A un mese dalle elezioni presidenziali in Brasile, i due candidati più popolari sono lontani dai riflettori: Lula in carcere, Bolsonaro in ospedale. Il primo è incandidabile, mentre il secondo probabilmente vincerà, ma è costretto a chiudere in anticipo la campagna elettorale.
Non solo, dopo l’attentato, i principali candidati alla presidenza hanno sospeso la loro campagna elettorale. Fernando Haddad – in corsa per la vicepresidenza del Partito dei Lavoratori (Pt), che probabilmente sostituirà Lula dopo la bocciatura della candidatura dell’ex presidente – ha annullato la sua partecipazione al Grido degli Esclusi, una manifestazione politica che dal 1995 si svolge il 7 settembre, in cui si festeggia l’indipendenza del Brasile. Anche Geraldo Alckmin, del Partito Social Democratico (Psdb, centrodestra), Marina Silva (Rete di Sostenibilità, ambientalista), e Ciro Gomes (Partito Democratico Laburista, centrosinistra) hanno annunciato la sospensione.
Candidato dell’estrema destra e in testa ai sondaggi per il voto del 7 ottobre, Jair Bolsonaro è stato accoltellato oggi mentre partecipava ad una manifestazione elettorale a Juiz de Fora, nello stato di Minas Gerais. Ferito all’arteria mesenterica e all’intestino, è stato operato d’urgenza e ora le sue condizioni sono definite “stabili” dai medici, ma il candidato dovrà rimanere ricoverato a Juiz de Fora almeno una settimana o dieci giorni e dovrà restare a riposo per almeno altre tre settimane. Un nuovo intervento sarà necessario dopo che la ferita all’intestino crasso sarà guarita.
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Bolsonaro era portato in braccio dai suoi simpatizzanti per la strada quando è stato colpito da una coltellata sferratagli da un uomo che si era avvicinato a lui fra il pubblico presente. L’aggressore ha rischiato di essere linciato dalla folla, ma è stato rapidamente catturato dalla polizia militare. Il responsabile dell’attentato è stato identificato come Adelio Bispo de Oliveira, un 40enne di Minas Gerais che si è dichiarato colpevole.
De Oliveira era un sostenitore di Luiz Inacio Lula da Silva, l’ex presidente che sta scontando una condanna a 12 anni di reclusione per corruzione e riciglaggio e che figurava primo nei sondaggi per la consultazione del mese prossimo, ma che è stato giudicato incandidabile dal Tribunale Supremo Elettorale.
Ma Fernando Haddad, il candidato vicepresidente del Partito dei Lavoratori (Pt) di Lula, che molto probabilmente prenderà il suo posto, si è unito al coro di condanna dell’attentato, definendolo “inaccettabile” e augurando a Bolsonaro che guarisca al più presto dalle ferite subite.