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Elezioni Grecia, trionfa Mitsotakis: la destra ottiene la maggioranza assoluta

Imagoeconomica

Grecia al voto per la seconda volta nel giro di un mese. Questa volta, però, è buona la seconda per il leader conservatore Kyriakos Mitsotakis. Il partito di destra di Nea Dimokratia trionfa alle elezioni e ottiene la maggioranza assoluta che gli permette di poter governare senza scendere ad alleanze.

Come nel precedente turno il partito conservatore si è mantenuto intorno al 40% (40,52%) ottenendo 158 dei 300 seggi di cui è composto il Parlamento. Superata quota 151, necessaria per governare da sola. A maggio la Destra si era fermata a 146 seggi. A differenza della prima tornata, questa volta il voto si è svolto con un sistema elettorale diverso, (una legge elettorale approvata dallo stesso Mitsotakis), che assegna al primo partito 50 seggi bonus. Premio che ha permesso a Nea Dimokratia di ottenere la maggioranza assoluta.

Il suo principale rivale politico, il partito di sinistra Syriza guidato da Alexis Tsipras, si ferma invece al 17,84% e ottiene 48 seggi. Seguono i socialisti del Pasok con l’11,96% dei voti (32 seggi) e il partito comunista del Kke (7,61% delle preferenze).

Premiata la scelta di Mitsotakis

È stata premiata, così, la scelta di Mitsotakis, che dopo la vittoria al primo turno, aveva scelto di non cercare un’alleanza optando per nuove elezioni, contando proprio sul premio di maggioranza. Una scommessa che alla fine lo ha premiato, nonostante l’affluenza sia crollata rispetto a maggio (52%).

“Le aspettative sono alte. Sento il dovere più gravoso di servire il Paese con tutte le mie forze, i greci ci hanno dato un forte mandato per procedere sulla via dei grandi cambiamenti necessari. Sarò il primo ministro di tutti i greci, i problemi non hanno colore. Quando 20 anni fa ho mosso i primi passi in politica, non mi aspettavo di poter avere un mandato così forte. Il popolo ci ha dato una maggioranza sicura. Le grandi riforme procederanno rapidamente” sono state le parole dopo la vittoria del rieletto premier Kyriakos Mitsotakis.

Tsipras perde ancora malamente

Alexis Tsipras, nonostante la pesante sconfitta già nel primo turno aveva promesso di lottare fino all’ultimo secondo ma non è bastato. Syriza non arriva al 18% ottenendo 48 seggi e facendo anche peggio delle elezioni di maggio (dove ottenne il 20,06% dei voti e 71 seggi).

Syriza si assume le responsabilità affidategli dal voto popolare” – ha dichiarato Tsipras – “Va da sè che in questo processo di ricostruzione sarò il primo a sottopormi al giudizio dei membri del partito”. Il segretario di Syriza ha commentato il risultato delle elezioni come una “grave sconfitta elettorale”, definendo, però, la campagna elettorale come la “battaglia più difficile e più bella” affrontata dal suo partito.

L’estrema destra entra in Parlamento

Oltre a Nea Dimokratia, festeggia c’è un altra formazione politica che celebra il risultato delle elezioni. Si rafforza in Parlamento l’estrema destra con il partito Spartani che supera la soglia di sbarramento ottenendo il 4,71% e 13 seggi. Traguardo sorprendente per un partito sconosciuto fino a pochi giorni fa, quando ha ricevuto il sostegno dell’ex membro di Alba Dorata, Ilias Kasidiaris.

“Dopo tanto tempo un partito nazionalista sarà in parlamento” ha esultato il presidente del partito Vassilis Stigas. “Gli Spartani non vengono per dividere ma per unire. Il motto principale degli Spartani è la forza nell’unione. Qualcosa che oggi purtroppo manca al nostro Paese”, ha dichiarato Stigas.

Un altro partito, chiamato Niki, supera per la prima volta la soglia di sbarramento, ottenendo il 3,73% dei voti. Il partito è guidato da un insegnante di teologia ed è noto per le sue posizioni xenofobe, essendo considerato vicino alla frangia conservatrice della Chiesa ortodossa. Si conferma in Parlamento la formazione di estrema destra, denominata Soluzione greca. Il partito è noto per le sue posizioni anti-migranti e ha registrato un aumento al 4,48% rispetto al 3,7% ottenuto nel 2019.

Fuori dal Parlamento Varufakis

Non supera la soglia di sbarramento (3%), il partito di sinistra MeRA25, dell’ex ministro delle Finanze Yanis Varufakis. Sbarramento avvenuto anche al primo turno di maggio. “Il nostro mancato ingresso è il minimo. La cosa peggiore è il canto funebre della sinistra che non è riuscita a impedire la trasformazione della rabbia in una corrente di estrema destra”, ha commentato Varoufakis.

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