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ELEZIONI E BUGIE – Gli imbrogli non finiscono mai: da Berlusconi a Grillo e Giannino

BERLUSCONI, GRILLO, GIANNINO: QUANTI IMBROGLI PER UN VOTO

Bugie e imbrogli, bufale e illusioni: in campagna elettorale, si sa, non mancano mai. E anche quella in corso per il voto di domenica prossima non fa eccezione. Da Silvio Berlusconi a Beppe Grillo e a Oscar Giannino il Carnevale sembra non finire mai.

Una volta il comandante monarchico Achille Lauro comprava i voti dei napoletani regalando una scarpa – ma una sola – e promettendo l’altra dopo il voto. Ma anche l’ultima furbata sull’Imu di Silvio Berlusconi non è da poco. Ha spedito agli italiani 9 milioni di buste che imitano perfettamente la corrispondenza ufficiale con scritto, sopra l’indirizzo del destinatario, una frase magica: “Rimborso Imu 2012”. Il Cavaliere, si sa, promette l’immediata restituzione dell’Imu sulla prima casa attraverso bonifico bancario o in contanti se vincerà le elezioni. Se poi il Paese tornerà in bancarotta – come lui l’aveva lasciato nell’autunno del 2011 quando fu costretto a dimettersi a furor di mercati – perché la copertura immaginata per rimborsare l’Imu è fasulla, non è affar suo. Che diamine, ci penserà un nuovo Monti. Intanto i primi allocchi che hanno abboccato alla false promesse e alle lettere fasulle di Berlusconi si stanno presentando a batter cassa agli uffici delle Agenzie delle Entrate.

Ma quella del Cavaliere, maestro del marketing elettorale anche se assolutamente incapace di governare, non è l’unica bufala che circola. Anche Beppe Grillo – chissà se avrà ancora ragione Pietro Nenni che ammoniva: “Piazza piene, urne vuote” – ne sa qualcosa. Al di là del merito delle singole proposte, su Grillo resta in sospeso una domanda cruciale: ma voi vi fidereste mai delle promesse di trasparenza e di democrazia di un signore che in casa sua non sa nemmeno che cosa sia la democrazia e che regola il dissenso espellendo gli audaci? Questa è commedia o politica?

Non male anche la performance di Oscar Giannino che prometteva trasparenza e meritocrazia salvo mentire sui suoi titoli di studio. Giannino, che ama stupire e che ha un ego a dir poco stratosferico, non è nuovo alle boutade, come quando predicava il liberismo all’amatriciana sostenendo i furbetti del quartierino. Però le lacrime meritano rispetto e almeno Giannino, a differenza degli imbroglioni di professione, ha ammesso la colpa e si è detto pronto a fare un passo indietro. Meglio tardi che mai.

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