Plebiscito doveva essere e plebiscito è stato. Vladimir Putin trionfa alle elezioni presidenziali russe raggiungendo quasi il 90% dei consensi e si conferma per la quinta volta il Presidente della Federazione Russa. Il presidente russo resterà al Cremlino per altri sei anni fino al 2030, diventando così il leader più longevo a guidare il paese dai tempi di Caterina la Grande (1762-1796), superando persino Stalin.
A seguito dello scrutinio praticamente completato, Putin ha conquistato l’87,29% dei voti molto di più del suo massimo storico toccato nel 2018 quando raggiunse il 76,69%. Per gli altri candidati, invece, solo le briciole. Al secondo posto si posiziona Nikolaj Kharitonov, presidente della commissione della Duma di Stato per lo sviluppo dell’Estremo Oriente e dell’Artico nonché esponente del Partito comunista, con il 4,30%. Seguono Vladislav Davankov, vicepresidente della Duma e membro di Popolo nuovo, con il 3,82%, e Leonid Slutskij, presidente del Partito liberaldemocratico, con il 3,20%.
Elezioni Russia: affluenza al 77%, esulta il Cremlino
L’affluenza alle urne è stimata al 77,44%, in aumento rispetto al 67,5% registrato nelle precedenti elezioni presidenziali del 2018. Nelle quattro regioni ucraine parzialmente controllate dalle truppe russe e annesse dalla Russia nel 2022 (Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson), si è registrata una partecipazione massiccia, stimata tra l’80% e il 90%. La vittoria di Putin è stata schiacciante, con percentuali che arrivano fino al 95% nel Donetsk, al 94% nel Lugansk, al 93% nella regione di Zaporizhzhia e all’88% in quella di Kherson. Si attende anche il dato del voto elettronico, grande novità di queste elezioni. È la prima volta, inoltre, che le elezioni presidenziali russe si tengono nell’arco di tre giorni. In Russia manca però un’organizzazione indipendente capace di verificare tutti i dati comunicati.
Gli analisti ritengono che il Cremlino avesse come obiettivo principale raggiungere almeno il 70% di affluenza alle urne per confermare in modo evidente la rielezione di Vladimir Putin.
Putin: “Russia forte, indipendente e sovrana”
“Ho sognato una Russia forte, indipendente e sovrana. E spero che i risultati delle elezioni ci permettano di raggiungere tutti questi obiettivi insieme al popolo russo” ha detto Vladimir Putin durante un incontro con i media presso il quartier generale della sua campagna elettorale, come riportato dall’agenzia russa Tass.
“Nessuno sopprimerà mai la Russia quando saremo consolidati, siamo una famiglia unita. Non importa quanto abbiano cercato di spaventarci, di sopprimere la nostra volontà, la nostra coscienza, nessuno ci è mai riuscito nella storia. Hanno fallito ora e falliranno in futuro”, ha dichiarato il presidente. La priorità adesso è “prima di tutto realizzare gli obiettivi dell’operazione militare speciale, rafforzare le nostre capacità di difesa e le nostre forze armate. Tutti gli obiettivi principali per lo sviluppo del Paese sono stati delineati di recente nel discorso all’Assemblea federale. E, avendo la fiducia del popolo russo, il nostro obiettivo è quello di fare del nostro meglio per portare a termine tutti i compiti e raggiungere tutti gli obiettivi prefissati”, ha concluso.
Putin ha espresso un ringraziamento anche ai soldati che combattono in Ucraina e ha poi parlato per la prima volta della morte del suo grande oppositore Alexei Navalny, morto in carcere lo scorso febbraio: “Per quanto riguarda il signor Navalny: sì, è morto, ed è sempre un evento triste”. Il presidente russo ha confermato di aver considerato lo scambio di Navalny con detenuti russi nei Paesi occidentali e di aver accettato l’idea ma “purtroppo è successo quel che è successo. Volevamo scambiarlo in modo che non tornasse, ma è avvenuta questa morte, così è la vita” ha concluso Putin.
Elezioni in Russia: in fila per protesta, più di 70 gli arresti
Nell’ultimo giorni delle elezioni è andata anche in scena la protesta pacifica il “Mezzogiorno contro Putin”, una protesta pacifica e silenziosa che era stata lanciata da Navalny prima di morire in carcere e guidata da Maksim Reznik, ex deputato regionale di San Pietroburgo. Si sono viste code alle 12 in diversi seggi e ambasciate, oltre 74 gli arresti dei manifestanti pacifici in tutto il Paese.
“Sulla scheda ho scritto il nome di Alexei” ha detto Yulia Navalnaya, moglie di Navalny, dopo aver votato per le presidenziali russe a Berlino, tra gli applausi dei suoi sostenitori.
In Moldavia, un uomo ha lanciato due molotov contro l’ambasciata russa a Chisinau. Questi eventi non sono stati gli unici atti di protesta, poiché durante i giorni delle elezioni sono state registrate diverse azioni, tra cui il lancio di una molotov da parte di una donna contro un seggio elettorale a San Pietroburgo.
Zelensky “Putin è malato di potere”. Usa “elezioni non libere”
Iniziate anche le reazioni internazionali alla vittoria di Putin. Volodymyr Zelensky, sui social, descrive Putin come un uomo “malato di potere” che desidera “regnare per sempre”. “È chiaro a tutti che questo personaggio, come è successo tante volte nella storia, è semplicemente ubriaco di potere e sta facendo tutto il possibile per regnare in eterno e non c’è male che non commetterà per prolungare il suo potere personale”, ha detto il presidente ucraino, definendo il voto russo “senza alcuna legittimità”.
La Casa Bianca ha parlato invece di le elezioni “né libere né giuste”. Dello stesso tono la Gran Bretagna per voce del ministro degli Esteri britannico, David Cameron: “Questo non è ciò che dovrebbero essere delle elezioni libere ed eque, gli elettori non hanno avuto scelta”. Anche Donald Tusk ha condannato il voto definendolo “non legale”. Il presidente tedesco, Frank-Walter Steinmeier, ha comunicato discretamente che non invierà lettere di congratulazioni al presidente russo rieletto.
Per il vicepremier e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani “le elezioni in Russia non sono state né libere né regolari ed hanno riguardato anche territori ucraini occupati illegalmente. Continuiamo a lavorare per una pace giusta che porti la Russia a terminare la guerra di aggressione all’Ucraina nel rispetto del diritto internazionale”.
Di parere decisamente opposto l’ex presidente russo Dmitry Medvedev, delfino di Putin, che ha definito questa una “vittoria clamorosa”. Congratulazioni a Putin sono giunte anche da Nicolas Maduro, presidente del Venezuela: “congratulazioni al fratello popolo russo e al presidente Vladimir Putin per la sua vittoria straordinaria” dopo un processo elettorale impeccabile che negli ultimi tre giorni ha visto una partecipazione democratica in maniera esemplare”.