Vince la destra sia in Lombardia che nel Lazio, dove Attilio Fontana e Francesco Rocca ottengono la maggioranza assoluta dei voti. Stravince l’astensionismo, arrivato ai massimi storici in entrambe le Regioni, segno di una crescente disaffezione politica che non accenna ad arrestarsi. Si conferma, ma non sfonda Fratelli d’Italia, tiene la Lega, recupera qualcosa il Pd. I grandi delusi? Terzo Polo e Movimento 5 Stelle. Questi i dati fondamentali che emergono dalle urne delle elezioni regionali del 2023, le prime dopo il voto nazionale del 25 settembre 2022.
Attilio Fontana e Francesco Rocca sono dunque i presidenti delle Regioni Lazio e Lombardia, confermando la scia positiva del centrodestra, iniziata con le nazionali del 25 settembre.
Elezioni Lombardia e Lazio: Fontana e Rocca ottengono la maggioranza assoluta
Secondo i dati di Swg, in Lombardia il presidente uscente e candidato del centrodestra Attilio Fontana avrebbe ottenuto il 53,5% delle preferenze, mentre il candidato del centrosinistra Pierfrancesco Majorino si sarebbe fermato al 34,2%. Deludente il risultato della candidata del Terzo Polo (Azione e Italia Viva) Letizia Moratti, che secondo le proiezioni sarebbe al 10,7%. Altrettanto schiaccianti le percentuali delle proiezioni del Consorzio Opinio Italia per Rai che danno Fontana al 55,8, Majorino al 33,3% e Letizia Moratti al 10,3%.
“Passa di mano” il Lazio, fino ad oggi governato dal Pd con il suo ex segretario Nicola Zingaretti. Anche qui, la vittoria del centrodestra è schiacciante con Francesco Rocca che secondo Swg arriva al 54%. È invece al 32,1% Alessio D’Amato, mentre non riesce ad agguantare il 12% (è all’11,4%) la candidata presidente del Movimento Cinque Stelle Donatella Bianchi. Secondo la terza proiezione del Consorzio Opinio Italia per la Rai, Francesco Rocca è al 52,2% e Alessio D’Amato al 34%. Bianchi è data al 12%.
Elezioni Lombardia: Fdi cresce ma non sfonda, tiene la Lega, recupera il Pd, flop Moratti e crollo M5S
In Lombardia Fratelli d’Italia si conferma primo partito, ma il Pd recupera terreno rispetto alle regionali e la Lega tiene. Sotto il profilo politico, nel centrodestra, bisogna infatti segnalare il risultato del partito della presidente del Consiglio Giorgia Meloni che cresce al 24,1%, ma non sfonda. Un dato gradito soprattutto alla Lega (al 16,2%), che evita la debacle e riesce a mantenere gli attuali rapporti di forza all’interno dell’Esecutivo senza rischiare di subire un ulteriore ridimensionamento. All’interno della coalizione, Forza Italia è al 7,2%, la lista civica “Fontana presidente” ottiene il 6,6%, Noi Moderati all’1,4%. Con questo risultato, avendo superato la maggioranza assoluta dei voti, il centrodestra ottiene un premio di maggioranza al 60% (48 seggi).
Cosa è successo nel centrosinistra? Rispetto alle nazionali del 25 settembre, il Partito Democratico recupera il 2,1% e si attesta al 19,2%. Crolla invece il Movimento 5 Stelle, che in Lombardia correva insieme al Pd, e che arriva solo al 4,2% dei voti (era al 7,3% il 25 settembre). Al 4,6% anche patto civico per Majorino, al 3,9% i Verdi.
Male anche il Terzo Polo, che si ferma al 4,2%. Più avanti la lista civica di Letizia Moratti che ottiene il 5,6% dei voti. Da segnalare che il terzo posto significa anche che Letizia Moratti non entrerà nel Consiglio Regionale della Lombardia. Questo perché il seggio al secondo più votato andrà a Majorino, mentre Moratti non era candidata in alcuna circoscrizione.
Elezioni Lazio: Fdi oltre il 30%, Pd intorno al 20%
Anche nel Lazio Fratelli d’Italia si conferma primo partito con il 31,6% delle preferenze. Nel centrodestra segue Forza Italia al 10,2% che scavalca la Lega ferma all’8,8%. Complessivamente, la coalizione a sostegno di Rocca ottiene il 55% dei voti.
Nel centrosinistra è da segnalare che, rispetto alla Lombardia, nel Lazio la coalizione aveva una conformazione diversa: fuori il Movimento 5 Stelle, dentro il Terzo Polo di Calenda e Renzi. E dunque: Pd al 20,1%, Azione-Italia Viva al 3,4%, Verdi-Sinistra Italiana al 2,5%. In totale la coalizione di centrosinistra si ferma al 32,1%.
Perde molto terreno rispetto alle nazionali e si ferma sotto il 10% (al 9%) il Movimento 5 Stelle, che nel Lazio correva insieme al Polo Progressista (1,3%). La coalizione a sostegno di Bianchi ottiene complessivamente l’11,3% dei voti.
Affluenza ai minimi storici sia in Lombardia che nel Lazio
Vince il centrodestra, ma stravince l’astensionismo. I dati sull’affluenza possono essere definiti “drammatici”. In Lombardia ha votato solo il 41,6% degli elettori, oltre il 30% in meno rispetto alle regionali del 2018, quando l’affluenza fu al 73,8%. Fa ancora peggio il Lazio, dove l’affluenza si ferma al 37,2%. Si tratta del dato più basso di sempre. Nel 2018, quando si votò insieme alle politiche, l’affluenza fu al 66,55%. Si fa fatica a credere al dato di Roma: nella Capitale l’affluenza è al 33,11%, contro il 63,11% delle precedenti regionali del 2018. Alle ultime elezioni comunali di Roma dell’ottobre 2021 al primo turno andò a votare il 48,54% e al secondo turno il 40,68% degli aventi diritto.
I commenti dei vincitori
È stata una “vittoria di squadra, portata avanti in maniera coesa” da tutta la coalizione: così ha spiegato il presidente della Lombardia Attilio Fontana “Sono soddisfatto che i cittadini hanno compreso la nostra capacità di affrontare momenti difficili e complicati”, ha aggiunto. “Il primo sentimento è la gioia per i lombardi che hanno capito il nostro lavoro”. “La democrazia c’è, perché nel momento in cui c’è espressione del voto si realizza. Bisogna smettere di delegittimare la politica, credo sia l’aspetto più grave su cui siamo tutti responsabili. La politica deve essere valutata per il ruolo che deve rivestire all’interno di una democrazia”. “Dobbiamo cercare di essere più vicini ai cittadini per far capire che il loro voto è comunque importante – conclude – penso che questo buon risultato sia dovuto al fatto che ho sempre dialogato con tutte le componenti della Regione”.
“È stata una corsa breve ma intensa – ha detto Francesco Rocca -. Prevale ora il senso di responsabilità che è enorme, bisogna risollevare una sanità distante e che mortifica i cittadini. L’astensionismo poi sottolinea che 10 anni di centrosinistra hanno allontanato i cittadini. Ci impegneremo per far tornare fiducia e partecipazione”.
Le reazioni dei leader politici
“Complimenti a Francesco Rocca e Attilio Fontana per la netta vittoria di queste elezioni regionali, sicura che entrambi daranno il massimo per onorare il voto e il mandato ricevuto dai cittadini di Lazio e Lombardia. Un importante e significativo risultato che consolida la compattezza del centrodestra e rafforza il lavoro del governo”, ha scritto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni su Facebook.
“Vittoria. Grazie Lombardia. Grazie Lazio”, ha scritto sui social il leader della Lega, Matteo Salvini.
“La scelta degli elettori è stata chiara e inequivocabile: vince la destra ovunque. Il centro e la sinistra non sono mai stati in partita, neanche uniti, neanche nell’ipotetico formato del campo largo. Letizia Moratti è stata coraggiosa e si è spesa moltissimo, ma fuori dal bacino di voti del Terzo Polo non siamo riusciti ad attrarre consensi. Stessa cosa è accaduto a Alessio D’Amato, a cui vanno tutti i nostri ringraziamenti, rispetto al bacino dei voti PD-Terzo Polo. Per quanto riguarda la nostra lista i risultati sono stati particolarmente penalizzati dal meccanismo bipolare delle elezioni regionali e della minor presenza del voto di opinione. La costruzione di un partito unico del centro riformista, liberale e popolare diventa ancora più urgente”, ha scritto su Twitter il leader di Azione, Carlo Calenda.
“Ho chiamato il presidente Rocca per congratularmi con lui per la vittoria. Guiderò l’opposizione in maniera molto seria e leale”, ha detto Alessio D’Amato, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Lazio. “Il dato generale è che ha prevalso l’onda lunga delle politiche. I dati di Lombardia e Lazio si somigliano molto. I veri sconfitti – ha aggiunto – sono i Cinque Stelle, credo che Conte dovrà riflettere sulle scelte compiute”.
“In un quadro politico per noi particolarmente complicato e con il vento chiaramente contro – ha dichiarato il segretario Pd, Enrico Letta – il Pd ottiene un risultato più che significativo, dimostra il suo sforzo coalizionale e respinge la sfida di M5S e Terzo Polo. Il tentativo ripetuto di sostituirci come forza principale dell’opposizione non è riuscito. L’Opa contro il Pd ha fatto male a chi l’ha tentata. Ci auguriamo che questo risultato dimostri finalmente a M5S e Terzo Polo che l’opposizione va fatta al governo e non al Pd. Il Pd rimane saldamente seconda forza politica e primo partito dell’opposizione”.
È stata “una vittoria netta della destra”, “il Terzo polo rifletta sulla scelta che ha portato a sostenere Letizia Moratti” e “non aver avuto un leader di partito a livello nazionale non ci ha aiutato”, spiega il candidato del centrosinistra e M5s Pierfrancesco Majorino alle regionali lombarde. “Non avere una leadership nazionale ci ha costretto a fare sempre un di più – ha aggiunto – rimane il rammarico di aver presentato il candidato due mesi prima del voto”.
“La sconfitta di oggi è in continuità con quella delle politiche del 25 settembre scorso, dove un Pd ridotto e un campo progressista diviso regalano un’altra vittoria alla destra, anche quando è in difficoltà”, dice il candidato alla segreteria del Pd, Stefano Bonaccini. “Dobbiamo chiudere questo capitolo e aprirne uno nuovo, dove il Pd torna centrale e attrattivo. Credo che il voto degli iscritti di questi giorni sia già un segnale della voglia di cambiamento e sono convinto che dalle primarie del 26 febbraio verrà un’ulteriore spinta in questa direzione”.