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Elezioni Liguria 2024: quando e come si vota, candidati e sondaggi. La guida completa

FIRSTonline su foto Imagoeconomica

Tutto pronto per le elezioni in Liguria 2024. Domenica 27 e lunedì 28 ottobre 1 milione e 348mila elettori andranno a votare per eleggere il nuovo governatore dopo la tempesta scatenata dall’inchiesta sulla corruzione che ha portato alle dimissioni dell’ormai ex presidente Giovanni Toti. Sotto il profilo giudiziario, Toti ha patteggiato 2 anni e svolgerà 1.500 ore di lavori socialmente utili, mentre sotto il profilo politico le ripercussioni si vedranno alle urne. Si tratta, infatti, di un appuntamento chiave per la maggioranza, che punta a rinconfermarsi in Liguria nonostante i colpi giudiziari subiti, ma anche per l’opposizione che vorrebbe approfittare di quanto accaduto per tornare a governare la Regione dopo quasi dieci anni. Sarà, inoltre, un importante banco di prova in vista del voto in Emilia-Romagna e in Umbria del prossimo 17-18 novembre, ma anche delle successive regionali che si terranno nel 2025, dove in gioco ci saranno regioni chiave come il Veneto, attualmente governato dal leghista Luca Zaia, la Campania di Vincenzo De Luca, la Puglia di Michele Emiliano e la Toscana di Eugenio Giani, tutte e tre in mano al centrosinistra.

Elezioni Liguria 2024: quando e per cosa si vota

Le elezioni in Liguria 2024 si terranno domenica 27 ottobre e lunedì 28 ottobre. I seggi saranno aperti dalle ore 7:00 alle 23:00 di domenica e dalle ore 7:00 alle ore 15:00 di lunedì. Lo spoglio inizierà subito dopo la chiusura dei seggi, mentre il nome del vincitore dovrebbe arrivare nel tardo pomeriggio di lunedì.

Tessera elettorale e documento di riconoscimento alla mano, gli elettori dovranno votare per eleggere il nuovo presidente di regione ma anche per rinnovare i 31 membri che compongono il Consiglio regionale.

Elezioni in Liguria, i candidati: la sfida è tra Bucci e Orlando

I due candidati principali sono l’ex ministro Andrea Orlando per il centrosinistra e il sindaco di Genova Marco Bucci per il centrodestra. In totale però i candidati alla poltrona di Governatore sono 9, cui si affiancano 570 candidati al ruolo di consigliere regionale. Le liste presentate sono suddivise tra le province: 19 liste a Imperia, 19 a Savona, 20 a Genova e 19 alla Spezia. 

Andrea Orlando (Partito Democratico) è sostenuto dal campo (quasi) largo che comprende diverse liste, tra cui il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi Sinistra. Non ci sarà invece Italia Viva, dopo il veto posto dal leader del M5S Giuseppe Conte che ha costretto Matteo Renzi a prenderne atto e a uscire dalla coalizione. Se per caso il centrosinistra dovesse perdere per un pugno di voti, Giuseppe Conte finirà dritto dritto sul banco degli imputati e l’asse Pd-Cinque Stelle subirebbe un colpo con riflessi anche nazionali.

A sostenere Marco Bucci c’è invece il centrodestra unito, con Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia a tirare la volata. 

Gli altri sette candidati:

  • Nicola Morra: ex senatore del M5s, espulso dal partito nel 2021 per non aver votato la fiducia al governo Draghi, sostenuto da Uniti per la Costituzione,
  • Alessandro Rosson: sostenuto dalla lista Indipendenza – Alemanno per Rosson, 
  • Davide Felice: sostenuto da Forza del Popolo,
  • Francesco Toscano: sostenuto Democrazia Sovrana Popolare, 
  • Marco Giuseppe Ferrando: sostenuto dal Partito Comunista dei Lavoratori. 
  • Nicola Rollando: appoggiato da una coalizione di sinistra che include tra gli altri Potere al Popolo, Pci e Rifondazione Comunista, tra gli altri.
  • Maria Antonietta Cella: sostenuta dal Partito Popolare del Nord – Autonomia e Libertà.

Elezioni Liguria 2024: come si vota

Il presidente della regione Liguria verrà eletto a suffragio universale e diretto, per quanto riguarda i consiglieri ne verranno eletti trenta che andranno a comporre il Consiglio regionale. Non c’è ballottaggio, quindi sarà eletto chi prende più voti.

Sono quattro le modalità di voto principali:

  1. Si può votare per una lista provinciale facendo una “X” sul simbolo riportato sulla scheda elettorale. In questo modo Il voto andrà a favore della lista provinciale e si trasferirà automaticamente al candidato presidente della giunta regionale collegato.
  1. Si può votare per una lista provinciale segnando una “X” sul simbolo della lista e un’altra “X” sul nominativo del candidato Presidente della Giunta regionale collegato. Così facendo, il voto andrà sia alla lista che al candidato presidente collegato.
  1. Infine è possibile facendo una X solo sul nome e cognome del candidato: in questo modo il voto andrà a lui/lei, ma non alla lista provinciale collegata.
  1. Voto disgiunto: è possibile esercitarlo facendo una “X” sul nome e cognome del candidato presidente che si vuole votare e fare una “X” sul contrassegno di una lista provinciale NON collegata al candidato presidente prescelto. In questo caso il voto è attribuito sia alla lista provinciale prescelta che al candidato Presidente della Giunta regionale votato.

All’interno delle liste provinciali si potranno esprimere fino a due preferenze, ma è importante che in questo caso si tratti di due persone di sesso diverso. Altrimenti, la seconda preferenza sarà annullata.

I consiglieri saranno eletti in base al numero di preferenze ricevute. I seggi nel Consiglio regionale sono 31: uno andrà al presidente eletto, e un altro al candidato che arriverà secondo. I seggi saranno così ripartiti: 24 con metodo proporzionale nelle singole circoscrizioni (vale a dire le province), e altri sei con metodo maggioritario, grazie al quale liste collegate al presidente eletto avranno con certezza la maggioranza.

Elezioni Liguria 2024: cosa dicono gli ultimi sondaggi

Gli ultimi sondaggi pubblicati prima del silenzio elettorale parlano di un testa a testa. Secondo la rilevazione effettuata da Biomedia per GenovaToday, Bucci sarebbe in lieve vantaggio con il 47,5% dei voti, contro il 47% di Orlando e il 2% di Nicola Morra. Il sondaggio di Nando Pagnoncelli pubblicato dal Corriere della Sera a metà ottobre invece dava il sindaco di Genova al 49% e l’ex ministro al 46%.

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