Il 5 giugno è il giorno delle elezioni comunali in 1.342 città italiane e la massima attenzione si concentra, come sempre, sui grandi centri. Andranno alle urne, fra gli altri, gli elettori di Roma, Milano, Napoli, Torino e Bologna. Si vota solo domenica, dalle 7 alle 23: subito dopo inizieranno gli scrutini, che dovranno essere completati entro le successive 12 ore.
COSA PORTARE AL SEGGIO
Occorre fare attenzione alla tessera elettorale. Chi dovesse chiederne una nuova, ad esempio perché sono finiti gli spazi per apporre i timbri al seggio, dovrà recarsi presso gli uffici elettorali, che nei due giorni prima del voto osservano l’orario continuato 9-18, mentre il giorno stesso delle elezioni sono aperti dalle 7 alle 23.
Al seggio è necessario presentare anche un documento d’identità valido. Sono accettati anche i tesserini rilasciati dagli Ordini professionali, purché, naturalmente, con foto.
COME SI VOTA
Quanto alle modalità di voto, esistono delle regole da ricordare.
Candidati sindaco e liste di candidati consiglieri.
– Nei comuni fino a 15mila abitanti si può tracciare un segno solo sul candidato sindaco o solo sulla lista collegata al candidato sindaco, oppure su entrambi. Il voto viene comunque attribuito sia alla lista di candidati consiglieri sia al candidato sindaco.
– Nei comuni con più di 15mila abitanti si può tracciare un segno solo sul candidato sindaco (in questo caso il voto viene attribuito solo al candidato sindaco), solo su una delle liste collegate al candidato sindaco oppure su entrambi (in questi ultimi due casi il voto viene attribuito sia al candidato sindaco sia alla lista). È possibile anche esprimere il voto disgiunto, tracciando un segno sul candidato sindaco e un altro su una lista a lui non collegata.
Le preferenze.
– Nei Comuni sotto i 5mila abitanti si può esprimere una sola preferenza per i candidati al Consiglio comunale;
– nei Comuni oltre i 5mila abitanti si possono esprimere due preferenze per i candidati al Consiglio comunale, ma in questo caso bisogna rispettare la parità di genere (un uomo e una donna, o viceversa), pena l’annullamento della seconda preferenza;
L’orario.
Allo scoccare delle 23 chi è dentro o in prossimità del seggio può comunque votare.
COME FUNZIONA IL BALLOTTAGGIO
L’eventuale ballottaggio fra i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di consensi al primo turno si terrà domenica il 19 giugno, sempre dalle 7 alle 23. Anche in questo caso i seggi rimarranno aperti un giorno solo. Nei Comuni con più di 15mila abitanti si torna alle urne se al primo turno nessun candidato ottiene il 50% dei voti più uno, mentre per le città più piccole lo spareggio è previsto solo nella remota possibilità che due candidati ottengano lo stesso numero di voti alla prima tornata.
I NUMERI DELLE ELEZIONI
In tutto, i candidati sono 77mila (uno ogni 162 elettori) e si contendono circa 22mila posti, di cui 16mila da consigliere e 6mila in giunta. Solo per le poltrone di sindaco i candidati sono 3.602 e in questo caso non c’è affatto parità di genere: 2.974 uomini contro 628 donne. Le liste sfiorano quota 5mila: 3.867 civiche e più di mille espressione dei partiti.
ROMA: I CANDIDATI ALLE ELEZIONI SONO 13, RAGGI IN POLE MA BALLOTTAGGIO INCERTO
Alle elezioni comunali di Roma i candidati alla poltrona di sindaco sono 13, mentre i candidati consiglieri sono 1.469. Secondo i sondaggi la favorita per il Campidoglio è, al primo turno, Virginia Raggi (Movimento 5 Stelle), mentre a contendersi il secondo posto per il ballottaggio sono Roberto Giachetti (Partito Democratico), Alfio Marchini (appoggiato da Forza Italia) e Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia). Tra gli altri, è in lizza anche Stefano Fassina (Sinistra Italiana). Per il ballottaggio i giochi sono del tutto aperti.
MILANO, 9 CANDIDATI: 2 MANAGER IN POLE E UN OUTSIDER GRILLINO
Tra i 9 candidati alle elezioni comunali di Milano i grandi favoriti sono due ex manager: Giuseppe Sala (Pd – centrosinistra) e Stefano Parisi (centrodestra). Oltre a loro, lo sfidante più quotato è Gianluca Corrado, che ha sostituito Patrizia Bedori come candidato del Movimento 5 Stelle.
NAPOLI: DE MAGISTRIS PARTE AVANTI, PD E CENTRODESTRA LO INSEGUONO
A Napoli i nomi in lizza per la poltrona di sindaco sono 10, ma, stando ai sondaggi, il primo cittadino uscente Luigi De Magistris (Movimento arancione) potrebbe ottenere al primo turno più del doppio dei voti dell’inseguitore più vicino. Gli sfidanti sono Matteo Brambilla (Movimento 5 Stelle), Gianni Lettieri (Forza Italia) e Valeria Valente (Partito Democratico).
TORINO RECORD CON 17 CANDIDATI
Torino vanta il record per il maggior numero di candidati sindaco: ben 17. Il primo cittadino in cerca del secondo mandato, Piero Fassino (Partito Democratico), viene dato in testa su Chiara Appendino (Movimento 5 Stelle), ma probabilmente si andrà al ballottaggio. Tra gli altri nomi in lizza figurano quelli di Alberto Morano (lista civica “Lavoriamo insieme”, appoggiato da Lega Nord e Fratelli d’Italia), Osvaldo Napoli (Forza Italia) e Giorgio Airaudo (Sinistra Italiana).
BOLOGNA POTREBBE EVITARE IL BALLOTTAGGIO
Alle elezioni di Bologna c’è un super favorito: si tratta del sindaco uscente Virginio Merola (Partito Democratico), che potrebbe riuscire nell’impresa di essere eletto al primo turno. In caso di ballottaggio, i possibili sfidanti del candidato dem sono Lucia Bergonzoni (Lega Nord, sostenuta anche da Forza Italia e Fratelli d’Italia) e Massimo Bugani (Movimento 5 Stelle). In tutto, i candidati in lizza sono otto.