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Elezioni Finlandia: sconfitta la premier Sanna Marin, vince il Centro Destra, balzo dell’estrema Destra

Wikimedia Commons Di FinnishGovernment - Hallituksen tiedotustilaisuus aseavusta Ukrainalle 28.2.2022, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=115944397

Le elezioni in Finlandia si concludono con la sconfitta della premier Sanna Marin e la vittoria del centro destra. Balzo in avanti dell’ultra destra nazionalista ed euroscettica. Un risultato che non potrà non avere un impatto sugli equilibri in Europa. La Coalizione Nazionale di Petteri Orpo dunque ha vinto le elezioni in Finlandia arrivando prima come percentuale (20,8%) e come seggi (48). L’estrema destra anti-migranti e anti-Ue, i Veri Finlandesi di Riikka Purra, arrivano secondi (20 %, 46 seggi), e i socialdemocratici della premier uscente Sanna Marin sono terzi (19,9%, 43 seggi). Tutti hanno migliorato il proprio risultato e nessuno però è in grado di formare un governo: per la maggioranza nel parlamento monocamerale finnico occorrono 101 parlamentari sui 200 dell’assemblea

Elezioni Finlandia: Sanna Marin ammette la sconfitta

I seggi si sono aperti ieri mattina e chiusi alle ore 20, le 19 in Italia, ma il 40 per cento dei votanti aveva già espresso il suo voto anticipato.

Sanna Marin è diventata premier nel dicembre del 2019, a 34 anni, quando ha preso il posto del suo leader Antti Rinne, travolto da una protesta dei sindacati. Ha guidato con molta saggezza e lungimiranza il suo Paese durante la pandemia e la guerra in Ucraina e lo sta conducendo dopo decenni di neutralità all’ingresso nella Nato, ormai molto vicino, dopo l’ultimo via libera arrivato giovedì scorso dalla Turchia. La premier ha saputo conquistare la fiducia dei suoi concittadini e ha una grande popolarità che però non le è bastata per vincere le elezioni. Ha ammesso la sconfitta e riconosciuto la vittoria del suo rivale.

Marin, molto nota all’estero, popolarissima in patria, ha spostato a sinistra i socialdemocratici nella campagna elettorale, puntando su welfare e soprattutto sull’istruzione che ritiene capace di far risalire la ricchezza del Paese, attribuendo invece l’aumento del debito pubblico solo alla pandemia e crisi in ucraina e dicendosi contraria a ogni taglio alla spesa. La Coalizione di Orpo chiede invece misure di austerity per 6 miliardi di euro, per riportare il debito pubblico sui valori virtuosi dell’Ue. I Veri Finlandesi esprimono invece posizioni apertamente anti-migranti e euroscettiche, a partire dalla richiesta di non rispettare l’impegno per la neutralità climatica nel 2035, senza rinnegare il vecchio obiettivo nel lungo termine di ‘Fixit’, l’uscita della Finlandia dall’Unione europea.

Elezioni Finlandia: necessaria coalizione per formare il governo

La formazione del governo, tuttavia, resta un rebus. La cosa più probabile, ora, sarà l’apertura di una tortuosa trattativa per la formazione della coalizione che sosterrà il governo, considerando i diversi veti incrociati espressi da alcune forze in campagna elettorale. Tradizionalmente in Finlandia all’esito delle elezioni, con sistema proporzionale e seggi assegnati per circoscrizioni in base alla popolazione, il partito più votato cerca di formare la coalizione di governo e indica il premier ormai dagli anni Novanta. La polarizzazione di questa campagna elettorale è andata a favore dei tre partiti principali ma hanno perso voti tutti i partiti della coalizione che sostiene la giovane premier, con una debacle dei verdi e una tenuta sopra le attese solo del Centro (12,5%), che sarà decisivo nella formazione di una coalizione in cui anche un deputato fa la differenza.

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