Vittoria trionfale dei Conservatori del premier Boris Johnson alle elezioni della Gran Bretagna. Ora la Brexit è vicinissima e verrà votata in Parlamento britannio entro l’anno, forse addirittura prima di Natale. Con questa tabella di marcia la fuoriuscita del Regno Unito dalla Ue il 31 gennaio, data a partire dalla quale comincerà il periodo di transizione che durerà almeno fino alla fine del 2020.
Johnson ha conquistato la maggioranza assoluta del Parlamento con 364 seggi, guadagnandone 46 e assicurandosi un margine di ben 80 seggi.
Clamorosa la sconfitta del Labour di Corbyn, la più pesante dal 1935, che ha duramente pagato la svolta massimalista e ha perso 59 seggi rispetto a due anni fa, conquistandone in tutto solo 203. Il Labour è in rivolta e in tanti invocano le immediate dimissioni di Corbyn, considerato il vero responsabile del disastro elettorale. “Si tratta ovviamente di una notte molto deludente per il Partito laburista – ha detto Corbyn, annunciando “un processo di riflessione” – Non guiderò il partito in nessun’altra campagna per le elezioni generali”.
48 (+13) i seggi conquistati dallo Scottish National Party, 11 (-1) per i LibDem, la cui leader Jo Swinson, si è dimessa. La Dup infine ha ottenuto 8 (-2) seggi. In termini percentuali i conservatori hanno conquistato il 43,6%, i laburisti il 32,3%, i LibDem l’11,5%, lo SNP il 3,9%. Ricordiamo che nel sistema elettorale britannico vale la regola del “First past the post”: i candidati che ottengono più voti degli altri all’interno della propria circoscrizione elettorale entrano in Parlamento, per questo motivo possono verificarsi degli scostamenti tra seggi e voto popolare.
Con numeri così, Johnson vuole bruciare le tappe ed è possibile che già prima di Natale, probabilmente il 21 dicembre, si voti nel nuovo Parlamento l’accordo per la Brexit che passerà alla Camera dei Lord prima della fine dell’anno. “Andremo fino in fondo con la Brexit” ha detto il Premier nel suo primo discorso dopo il trionfo elettorale.
Oltre alla Brexit, che isolerà la Gran Bretagna e scompaginerà anche l’attuale assetto dell’Unione europea, Johnson vuole mantenere subito le promesse elettorali sulla sanità assumendo 6 mila nuovi medici per migliore il sistema sanitario britannico.
“Grazie a tutti nel nostro grande Paese, a chi ha votato, a chi è stato volontario, a chi si è candidato. Viviamo nella più grande democrazia del mondo”, ha commentato Johnson. “Abbiamo provocato un terremoto, andremo fino in fondo con Brexit“.
Il primo a congratularsi con il Primi Ministro è stato Donald Trump: “Congratulazioni a Boris Johnson per la sua fantastica VITTORIA! La Gran Bretagna e gli Stati Uniti saranno ora liberi di concludere un nuovo grande accordo commerciale dopo la BREXIT. Questo accordo ha il potenziale per essere molto più grande e redditizio di qualsiasi accordo che potrebbe essere fatto con l’Ue”.
‘Ho fatto già le congratulazioni all’amico Boris Johnson. Abbiamo un ottimo rapporto personale, siamo rimasti che ci scambieremo presto delle visite, lui a Roma e io a Londra: confido che potremo incrementare le relazioni economiche, i rapporti commerciali e culturali”, ha dichiarato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che sulla Brexit ha aggiunto: “La vittoria di Boris Johnson nelle elezioni inglesi così netta e chiara ci consente di prospettare un’uscita ordinata’”del Regno Unito dall’Ue “entro il 31 gennaio come preventivato, poi ovviamente ci aspetta un negoziato sul commercio fino al 31 dicembre dell’anno prossimo e sarà un negoziato difficile perché i tempi sono stretti”.
Matteo Renzi invece analizza la sconfitta dei laburisti: