Urne chiuse in Gran Bretagna, dove oggi si è votato per le elezioni politiche anticipate, indette da Theresa May con l’unico obiettivo di accrescere la maggioranza Tory in Parlamento per avere maggiore libertà di movimento nei negoziati con l’Unione europea. Secondo i dati raccolti da Ipsos Mori per gli exit poll realizzati per la Bbc e Sky News, May non avrebbe raggiunto l’obiettivo, anzi: ora secondo le proiezioni ha 314 seggi contro i 266 di Corbyn. Quindi il Partito conservatore vince, ma non ha la maggioranza, perdendo seggi rispetto ai 331 di Cameron e ai 326 necessari per avere la maggioranza assoluta in Parlamento. Il partito indipendentista scozzese (SNP) è accreditato di 34 seggi (in calo rispetto al 2015), in crescita i liberaldemocratici con 14 deputati eletti (nella scorsa tornata furono 8), l’Ukip, il partito dell’indipendenza del Regno Unito, grande promotore della Brexit, rimane a secco (due anni fa l’unico seggio andò all’ormai ex leader Nigel Farage).
Il campione esaminato è costituito da circa 20mila elettori intervistati fuori dai seggi elettorali di oltre 100 collegi considerati rappresentativi dell’orientamento generale. Va detto che anche nel 2015 i primi exit poll accreditavano Cameron di soli 316 seggi, diventati poi 15 in più dopo lo spoglio delle urne. Sono stati 46,9 i cittadini britannici chiamati a esprimere la loro preferenza per la terza volta in tre anni: dopo il voto del 2015 e il referendum che ha decretato la Brexit nel 2016, i sudditi di sua maestà sono tornati alle urne in un clima di paura, dopo i recenti attacchi di Manchester e Londra.
Ci sono 650 collegi uninominali in tutto il Regno Unito, e la maggioranza assoluta della Camera dei comuni di Westminster è perciò composta di 326 deputati. Nel Parlamento uscente May aveva una piccola maggioranza di 17 seggi e ha indetto il voto anticipato nella speranza di rafforzarla in vista dei colloqui sulla Brexit. Ogni collegio viene assegnato con il metodo del “first-past-the-post”: chi ha più voti diventa deputato. Il Parlamento è eletto per cinque anni.