Da intoccabili a defenestrati in meno di 48 ore. Tra le conseguenze più notevoli delle ultime elezioni politiche c’è l’esclusione dal Parlamento di personaggi che ormai da anni, a volte decenni, occupavano i banchi di Camera e Senato. Con termine poco elegante ma efficace, li si può definire una piccola squadra di “trombati” eccellenti (come si leggeva in un tweet partito per errore da Palazzo Chigi…).
Il capitano della formazione non può che essere Gianfranco Fini, rimasto fuori dalla stessa Camera di cui è stato presidente nel corso dell’ultima legislatura, l’ottava della sua carriera politica. Già, perché l’ex pupillo di Almirante – nonché vice presidente del Consiglio e ministro degli Esteri nel secondo governo Berlusconi – è entrato per la prima volta in Parlamento nel lontano 1983. Stavolta però il suo partito, Fli, non ha superato lo 0,46% a Montecitorio.
Meno durevole la carriera alla camera dell’ex pm Antonio Di Pietro, che come quella dell’avversario Fini si è infranta sul muro dei grillini. Ministro dei Lavori pubblici prima e delle Infrastrutture poi (rispettivamente nel primo e nel secondo governo Prodi), l’ex leader dell’Idv non ce l’ha fatta. Non ha giovato alla causa la dissoluzione del suo partito e l’iscrizine nelle liste della “Rivoluzione civile” di Antonio Ingroia.
Il tridente della squadra si completa con Franco Marini, ex presidente del Senato, ex segretario della Cisl. Dopo esser stato tra i fondatori del Pd, alle ultime consultazioni era candidato in Abruzzo, ma è rimasto escluso escluso dal Senato. A Palazzo Madama non entra nemmeno Roberto Rao (Udc), stretto collaboratore di Pier Ferdinando Casini. Esclusi anche Mario Sechi, ex direttore del Tempo, candidato di Scelta Civica in Sardegna, e Enzo Moavero, ministro uscente degli Affari europei, candidato con la Lista Monti.
Pescando invece dal centrodestra, il team dei trombati eccellenti si arricchisce di Guido Crosetto (uno dei fondatori di Fratelli d’Italia, rimasto fuori dal Senato) e di Gianfranco Miccichè (leader di Grande Sud, escluso dalla Camera).
Il più illustre dei “salvati” è certamente Pier Ferdinado Casini, eletto sul filo di lana al Senato. Per lui inizia così il 31esimo anno in Parlamento.