Cambiano le bollette di luce e gas? Non ancora ma si avvicina il giorno della piena liberalizzazione dei prezzi che scatterà il 1° luglio 2020. Ecco perché l’Autorità per l’Energia (Arera) dal 1° gennaio invierà un messaggio a circa 17,3 milioni di clienti elettrici e 12,7 milioni nel gas – che ancora godono dell'”ombrello” di protezione dell’Authority – per spiegare che è bene cominciare a prepararsi e ad informarsi.
“Dal 1 luglio 2020, contratti di fornitura come il Suo, con prezzo aggiornato dall’Autorità (ARERA), non saranno più disponibili. Può già oggi cambiare contratto o fornitore in maniera semplice e gratuita con la garanzia della continuità del servizio: verifichi le offerte disponibili nella Sua zona sul “Portale Offerte”, dove può anche valutare proposte con condizioni contrattuali standard dell’Autorità e prezzo libero (offerte PLACET). Per maggiori informazioni, consulti il sito www.ilportaleofferte.it o chiami il numero verde 800 166 654.”
E’ questo il messaggio dell’Arera che leggeremo in gennaio ed è utile ripercorrere le tappe di avvicinamento al “giornoX” del mercato libero più volte rinviato (l’ultima questa estate con il decreto Milleproroghe).
PERCHE’ E’ SLITTATA LA LIBERALIZZAZIONE DELL’ENERGIA?
E’ il timore che i clienti domestici siano poco informati e che le aziende possano alzare i prezzi liberi, almeno nella fase di avvio, a spingere il nuovo governo Lega-M5S alla cautela. Ma i consumatori italiani, che hanno già sperimentato il regime dei prezzi liberi nella telefonia fissa e mobile – con enormi vantaggi nei prezzi – sono meno impreparati di quanto si creda. Rinviare la fine del regime di tutela, nel quale è l’Autorità a fissare le tariffe per i clienti che non sono già passati sul mercato libero (in graduale ma costante aumento), significa anche ritardare la contendibilità dei clienti e,così pure, i vantaggi che ne derivano.
Per fare un esempio concreto basti pensare che il gruppo Enel conta oggi una base di clienti domestici di 25,3 milioni di clienti elettrici e prevede che scenderanno a 18,4 milioni nel 2021 – secondo le ultime proiezioni presentate con l’aggiornamento del piano industriale 2019-21 – proprio per effetto della maggiore competitività innescata dall’apertura totale del mercato. Non solo ma il gruppo (ha una quota dell’85% del mercato retail elettrico) investirà 4,8 miliardi (sui 27,5 miliardi programmati nel periodo) proprio per proporre nuovi servizi ai consumatori. Anche le altre società stanno intensificando i programmi per non farsi trovare impreparate. Il mercato sta ampliando l’offerta. In un secondo tempo è prevedibile che i clienti selezionino gli operatori migliori e più affidabili: il numero quindi nel medio periodo tenderà a ridursi.
A CHE PUNTO SIAMO
Nell’energia non siamo all’anno zero. La liberalizzazione, in tutta Europa, è partita a fine anni ’90 ed è stata recepita in Italia nel 1999. Dal luglio 2007 il mercato italiano è liberalizzato nel senso che ognuno può scegliere liberamente presso quale operatore rifornirsi. Se non esprime una scelta (e non lo ha fatto il 61,4% dei clienti domestici, circa 17,3 milioni) è l’Arera a fissare il prezzo ogni tre mesi. Le proporzioni sono rovesciate se si includono nel calcolo anche le aziende e industrie che sono allacciate in media e alta tensione. Resta il fatto che i clienti liberi sono già 11,8 milioni nell’elettrico e 7,5 milioni nel gas.
Cosa farà il governo ora? Paradossalmente l’Arera è obbligata dalla Legge sulla Concorrenza a portare avanti l’informazione sulla liberalizzazione che il governo, però, minaccia ad ogni passo di voler rallentare. Anche in questo, Lega e M5S sono divisi: la Lega infatti si rende conto che per commercianti e artigiani l’attuale sistema tariffario è molto oneroso; i pentastellati sono invece favorevoli a riportare le tariffe – come in generale i servizi – sotto il controllo pubblico. Cosa succederà da qui al 1° luglio 2020 è perciò tutto da verificare.
NUOVI CONTATORI E OFFERTA LIBERA
Ma cosa cambierebbe con il nuvo regime dal 1° luglio 2020? Sarà sempre lo Stato, tramite l’Arera, a dettare le regole alle quali gli operatori dovranno adeguarsi, ma non acquisterà più l’energia per le famiglie, ciascuno avrà un contratto con Enel, Eni, Edison, Sorgenia etc. e lo potrà disdire o cambiare così come oggi avviene per cellulari e telefono di casa. Se poi consideriamo che circa il 50% delle bollette è “bloccato” da oneri e tasse decisi dallo Stato, si comprende che solo il restante 50% sarebbe oggetto di concorrenza. Nel frattempo un’accelerazione alla maggior chiarezza verrà dai nuovi contatori digitali – in corso di installazione in Italia – che consentono un monitoraggio costante dei propri consumi.
Ecco perché l’informazione sarà fondamentale e occorrerà muoversi per tempo. Ecco alcuni link utili:
- per confrontare le offerte c’è il portale certificato dell’Arera e dell’Acquirente unico. Bisogna munirsi delle proprie bollette di luce e gas dell’ultimo anno, inserire il proprio Cap e seguire un percorso semplice che consente di farsi un’idea di cosa c’è sul mercato nella propria zona.
- per chi non si fida c’è l’offerta PLACET “un’offerta predefinita rivolta a famiglie e piccole imprese a condizioni contrattuali prefissate definite dall’Autorità, ma a prezzi liberamente stabiliti dal venditore, in accordo ad una struttura chiara e comprensibile”.
- infine, si può consultare anche il sito dello Sportello per il consumatore per informarsi su quali strumenti si possono attivare in caso di controversie.