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Elettrodomestici Made in Italy: l’export vola, lavatrici in panne

Pixabay

L’industria italiana degli elettrodomestici batte le attese. Secondo Applia, l’Associazione produttori di Elettrodomestici di Confindustria, il 2019 si è chiuso con un doppio segno positivo: +1% per la produzione e un sorprendente +6,1% per l’export. Le vendite all’estero sono andate bene soprattutto per quelli che stanno diventando i simboli più forti del made in Italy in questo comparto: le cucine con cottura, le cappe aspiranti e le macchine per caffè. Il Bianco, cuore ancora molto forte della produzione di fabbriche in Italia, tira con un +1,8% in quantità e +2,2% in valore; le asciugatrici mantengono un passo eccezionale a +19,4% e +16,8%, così come le lavastoviglie (+5,6% e +3,1%).

CEDE LA PRODUZIONE DI LAVATRICI

Stabili i frigo, negativi i congelatori, mentre il piatto forte è la produzione della cottura da incasso con i forni (+4,6% in termini di valore) e i piani (+5,8%). Cede in vece con -3,3% in volume e -2,3% in valore la produzione di lavatrici, la pancia dell’intero comparto, che riflette due fattori negativi: l’indice di saturazione prossimo al 100% e, per il valore, la politica sbagliata e autolesionista del commercio, che basa ormai da anni la competizione solo sul prezzo.

Va bene la produzione dei piccoli elettrodomestici con un +6,3% per il volume ma un generale deprezzamento del valore sempre per le politiche promozionali continuamente al ribasso della distribuzione, che va volutamente a favorire i prodotti asiatici e dell’Est Europa. Buoni gli andamenti della produzione e dell’export di cappe aspiranti e macchine per caffè.

BENE LE VENDITE DEI MAJAP

Sul fronte delle vendite, il Bianco mantiene un segno positivo (+1,8 % in volume, +2,2 % in valore) e soprattutto con il misto off e online, il Click&Mortar, crescono le lavastoviglie e le asciugatrici, mentre soffrono le lavabiancheria di media e bassa fascia di prezzo (al contrario, vanno fortissimo quelle con il vapore e di grande capacità).

Quanto ai numeri, quelli veri, quelli che danno il reale quadro della struttura industriale di un Paese che nemmeno 15 anni fa era il primo produttore europeo del Bianco e vent’anni fa il secondo al mondo dopo gli Usa, sembrerebbe che siamo scesi sotto i 9 milioni di apparecchi. Pesa anche (e drammaticamente) l’inspiegabile taglio della produzione di lavatrici della grande fabbrica Whirlpool di Napoli.

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Categories: Economia e Imprese

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