Si gioca tutto tra Roma e Milano e tra Matteo Renzi e Beppe Grillo. Non sarà un test nazionale quello delle elezioni amministrative nelle principali d’Italia ma una valenza politica generale ce l’ha eccome. E sul ring i protagonisti sono solo due: il premier Matteo Renzi e il capo del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo. Il resto non è irrilevante, ma secondario certamente sì.
Berlusconi, Salvini e Meloni si giocano l’egemonia del centrodestra, Fassina vuol dimostrare che a sinistra del Pd c’è uno spazio elettorale e politico per la sinistra massimalista, Torino, Bologna, Napoli sono piazze elettorali importanti: tutto vero, ma il clou della sfida del 5 giugno è uno e uno solo. Chi vince tra Renzi e Grillo? Il risultato è l’anticamera del referendum costituzionale di ottobre o della sfida elettorale delle prossime politiche.
La cartina di tornasole sulla vittoria di Renzi o di Grillo è chiara. Il Premier vince se manda in gol Beppe Sala a Milano e mantiene la guida del centrosinistra nella capitale economica e morale d’Italia e se porta Roberto Giachetti almeno al ballottaggio per il sindaco di Roma. Se centra questi due obiettivi, o almeno uno dei due, Renzi esce dalle amministrative a testa alta: altrimenti non c’è Torino o Bologna che tengano. In caso di sconfitta a Milano e a Roma per il Premier sarebbero dolori.
Per Grillo invece la sfida è sola una: Roma. Dopo essere stata a lungo in testa nei sondaggi o Virginia Raggi diventa sindaco della Capitale o per i grillini la delusione sarà cocente. Però la partita del Movimento 5 stelle non finisce lì: ammesso e non concesso che la Raggi diventi davvero sindaco di Roma, i grillini non avranno più alibi. O faranno il miracolo di saper dimostrare che sanno amministrare una delle città più difficili d’Italia o la loro stella sarà inesorabilmente destinata a spegnersi. E non solo nella Capitale.