche significative apportate alle funzionalità del social network.

Musk nei guai per l’acquisizione di Twitter: cosa dice la Sec

La Sec sostiene che Musk abbia violato le regole di trasparenza, danneggiando il mercato e gli investitori: “Non divulgando immediatamente il suo interesse azionario, ha potuto acquistare azioni a prezzi artificialmente bassi, causando danni economici significativi agli investitori ignari”, ha dichiarato la Sec nella causa presentata presso il tribunale federale di Washington.

Il ritardo nella comunicazione avrebbe inoltre gonfiato il valore delle azioni di Twitter del 27% dopo la notifica ufficiale del 4 aprile 2022, quando Musk aveva già accumulato il 9,2% del capitale sociale.

Questo non è il primo scontro tra Musk e la Sec. Nel 2018, il miliardario brasiliano fu accusato di aver manipolato il mercato con un tweet in cui dichiarava di avere i “finanziamenti garantiti” per privatizzare Tesla. In quell’occasione, Musk accettò di pagare una multa di 20 milioni di dollari e lasciò il ruolo di presidente della compagnia.

La difesa di Musk

Non si è fatta attendere la replica del team legale del magnate. Alex Spiro, avvocato di Musk, ha definito la causa una “farsa” e una dimostrazione dell’incapacità della Sec di costruire un’accusa solida: “Musk non ha fatto nulla di illecito, e questa vicenda è solo l’ultimo capitolo di una campagna di intimidazione contro di lui”.

Spiro ha inoltre rivelato che, circa un mese fa, l’autorità Usa aveva offerto un accordo extragiudiziale, proponendo a Musk di pagare oltre 200 milioni di dollari per risolvere le accuse relative a Twitter, con un ultimatum di 48 ore per accettare. Spiro ha definito tale richiesta “impropria e punitiva”, evidenziando che in casi analoghi le sanzioni solitamente non superano i 100mila dollari. Al rifiuto di Musk, è seguita la denuncia.

Cosa aspettarsi?

Come se non bastasse, il caso si intreccia con la politica: Musk è stato uno stretto consigliere dell’ex presidente Donald Trump.

La causa contro Musk potrebbe rappresentare uno degli ultimi atti più clamorosi della presidenza di Gary Gensler alla guida della Sec. Ma, come sempre, il miliardario sembra pronto a combattere, promettendo una battaglia legale che farà discutere.

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