In un comizio organizzato in North Carolina – dopo la disfatta alla Cnn – il presidente Usa Joe Biden ammette le proprie difficoltà ma annuncia di non avere intenzione di ritirarsi dalla corsa. Di contro, il leader repubblicano della Camera invoca il 25esimo emendamento per rimuoverlo. Dem alla ricerca di un piano B: occhi sulla governatrice del Michigan e su quello della California (ma non solo), tuttavia il sogno è vedere Michelle Obama in campo. Intanto, anche il New York Times chiede a Biden di compiere un passo indietro: “Non è più all’altezza, per il bene del suo Paese lasci” la Casa Bianca.
Biden non molla, ecco perché
Joe Biden, dunque, non molla. All’indomani del disastroso dibattito televisivo con Donald Trump che ha scatenato il panico nell’establishment Democratico, il presidente Usa torna a parlare in pubblico durante un appuntamento elettorale in North Carolina. E conferma di voler restare in corsa. “Non cammino con la facilità di un tempo, non parlo né faccio dibattiti con la facilità di un tempo, ma so quello che faccio” e “so fare questo lavoro”, ha rivendicato Biden che è apparso molto più vivace e in forma rispetto allo scialbo duello televisivo dell’altra notte. “Non mi ripresenterei se non credessi con tutto il mio cuore e tutta la mia anima di poter fare questo lavoro, la posta in gioco è troppo alta”, “intendo vincere queste elezioni”, ha aggiunto Biden di fronte a centinaia di sostenitori. Il presidente Usa ha attaccato frontalmente il suo avversario: “Avete visto Trump ieri sera? È sinceramente un nuovo record per il maggior numero di bugie dette in un singolo dibattito”, ha detto Biden a una folla entusiasta che ha iniziato a urlare: ‘Altri quattro anni”.
L’inquilino della Casa Bianca ha sfidato Trump e le sue ‘bugie’ sull’economia, sulla pandemia e sull’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio, ha definito il tycoon “un’ondata di criminalità individuale” e ha aggiunto: “La cosa che mi preoccupa di più di lui è che non ha rispetto per le donne o per le donne”. Biden ha anche rispolverato i cavalli di battaglia della sua presidenza, dal diritto all’aborto alla difesa di Medicare e della previdenza sociale, e ha aggiunto riferendosi al match di ieri in tv: “Io so come fare questo lavoro, so come portare a termine le cose. E so, come sanno milioni di americani, che quando vieni buttato a terra, ti rialzi”.
Da Michelle Obama a Gavin Newsom: chi al posto di Joe Biden?
La preoccupazione del mondo Dem, al di là delle parole di Biden, resta e anzi aumenta. Diversi editorialisti, soprattutto della stampa liberal, consigliano a Biden un passo indietro e il gruppo dirigente Democratico non nasconde la sua ansia crescente. Ma durante queste ore frenetiche, per Biden arriva il sostegno pieno di Barack Obama, la cui moglie Michelle è stata indicata spesso come possibile alternativa per la corsa alla Casa Bianca in sostituzione dello stesso Biden. “Succedono brutte serate di dibattito, ne so qualcosa – scrive l’ex presidente Usa che sembra sgomberare il campo definitivamente dall’ipotesi Michelle – ma “queste elezioni rappresentano ancora una scelta tra chi ha combattuto per la gente comune per tutta la vita e chi si preoccupa solo di se stesso. Tra qualcuno che dice la verità, che sa distinguere il giusto dallo sbagliato e qualcuno che mente apertamente a proprio vantaggio. La notte scorsa la situazione non è cambiata – conclude Obama – ed è per questo che la posta in gioco è così alta a novembre”.
Tuttavia, va detto che Michelle Obama resta il sogno di cui si continua a parlare ormai da cinque anni. L’ex first lady, infatti, viene considerata in pole position per sostituire Biden ma la diretta interessata ha già fatto sapere di non essere interessata e dunque di non nutrire ambizioni presidenziali. Una tattica? Vero è che non sarebbe affatto scontato che con Michelle in campo la sua corsa alla Casa Bianca possa apparire come una strada spianata: come fa notare più di un commentatore, la famiglia Obama si è già alienata settori importanti della sinistra dem dopo che, nel 2016, decise di fornire il proprio endorsement a Hillary Clinton anziché a Bernie Sanders. Vinse Trump.
Altri nomi in campo? Eccoli. Gavin Newsom, governatore della California, guida lo Stato più popoloso degli Stati Uniti, gode di una discreta fama a livello nazionale ed è giovane. Ma anche lui ha negato interesse a correre per la Casa Bianca. Ovviamente c’è Kamala Harris, attuale vice di Biden e, sulla carta, sostituta naturale. Ma si tratta di una figura che, a dispetto delle promettenti battute iniziali, si è poi rivelata impopolare e politicamente impalpabile. E ancora: c’è chi dice che se i democratici credono davvero che Trump rappresenti una minaccia esistenziale per la democrazia americana, allora sia Biden sia Harris dovrebbero farsi da parte. In tal caso la soluzione d’emergenza sarebbe Gretchen Whitmer, popolare governatrice del Michigan, in ticket con Josh Shapiro, governatore della Pennsylvania. Altri papabili che circolano sui media: Sherrod Brown, senatore dell’Ohio, e Gina Raimondo, attuale segretario al Commercio. Si vedrà.
Anche il Nyt chiede a Biden di ritirarsi
Il New York Times chiede un passo indietro a Joe Biden nella corsa per la riconferma alla Casa Bianca dopo il primo faccia a faccia in diretta tv tra il presidente americano e l’ex presidente Donald Trump in vista delle elezioni di novembre. L’81enne Biden “ha dichiarato di essere il candidato con le migliori possibilità di affrontare questa minaccia di tirannia e sconfiggerla. La sua argomentazione si basa in gran parte sul fatto che ha battuto Trump nel 2020 – si legge nel contributo del comitato editoriale dal titolo “Per servire il suo Paese il presidente Biden dovrebbe lasciare la corsa” – Questo non è più un motivo sufficiente per cui Biden dovrebbe essere il candidato democratico di quest’anno”.
Giovedì sera il presidente “ha faticato a spiegare cosa avrebbe realizzato in un secondo mandato – prosegue l’editoriale rilanciato dai media americani nel pieno del dibattito aperto dal faccia a faccia di due giorni fa – Ha faticato a rispondere alle provocazioni di Trump. Ha faticato a ritenere Trump responsabile delle sue bugie, dei suoi fallimenti e dei suoi piani agghiaccianti. Più di una volta ha faticato ad arrivare alla fine di una frase”. E “non c’è ragione per il partito di rischiare la stabilità e la sicurezza del Paese costringendo gli elettori a scegliere tra le carenze di Trump e quelle di Biden“. Così, secondo il Nyt, sospendere la campagna elettorale sarebbe “il miglior servizio che Biden possa rendere a un Paese che ha servito nobilmente per così tanto tempo”. Una presa di posizione durissima che al momento Biden non intende ascoltare.