Il dimezzamento dei parlamentari (“una riforma nata per caso” ha confessato al Corriere della Sera l’ex ministro grillino Riccardo Fraccaro) ha spinto tutte le forze politiche a giocare in difesa e cioè a ricandidare soprattutto gli uscenti, a partire ovviamente dai leader nazionali, con poche novità. La più rilevante è lo svuotamento di Forza Italia, che ha perso le ministre “draghiane “Mara Carfagna e Mariastella Gelmini, che sono candidate con Azione, nonchè l’ex ministro del Tesoro Giulio Tremonti, già avvicinatosi alla Lega e ora candidato con Fratelli d’Italia come l’ex presidente del Senato Marcello Pera. Spiccano poi le candidature davvero nuove di Marco Bentivogli e di Carlo Cottarelli nelle file del Pd e di +Europa, quella del virologo Crisanti, sempre nel Pd, e quella dell’ex Procuratore nazionale dell’Antimafia, Federico Cafiero de Raho nelle file dei Cinque Stelle.
TREMONTI, PERA E NORDIO CON LA MELONI
Il profumo di vittoria elettorale ha calamitato verso Fratelli d’Italia e verso Giorgia Meloni pezzi da novanta, anche se ormai ammuffiti, della vecchia squadra berlusconiana come l’ex ministro del Tesoro, Giulio Tremonti, che non disdegnerebbe certo di tornare al Governo, o come l’ex Presidente del Senato, Marcello Pera. Nelle file di Fratelli d’Italia c’è anche un magistrato di spicco, da sempre vicino alle posizioni della destra, come Carlo Nordio, e c’è l’ex ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant’Agato che non ha mai fatto mistero della sua sintonia con la destra e in particolare con l’ex ministro bergamasco Mirko Tremaglia.
NELLA LEGA BOSSI NON SARA’ PIU’ SENATUR: E’ CAPOLISTA ALLA CAMERA A VARESE
La Lega ricandida il fondatore Umberto Bossi ma alla Camera, per la quale correrà come capolista a Varese. Non potrà più farsi chiamare Senatur. E’ il prezzo che paga alla scarsa simpatia che Matteo Salvini ha per lui. Poche le novità nelle liste della Lega che deve soprattutto cercare di assorbire la rivolta degli industriali del Veneto per la sfiducia al Governo Draghi.
CARFAGNA E GELMINI CON AZIONE DI CALENDA
Tutta l’ala moderata di Forza Italia è candidata invece con Azione di Carlo Calenda, che si presenta insieme a Italia viva di Matteo Renzi con la speranza di dar vita a un consistente Terzo polo riformista: le candidature più in vista di questa operazione di riposizionamento al centro sono quelle delle ministre Mara Carfagna e Mariastella Gelmini. Le bizze di Matteo Richetti, braccio destro di Calenda in Emilia, hanno invece impedito a Renzi di candidare l’ex sindaco di Parma, Federico Pizzarotti.
BENTIVOGLI, COTTARELLI CON +EUROPA E PD CHE CANDIDA ANCHE CRISANTI
Marco Bentivogli e Carlo Cottarelli sono le punte di diamante delle candidature dichiaratamente riformiste volute da +Europa e Pd e ribilanciano un po’ l’immagine del partito di Enrico Letta che appare troppo spostato a sinistra dopo l’inclusione nella coalizione di Fratoianni per Sinistra italiana e Bonelli per i verdi. La doppia novità del Pd è però offuscata dalle candidature di Susanna Camusso, ex segretaria generale della Cgil, e Annamaria Furlan, ex segretaria generale della Cisl, che si possono considerare le madame del sindacalismo retrò. Una candidatura nuova nel Pd è quella del microbiologo Andrea Crisanti, sempre presente in tv durante la pandemia.
IL PROCURATORE ANTIMAFIA RAHO CON IL PARTITO DI CONTE
L’ex Procuratore nazionale Antimafia, Federico Cafiero De Raho, è la candidatura più inattesa nella lista dei Cinque Stelle, che oltre ovviamente a Giuseppe Conte, recuperano l’ex sindaco di Torino Chiara Appendino ma escludono seccamente l’ex sindaco di Roma, Virginia Raggi.