“Ci hanno visto arrivare ma non sono stati in grado di fermarci”. Giorgia Meloni chiude il suo breve intervento al Parco dei Principi con una stoccata a Elly Schlein. La segretaria Pd poco prima, nella sede dem, aveva rivendicato di guidare “il partito che cresce più rispetto alle Politiche”. Il confronto a distanza tra le due leader – di maggioranza e opposizione – si rinnova nella nottata del risultato delle Europee, quando i dati non sono ancora “di pietra” ma comunque ormai tanto definiti da cristallizzare i ruoli delle due antagoniste. Nel frattempo, sempre in piena notte, anche quasi tutti gli altri leader politici si affacciano per le rituali considerazioni a caldo.
Antonio Tajani, allora, sottolinea che il risultato delle Europee “rafforza il governo di centrodestra” e conferma che “siamo pronti a collaborare con i nostri alleati”. “Sono felice – confida – che Forza Italia abbia fatto questo regalo a Silvio Berlusconi. Dedichiamo a lui questo risultato”. Matteo Salvini, ultimo in ordine di tempo a presentarsi davanti ai giornalisti nella lunga notte elettorale, rimanda a oggi, quando ci saranno dati reali, e intanto osserva che “se siamo anche di uno zero virgola sopra le Politiche la soddisfazione c’è”. Un grazie anche alla comunità della Lega. Perché “è un anno che tutti ci davano per morti”, annota come poco prima aveva detto anche Tajani, ma Salvini non risparmia la stoccata a Umberto Bossi e parla delle “stranezze come l’ex segretario del partito che il giorno delle elezioni dice che vota un altro partito…”. Altro registro quello di Giuseppe Conte che prende atto “di un risultato sicuramente deludente”. “Potevamo sicuramente fare meglio”, annota il leader M5S che anticipa “faremo una riflessione interna per cercare di approfondire le ragioni di questo risultato”. Intanto, rilancia, “il dialogo con le forze progressiste non dipende da un appuntamento elettorale e in ogni caso sarà sempre più intenso, man mano che dovremo assumerci la responsabilità di offrire l’alternativa a questo governo”. Fine della lunga notte. Si ricomincia in mattinata, con i numeri veri. Quelli sui quali ragioneranno anche Matteo Renzi e Carlo Calenda.
Meloni: “Ci hanno visto arrivare ma non sono stati in grado di fermarci”
L’Italia si presenta al G7 “con il governo più forte di tutti”, perché dagli italiani è arrivato un messaggio: “Andate avanti, se possibile con maggiore determinazione”. Sulle note di Rino Gaetano (Il cielo è sempre più blu è ormai canzone-talismano insieme al brano A mano a mano, onnipresente nelle playlist di FdI), Giorgia Meloni si presenta alle due in punto all’Hotel Parco dei Principi, sede del quartier generale di Fratelli d’Italia, per brindare al risultato delle Europee, dopo aver seguito lo spoglio da casa, insieme alla sorella Arianna. L’esito del voto ha incoronato il suo partito con quasi il 29% dei consensi, migliorando lo ‘score’ delle Politiche del 2022. Per la premier questa notte è addirittura “più bella” di quella di due anni fa, dice alla platea di giornalisti e parlamentari. Per Meloni il voto dell’8 e 9 giugno ha un valore “enorme” perché “in questi quasi due anni abbiamo fatto scelte difficili in un tempo nel quale non c’erano soldi da gettare al vento, per fare campagna elettorale. C’era bisogno di dire la verità e di fare quello che era giusto da fare per l’Italia, non per il partito”.
Meloni si dice “orgogliosa” del risultato ottenuto dalla sua forza politica, ma esprime soddisfazione anche per la performance degli alleati Forza Italia e Lega, che la premier ringrazia: “Sono orgogliosa del fatto che la maggioranza che governa questa nazione sia riuscita a crescere insieme”. L’esito del voto rafforza il suo esecutivo in Europa, in una tornata elettorale che ha visto i governi di Francia e Germania uscire indeboliti dalle urne a fronte di un’avanzata delle destre. E lo sguardo di Meloni è proiettato ai prossimi, imminenti appuntamenti internazionali: “Sono fiera che questa nazione si presenti al G7, in Europa, con il governo più forte di tutti. Questa è una cosa che non è accaduta in passato, accade oggi. È una soddisfazione e anche una grande responsabilità. Noi dobbiamo esserne consapevoli”.
Per l’inquilina di Palazzo Chigi le Europee ridisegnano la geografia politica italiana, enfatizzando la dicotomia tra centrodestra e centrosinistra, ovvero il confronto tra lei e la sfidante che la stessa Meloni si è ‘scelta’ in questa campagna elettorale, la segretaria dem Schlein: “Mi pare che il sistema italiano stia diventando di nuovo bipolare – osserva ancora Meloni – è una buona notizia perché in un sistema bipolare ci sono visioni del mondo distinte e contrapposte che si confrontano e sulle quali si chiede ai cittadini da che parte stare. Oggi i cittadini ci hanno detto che stanno dalla nostra parte e noi dobbiamo essere capaci di cogliere il significato di quel messaggio”. E proprio alla leader dem è dedicata la chiosa del discorso di Meloni, che dopo l’inno nazionale prende di nuovo il microfono per citare, ironicamente, la frase pronunciata da Schlein dopo la vittoria alle primarie democratiche: “Comunque, nel caso nostro, ci hanno visto arrivare ma non sono stati in grado di fermarci…”.
La sfida per il partito di Meloni è quella che porterà alla costruzione della prossima maggioranza europea e alla nascita della futura commissione Ue. “L’obiettivo è mettere la sinistra fuori dalla maggioranza” in Europa replicando, così, il modello italiano di centrodestra anche nella Ue, la linea ribadita da Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di FdI. Non passano inosservati, nel grande salone dell’Hotel dove è riunito lo stato maggiore di Fratelli d’Italia – presenti, tra gli altri, esponenti del governo come Francesco Lollobrigida, Orazio Schillaci e Maurizio Leo, parlamentari nazionali ed eurodeputati, come Nicola Procaccini – l’exploit di Marine Le Pen in Francia e dell’Afd in Germania. Procaccini, che è copresidente del gruppo dei Conservatori e riformisti europei, parla di “terremoto” in Francia e di chiaro “spostamento a destra” anche in Germania, con i governi di Macron e Scholz “in crisi”.
La domanda che più volte rimbalza al comitato di FdI è se l’esito del voto (con il sorpasso di Forza Italia ai danni della Lega di Salvini) possa avere delle ricadute sul governo. La risposta, in coro, è no: per il governo “non credo che cambi” la situazione “perché il governo è basato sui numeri di settembre 2022”, l’opinione di Lucio Malan, presidente dei senatori di FdI. La coalizione di centrodestra “cresce tutta. Il centrodestra nel suo insieme – afferma invece Donzelli – prende una percentuale più alta rispetto alle scorse elezioni politiche. Non ci mettiamo a fare questi ragionamenti perché a noi interessa che cresca tutto il centrodestra”.
Schlein: “La distanza da FdI si accorcia”
Giacca rossa e voce che tradisce l’emozione. Elly Schein si presenta poco prima delle 2 nella sala stampa del Nazareno. Arriva accolta dagli applausi dei dirigenti Pd, accanto a lei Stefano Bonaccini, i capigruppo di Camera e Senato, i membri della segreteria. “È un risultato straordinario”, esordisce la segretaria mentre le ultime proiezione danno il Pd al 24,5%. Oltre 5 punti sopra il risultato delle Politiche del 2022, sopra il 22,8 di Nicola Zingaretti nelle ultime Europee del 2019 quando ancora Matteo Renzi e Carlo Calenda facevano parte del Pd.
Cresce il Pd e cresce anche FdI in una polarizzazione, nonostante il mancato confronto tv, che lascia indietro i secondi rispetto alle due leader Giorgia Meloni e Elly Schlein. Ma se Meloni una coalizione ce l’ha, Schlein deve costruirla e a questa “responsabilità” guarda già da stasera la segretaria del Pd che, con il tonfo dei 5 Stelle, è nettamente il primo partito nel campo delle opposizioni.
Schlein apre la sua dichiarazione con un ringraziamento agli elettori: “Un grande ringraziamento a tutte le persone che ci hanno dato fiducia a chi ce l’ha ridata, a chi per prima volta ha votato per noi. Se le proiezioni saranno confermate – sottolinea – è un risultato per noi straordinario, siamo il partito che cresce di più dalle Politiche, la distanza da FdI si accorcia”.
Renzi: “Andata male, assurda rottura del Terzo polo”
“Niente, è andata male. Purtroppo la lista Stati Uniti d’Europa è rimasta fuori per pochissimo dal Parlamento europeo. Mi spiace molto e vorrei abbracciare i volontari che si sono spesi per questa idea: siete stati meravigliosi. La gratuità del vostro servizio allarga il cuore. Vorrei abbracciare uno a uno le migliaia di persone che hanno scritto il mio nome sulla scheda: sono davvero onorato di rappresentare comunque la speranza di tante persone anche se avrei preferito qualche voto in più alla lista”. Lo scrive sui social, Matteo Renzi.
“Sono grato a Emma Bonino e a tutti i dirigenti politici che ci hanno creduto. Ma la politica è una grande scuola di vita anche quando non si vince. E dunque non riesco a essere triste cari amici. Perché sono molto convinto che fosse giusto fare questa proposta, in questo momento: al mondo impazzito di oggi servono gli Stati Uniti d’Europa ed è stato bello affermare le ragioni di un sogno controcorrente. Abbiamo lottato, abbiamo espresso idee nelle quali crediamo, ci siamo messi in gioco. Non abbiamo fatto il quorum, che peccato. Ma non smetteremo oggi di lottare per questa idea di Europa, l’unica nella quale l’Italia può giocare un ruolo da protagonista. Troveremo i modi per insistere sulla battaglia culturale e valoriale per un’Europa diversa”, assicura il leader di Italia viva.
“Sul risultato italiano pesa l’assurda rottura del Terzo Polo: potevamo avere sette parlamentari europei riformisti, insieme. E invece sono zero. Che follia. Ma i cittadini hanno scelto e i cittadini hanno sempre ragione: auguro agli eletti di onorare l’impegno a Strasburgo facendo loro i complimenti più sinceri. Noi, dal Parlamento italiano e dai nostri ruoli di responsabilità, continueremo a fare la nostra parte col sorriso di chi sa che è meglio rischiare e perdere un’elezione che vivacchiare e perdere una sfida. Siamo fatti così – noi uomini nell’arena, avrebbe detto Roosevelt – e non cambieremo mai, per nulla al mondo. Viva gli Stati Uniti d’Europa! Buona notte, cari amici”, conclude Renzi.